Dio è nero! Il fantastico racconto dell’evoluzione
di Dario Fo, Raffaello Cortina Editore, pagine 70 + dvd di 50′, Euro 21,00.
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Il fantastico racconto dell’evoluzione
di Dario Fo, Raffaello Cortina Editore, pagine 70 + dvd di 50′, Euro 21,00.
Dall’incontro fra teatro e scienza, fra l’incanto di uno spettacolo di Dario Fo, premio Nobel per la Letteratura 1997, e la teoria dell’evoluzione, pietra miliare del pensiero scientifico, la più sorprendente rappresentazione della “pericolosa” idea di Darwin.
Il libro a cui è allegato un Dvd di 50 minuti è stato curato da Franca Rame, compagna di vita e d’arte, contiene 44 illustrazioni inedite di Dario Fo e uno scritto di Telmo Pievani.
Per far meglio capire il contenuto del libro e cosa ha ispirato il grande attore, regista, drammaturgo Fo nel comporre i testi per le sue rappresentazioni teatrali propongo un assaggio.
«Eh…! Ma che faccia d’angosciato ti ritrovi… che è successo?»
«Una disgrazia, e terribile anche. Ho fatto una scoperta che mi ha letteralmente sconvolto.»
«Accidenti… che scoperta?»
«Dio è nero.»
«Cosa?!»
«Dio è nero.»
«Ma di che dio stai parlando?»
«Del nostro! Il dio santo che sta nei cieli… ed è nero!»
«Stai scherzando!»
«Nient’affatto! Hanno scoperto che il primo uomo è venuto al mondo in Etiopia, come dire in Abissinia, quasi un milione di anni fa ed era, come tutti i suoi abitanti di oggi, di colore scuro, sul marrone.»
Comincia così il “Dialogo fra due esseri comuni” in cui Dario Fo mette in scena l’appassionante racconto dell’origine dell’uomo. Attraverso esempi emblematici e paradossi, facendo ridere e pensare, la lezione-spettacolo sfata leggende e falsi miti, senza concessioni a nessun tipo di fondamentalismo, e ci apre gli occhi sui meccanismi della scienza e del potere.
Il Dvd: il monologo messo in scena al Museo di Storia naturale di Milano il 13 febbraio 2011, in occasione dell’Evolution Day. Con il consueto stile arguto e irriverente, Dario Fo mescola le ultime scoperte nell’ambito della teoria dell’evoluzione con il racconto dell’Antico Testamento, senza rinunciare a riferimenti provocatori alla politica e all’attualità.
