Stazione di Milano Porta Garibaldi, ore 6,07. Puntuale e silenzioso il TGV per Parigi Gare de Lyon si mette in movimento. Fuori dal finestrino è notte, il salone della prima carrozza di Prima Classe è abbastanza pieno in attesa di riempirsi ulteriormente nelle stazioni successive. Inizia così il mio viaggio alla scoperta di una parte della Francia con la ferrovia. Al di là dell’aspetto ambientale, il treno mantiene ancora ai miei occhi un aspetto romantico, d’altri tempi come sistema di viaggio ma con tutti i vantaggi della moderna tecnologia ferroviaria: convogli veloci e confortevoli con spazio per muoversi e per distendere le gambe e, soprattutto, la grande comodità dell’accesso rapido e semplice alla carrozza, senza dovere passare per gli estenuanti controlli degli aeroporti con grandi e snervanti perdite di tempo, senza contare i trasferimenti dalla città all’aeroscalo.
Avventure in stazione
La stazione di Gare de Lyon è ancora sottosopra per lavori che la renderanno in un annetto più efficiente e confortevole. Con qualche deviazione e su e giù per le scale arrivo alla metropolitana che certamente non è a misura di anziani, handicappati o viaggiatori con valigia pesante (come nel mio caso) priva com’è di scale mobili e con lunghi corridoi, scale e varchi stretti. La mia destinazione finale è La Rochelle, sulla costa atlantica a circa 500 chilometri da Parigi e il mio treno TGV parte dalla stazione di Montparnasse. Parigi è troppo grande e troppo trafficata per avere una sola stazione. A seconda della destinazione i treni partono da questa o quella stazione. I treni per l’Ovest partono, appunto, da Montparnasse. Con la Metrò e nonostante il percorso a ostacoli, ci metto una mezz’oretta da binario a binario. Fin troppo veloce! Infatti mi tocca aspettare circa un’ora e mezza. Per fortuna Montparnasse è una zona vivace di Parigi e il pomeriggio è soleggiato. Una passeggiata e un panino per dimenticare le “lasagne” di plastica che ho mangiato in treno (però servite al posto) sul TGV da Milano e giunge l’ora della partenza. Normalmente il numero del binario è indicato solo venti minuti prima dell’orario di partenza. Questa volta hanno voluto creare un po’ di suspence e solo dieci minuti prima dell’orario è comparso il magico numero 25 nella casella “Voie” [binario] accanto al TGV per La Rochelle. Naturalmente stavo aspettando di fronte al binario 4 e così ho dovuto affrettarmi per attraversare la stazione in mezzo a centinaia di persone che, come formiche impazzite correvano di qua e là cercando il loro treno scontrandosi tra loro (e anche con me!) o con coloro che aspettavano notizie in piedi davanti ai tabelloni. Il mio TGV era di nuovo tipo, comodo con le prese di corrente per il computer, tavolinetto e portaoggetti. Purtroppo abbiamo avuto venti minuti di ritardo, l’altoparlante di bordo ce lo aveva preannunciato per non meglio precisati “Motivi di sicurezza”, la classica frase tranquillizzante che si adopera tanto per dire qualcosa. Il viaggio continua verso La Rochelle, regina dell’Atlantico.
(20/03/2012)
Paesaggi sempre diversi
Il viaggio Milano-Parigi dura 7 ore e 19 minuti e può essere suddiviso in tre momenti. Il primo è quello dalla partenza a Torino Porta Susa con il tipico paesaggio padano folto di centri abitati e vasti campi coltivati. Il secondo comincia dal capoluogo piemontese fino a St. Jacques de la Maurienne, nella Savoia francese, dove si attraversano le Alpi e la lunga galleria del Frejus. Qui il treno serpeggia lungo la linea tortuosa, quella che nei piani dovrebbe essere sostituita dalla nuova contestatissima linea ad Alta Velocità Lione-Torino del Corridoio 5 della Comunità Europea che va da Lisbona a Kiev. Il terzo momento è quando il TGV, lasciate le asperità, trova binari rettilinei dove scaricare tutta la sua potenza.
Sebbene il treno francese sia ormai un po’ vecchiotto nel suo design interno (per esempio non ci sono le prese di corrente per il computer) i 300 all’ora li raggiunge tutti, come si percepisce guardando dal finestrino e vedendo scorrere rapidamente davanti agli occhi la dolce campagna della Francia Centrale. Comunque, il treno è stato completamente “revampizzato” come si dice in gergo ferroviario. Cioè gli interni sono stati rinnovarti e migliorati e il viaggio passa velocemente. Una frenata dolce e lunga ci fa capire che stiamo entrando nella capitale francese. Compaiono i primi casermoni grigi e anonimi della “Banlieau” parigina e subito entriamo nell’immenso scalo ferroviario che precede Gare de Lyon dove attende di prendere servizio una miriade di nuovissimi (quelli sì) TGV di ultima generazione nella loro elegante livrea argento e blu.