Svezia inferno o paradiso? Questa domanda ce la siamo posti un po’ tutti. Del Paese scandinavo sappiamo, in definitiva, assai poco. Molti sono i luoghi comuni, ancora di più le banalizzazioni ma, in definitiva chi siano gli svedesi e come vivano rimane ancora un mistero per molti. Marco Buemi, l’autore di Diversamente Svezia, in Svezia ci ha vissuto. Proprio in questi ultimi anni che hanno visto cambiare profondamente la società svedese, da omogenea, quasi granitica, a multietnica. 1,4 milioni di stranieri su 9,3 milioni di abitanti sono oltre il 15%, tanto per dare un’idea è come se in Italia vivessero oltre 9 milioni di stranieri su 60 milioni di abitanti (in realtà sono 5,4 milioni, secondo il rapporto ISMU 2011). calcolando che la maggior parte della popolazione svedese vive in tre città (Stoccolma, Göteborg e Malmö) si capisce quanto sia grande il problema dell’integrazione, soprattutto pensando che l’immigrazione è avvenuta a partire dal dopoguerra, inizialmente regolata in base alle esigenze dell’industria, poi accogliendo profughi e fuggiaschi delle zone calde del mondo. Le mutate condizioni economiche hanno portato anche al cambiamento della struttura sociale. Le famose libertà nordiche, il sistema di previdenze e di assistenza subiscono colpi pesanti e l’autore fotografa questi cambiamenti confrontandoli con la “tradizione”. In poche pagine e molte immagini significative tenta di spiegarci questo mondo apparentemente semplice ma che nasconde al suo interno enormi contraddizioni. La prefazione di Filippa Lagerbäck, volto noto della televisione italiana, è un esempio del pragmatismo nordico e spiega in due parole il fenomeno Svezia altrettanto incisivamente del testo, più tecnico, di Buemi.
(Graziano Capponago)