Una sciagurata politica dei trasporti iniziata negli anni ’70 ha portato l’Italia a concentrare la gran parte della sua mobilità su gomma. Nel nome del “progresso” e con la scusa della scarsa remunerabilità sono state tagliate numerose linee ferroviarie considerate secondarie rispetto alla direttrice principale Milano-Roma. Una situazione che prosegue anche adesso con il continuo depauperamento delle risorse finanziarie dedicate al trasporto ferroviario regionale a favore delle linee ad altà velocità. Col risultato che Trenitalia può finalmente vantare i conti in nero e i pendolari il fegato verde…
Il ferroturista
Molte delle linee chiuse o chiudenti passano per luoghi paesaggisticamente interessanti e potrebbero tranquillamente essere utilizzate a scopo turistico. Nonostante quello che si pensa comunemente, il settore del turismo ferroviario vanta un buon numero di appassionati disposti a girare alla ricerca di luoghi nuovi. Alcuni sono maniaci della tecnica, conoscono tutto su locomotive, locomotori, carri, tracciati, altri più semplicemente, si accontentano di una bella gita guardando fuori dal finestrino e gustando la giusta lentezza permessa dai materiali di trazione e dalla linea. Per tutti il gusto di una giornata diversa senza stress di guida.
Turismo ferroviario in Svizzera, Germania, Austria e Galles
Esperienze all’estero ce ne sono a bizzeffe, senza andare dall’altra parte del pianeta ci sono i trenini a vapore in Galles, le ferrovie d’epoca in Germania e Austria fino alla famosa Blonay-Chamby, in Svizzera dove un gruppo di appassionati sì è costruita una piccola linea privata in collegamento con la rete nazionale dove vetture e locomotive d’epoca regalate o concesse in affitto simbolico dalle numerose ferrovie della Confederazione trasportano abbastanza turisti da potere tenere in piedi l’esercizio. In Italia, qualcosa si è già cominciato a fare. Per esempio ci sono delle associazioni che gestiscono treni speciali con materiali d’epoca un po’ in tutto il Paese. Tra le iniziative importanti c’è la Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate. Domenica 4 marzo sarà la quinta edizione che vedrà decine di eventi dal Piemonte alla Sicilia. Secondo gli organizzatori l’obiettivo sarà quello di tramandare alle giovani generazioni il valore e l’importanza della ferrovia come mezzo di trasporto sostenibile, di promuovere il patrimonio storico delle ferrovie italiane e di spingere alla riattivazione come ferrovie turistiche le piccole linee soppresse o scarsamente esercitate.
Un ricco calendario per tutti
Il programma è ambizioso ma possibile visto le nostre ricchezze ferroviarie. Lo scorso anno sono stati circa 20.000 i partecipanti alle varie manifestazioni: escursioni a piedi e in bicicletta su linee dismesse o treni speciali storici e visite agli impianti. Il clou della giornata sarà il treno speciale a vapore sulla linea Adriatica da Rimini ad Ancona per celebrarne il 150° anniversario. Una linea che ha certamente contribuito allo sviluppo delle città turistiche dell’Adriatico. Inoltre atri treni sulla recentemente chiusa Sulmona-Carpinone, tra Abruzzo e Molise, la ferrovia italiana più alta con la stazione di Roccaraso e porta di accesso al Parco Nazionale d’Abruzzo e ad altri parchi regionali. Oppure sull’antica Avellino-Rocchetta Sant’Antonio. La Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate è indetta da Co.Mo.Do. (Confederazione per la Mobilità Dolce) con la partecipazioni di numerose associazione che si occupano della salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio italiano, come FAI, WWF, Legambiente, Italia Nostra, Touring Club, FIAB, CAI, Alpine Pearls e tante altre). Alla Giornata hanno dato il patrocinio anche numerose regioni: Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Puglia