Sabato 20 Aprile 2024 - Anno XXII

La passione per l’ecologia può fare danni all’ambiente

Il crescente interesse per i viaggi nella natura crea un forte impatto in aree protette per la fragilità oltre che per la bellezza. Ma cosa significa davvero “Ecoturismo” e quali sono le conseguenze di questa tendenza in crescita? Marco Moretti, direttore di Ecoturismo Report, ci aiuta a trovare delle risposte

Norme salva-ambiente

Trekking in Nuova Zelanda
Trekking in Nuova Zelanda

Un po’ ovunque sono state adottate norme per il whalewatching che obbligano i battelli a mantenersi ad alcune decine di metri dalle balene: un tempo si arrivava così vicino da accarezzarle. In Nuova Zelanda è stato imposto da tempo il numero chiuso sul Milford Track, uno dei più famosi trekking del mondo, un itinerario di quattro giorni tra foresta pluviale, laghi e cascate fino a un fiordo dove vivono delfini, foche e pinguini. Invece la situazione peggiora negli Stati Uniti dove, nonostante l’invasione turistica, sono stati accantonati gli esperimenti di numero chiuso. E a Yellowstone (il primo parco del mondo, istituito nel 1872) lo smodato afflusso di auto ha abbassato le falde acquifere minacciando il sistema geotermico della valle. E l’impatto è in continuo aumento in Nepal, dove non sono state prese in considerazione le proposte di Reinhold Messner di limitare il numero di spedizioni sull’Everest, e i campi base – raggiunti ogni anno da decine di migliaia di alpinisti – sono diventati delle discariche di medicine, batterie, bombole d’ossigeno e altri rifiuti che inquinano l’acqua dei ghiacciai.

Cosa significa ecoturismo?

Il ghiacciaio Fox in Nuova Zelanda
Il ghiacciaio Fox in Nuova Zelanda

Alla base dell’ecoturismo ci sono alcune regole di fondo. Il viaggio ha un fine educativo: l’ecoturista si muove nell’ambiente attento a non alterarlo e cercando d’interpretarlo, spiega Bob Brown, il leader della Wilderness Society della Tasmania, tra i primi sostenitori del turismo verde come alternativa economica al disboscamento e alla costruzione di dighe che modificavano per sempre il corso dei fiumi e il paesaggio dell’isola. Un’importante regola, è che l’attività sia sostenibile: deve evitare di innescare processi di erosione e d’inquinamento. La soluzione di un fenomeno di così vaste dimensioni richiede interventi tanto individuali quanto collettivi. É importante che il turista consapevole lasci l’altrove visitato così come lo trova. Dalle montagne dietro casa al più esotico dei parchi nazionali, ciò significa non disperdere nulla nell’ambiente, camminare solo sui sentieri per non alimentare l’erosione del suolo, rispettare i divieti d’ingresso nelle aree destinate alla riproduzione della fauna, non dare cibo agli animali selvatici (il cambio di dieta può provocare loro malattie e in luoghi molto frequentati può impedire ai cuccioli d’imparare a procurarsi il cibo in autonomia), non accendere fuochi e osservare tutte le norme dettate dalle autorità del parco.

LEGGI ANCHE  Oasi italiane: sotto osservazione il clima che cambia

Regole sostenute dallo UNWTO (www.world-tourism.org), l’agenzia dell’Onu per il turismo, che ha fissato i paletti d’un termine spesso abusato.

Lo UNWTO si sofferma sull’impatto socio-economico del turista verde: chi viaggia per proprio conto nei Paesi in via di sviluppo contribuisce direttamente all’economia delle popolazioni (mangia e dorme in locande, usa trasporti locali), mentre chi partecipa a vacanze organizzate alimenta soprattutto le finanze di tour operator e multinazionali dei Paesi ricchi. Un importante distinguo contro le mistificazioni di molti operatori. Perché la consapevolezza ambientale non si misura col numero di meraviglie naturali e di animali esotici che si è riusciti a vedere, ma con un corretto comportamento nella vita di tutti i giorni.

Il decalogo dell’ecoturista

1) Lasciare l’altrove visitato così come lo si trova

 

2) Non disperdere rifiuti e interrare, lontano dai corsi d’acqua, i propri escrementi

 

3) Camminare solo su sentieri per non alimentare l’erosione

 

4) Nelle spedizioni in fuoristrada restare sempre sulla pista

 

5) Rispettare i divieti d’ingresso nelle aree per la riproduzione della fauna

 

6) Non dare da mangiare agli animali selvatici

 

7) Non accendere fuochi in parchi e foreste

 

8) Rispettare le norme dettate dalle autorità del parco

 

9) Non richiedere un livello di comfort superiore, incoraggia la cementificazione

 

10) Pagare l’ingresso ai parchi, la conservazione ha bisogno di fondi

Condividi sui social: