Mercoledì 24 Aprile 2024 - Anno XXII

L’estate calda di Tel Aviv

La miglior “gay city” del mondo del 2011 si prepara ad accogliere centomila turisti provenienti da ogni parte dell’emisfero per il gay pride del prossimo 8 giungo. Obiettivo: non deludere

Gay city Le lunghe spiagge bianche di Tel Aviv
Le lunghe spiagge bianche di Tel Aviv

La comunità LGBT israeliana è in fermento. Centomila turisti, provenienti da ogni parte del mondo, sono, infatti, attesi a Tel Aviv, il prossimo 8 giugno, per unirsi ai festeggiamenti del gay pride 2012. Un evento che, neanche a dirlo, dovrà essere all’altezza delle aspettative. Ovviamente altissime visto che solo l’anno scorso la prima città ebraica moderna costruita in Israele si è guadagnata niente meno che il titolo di miglior “gay city” del mondo. A eleggerla, un concorso organizzato dall’American Airline, in collaborazione col sito gaycities, che sulla base dei voti espressi dagli internauti ha stilato una lista delle città più gay frinedly del 2011.

La Tel Aviv di Alessandro Cecchi Paone

Gay city Alessandro Cecchi Paone
Alessandro Cecchi Paone

Che Tel Aviv avesse tutte le carte in regola per sbaragliare metropoli del calibro di New York e Toronto, da sempre nella top list del turismo gay, l’avevamo intuito. A farlo notare sono le parole di Alessandro Cecchi Paone (popolare conduttore televisivo ha fatto outing nel 2004 definendosi “omoafettivo”), pronunciate durante la Festa delle Capanne organizzata ad ottobre.

Si era nelle splendide sale affrescate di Palazzo Visconti, a Milano, dove l’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo, aveva voluto celebrare con i giornalisti il Sukkot. Si tratta di una delle più importanti ricorrenze ebraiche, raccontando i mille volti di Israele attraverso i ricordi di viaggio di alcuni personaggi famosi nostrani. “Io sono un vecchio amico e frequentatore di Israele”, raccontò in quell’occasione Alessandro Cecchi Paone” .

Israele, volto moderno e laico

Gay city

“Chi non c’è mai stato – ha aggiunto Cecchi Paone – deve andarci per vedere i deserti, godersi Gerusalemme per le testimonianze del Vecchio e del Nuovo Testamento, ammirare la barriera corallina, le Spa del Mar Morto. Dopo aver visto l’Israele più conosciuto, ho scoperto l’Israele più moderno e laico: Tel Aviv. Una città moderna da sempre, già a inizio Novecento, quando Israele non era ancora lo Stato di Israele.

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Ma anche giovanissima. Qui l’età media è 26 anni. Aperta 24 ore su 24. Dunque una città che non dorme mai, che si diverte e tra le più ospitali per il mondo gay. Qui è nata la moderna Israele. Un viaggio a Tel Aviv significa guardare avanti. Ultimamente si sta diffondendo l’abitudine, o meglio la moda, di partire per Tel Aviv anche solo per trascorrervi un solo week-end. Anche perché qui il mare si può godere diversi mesi l’anno”.

Le altre mete turistiche gay city

New York Gay Pride
New York Gay Pride

Dunque una città cosmopolita, dove tradizione e modernità si incontrano, ma soprattutto “che non dorme mai”. Tutte caratteristiche che hanno sicuramente contribuito a farle guadagnare il 43% dei voti surclassando città come New York (col solo 14% delle preferenze), che questa volta si è dovuta accontentare del titolo di città con la miglior vita notturna (100 i locali gay concentrati a Chelsea, nel Village e ad Hell’s Kitchen) e di città meglio vestita, come Toronto.

Per chi non lo sapesse il titolo di miglior “gay city” è solo uno dei 9 tra quelli assegnati dall’American Airline. Ecco allora che San Francisco può vantare il miglior gay pride; Provincetown a Cape Cod i più bei resort e guest house gay (un nome per tutti il “Beacon light guesthouse”) mentre Parigi si conferma la città in cui si mangia meglio; Sydney la città con le migliori spiagge; Seattle quella migliore per vivere e Buffalo quella più promettente. E le città italiane? Solo Roma figura al terzo posto come città meglio vestita secondo i gay.

“Tel Aviv Gay Vibe”

Una coppia di ragazze a Tel Aviv
Una coppia di ragazze a Tel Aviv

A dispetto del clima politico conflittuale che da sempre vive Israele, Tel Aviv si conferma dunque una città dalla vita notturna instancabile, gioiosa (celebri le sue feste in spiaggia), aperta, tollerante e libera da pregiudizi come in nessun altro paese del Medio Oriente. Insomma una metropoli libera, in cui ognuno può sentirsi orgoglioso di sé stesso. Oltre che una meta ideale per il turismo omosessuale. La campagna stampa e internet di qualche anno fa, promossa dall’Ente del turismo israeliano, intitolata “Tel Aviv Gay Vibe” sembra aver dato i suoi frutti.

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