A Ceresole Reale (TO) gli occhi sono tutti puntati al cielo. Tutta colpa di una nevicata precoce (15 centimetri di neve caduti lo scorso weekend) e del celebre proverbio meteorologico piemontese: “Se a fioca s’la foja, l’invern a dà nen noja”. In poche parole: nel caso in cui nevichi sugli alberi ancora frondosi, l’inverno sarà poco freddo e nevoso. A smentire la saggezza popolare ci pensano (per fortuna) le statistiche del passato.
Incrociando le dita, questo splendido paesino montano, nuova entrata insieme a Pragelato di Alpine Pearls, l’associazione transfrontaliera che comprende ventisette località dell’arco alpino che si distinguono per offerte di turismo sostenibile, vedrà tra breve il suo lungolago trasformarsi in una suggestiva pista da sci di fondo. Un tracciato ad anello dal grande valore paesaggistico, con splendidi scorci sulle cime circostanti e soprattutto la presenza ingombrante del grande lago artificiale, che farà sentire il fondista completamente immerso con l’ambiente circostante.
A piedi tra le nuvole
Del resto a Ceresole Reale la natura la fa da padrona da sempre. Per sentirsi in paradiso non ci vuole molto. Per toccare il cielo con le dita a noi è bastato, quest’estate, raggiungere in navetta il Col del Nivolet (AO) con la navetta che parte dal Lago Serrù e da lassù ammirare la sommità innevata del Gran Paradiso e godere di quel silenzio che solo una sommità innevata sa regalare (per chi non lo sapesse Ceresole Reale è la porta d’ingresso al versante piemontese del Parco nazionale del Gran Paradiso che quest’anno ha celebrato il 90° anniversario).
Proprio per valorizzare e preservare l’ambiente e garantire a turisti ed escursionisti di vivere appieno la montagna è stato inaugurato da qualche anno un progetto di mobilità dolce “A piedi tra le nuvole” con cui si chiude il traffico automobilistico privato in quota. Per comprendere la storia del Parco e l’antico rapporto tra uomo e stambecco, simbolo del Parco stesso, merita una visita il museo Homo et Ibex. Ospitata proprio nella sede dell’ente a Cersole Reale.
Ritiro di teste coronate
Sia in inverno che in estate a Ceresole Reale è impossibile annoiarsi. Nei mesi più freddi si può scegliere tra sci di fondo e alpino, pattinaggio su ghiaccio, snow tubing e arrampicate su ghiaccio (l’X-ice park ha fama nazionale). Con la bella stagione ce n’è per tutti i gusti: escursioni naturalistiche e alpinistiche, con o senza guida, Windsurf sul lago, passeggiate in mountain-bike e arrampicate su roccia scalando pareti conosciute in tutto il mondo come il “Caporal” e il “Sergent“.
Chi volesse con le racchetta da neve ai piedi seguire le orme del re Vittorio Emanuele II, non dovrà fare altro che percorrere la fitta rete di mulattiere, create dai guardaparco reali per permettere al sovrano (gran cacciatore) la facile mattanza di stambecchi.
Proprio per questo “aiutino” nella sua sanguinaria passione Ceresole si è meritato l’appellativo di “Reale”. Una volta in alta quota si gode di un panorama splendido. Tuffo nel passato garantito anche al Grand Hotel da poco ristrutturato mantenendo però intatto tutto il suo fascino. L’edificio risale al 1888 e ha ospitato personaggi di spicco di quei tempi come la regina Margherita nel 1890; il Duca degli Abruzzi nel 1892; il Conte di Torino nel 1893; re Umberto I nel 1894; e il poeta Giosuè Carducci che qui scrisse, nel 1890, la poesia “Ode al Piemonte” come attestato da una targa commemorativa ancora esposta nell’albergo. Insomma un piccolo tesoro tutto da scoprire. Me l’ha detto anche la simpatica volpe che ho incontrato nel parco.