Le manovre del Governo (Imu, Iva, Redditometro) e il clima di incertezza economica che ancora persiste spaventano i cittadini e soprattutto condizionano le scelte dei consumatori. Si spende meno, si consuma meno e non si aiuta a migliorare l’economia. Cosa risaputa che puntualmente trova una ulteriore conferma nella diminuzione delle prenotazioni di camere nel settore alberghiero e extralberghiero per la stagione invernale 2013. Il primo trimestre dell’anno è partito in affanno. A dirlo è l’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (Isnart) che ha condotto una rilevazione sulla domanda turistica interna. Le prenotazioni di camere per il mese di gennaio è stata solo il 9,1 per cento contro il 14,3 dello scorso anno (-5,2%). Non è andata meglio per febbraio e marzo. Le prenotazioni sono state rispettivamente 7,7 e 7 per cento con un -4,3% e un -4,7% rispetto al 2012.
Ad andare meglio è solo il Nord-Ovest che, per effetto della montagna, ha fatto registrare il 16,6% a gennaio (+0,6%), il 14,1% a febbraio (+3%) e il 12,9% a marzo (+3,9%).
Il rallentamento delle prenotazioni colpisce in particolare gli hotel (-6% costante nel trimestre) ma anche tutto il comparto extralberghiero, con l’unica eccezione degli andamenti registrati nei villaggi e nelle case per ferie.
Le previsioni per le vacanze degli italiani
Per i primi mesi del 2013 gli italiani che a dicembre 2012 hanno pianificato una vacanza sono circa 5,7 milioni, pari all’11,2% della popolazione. Diminuisce, invece, rispetto allo scorso anno, il numero complessivo degli italiani che intendono scegliere una vacanza nel primo trimestre, passando da 9,1 milioni a 6,5 milioni, 14,4% in meno.
La mancanza di certezza nel domani, ma soprattutto l’incertezza politica su chi andrà a governare e quali altri provvedimenti prenderà possono incidere nelle scelte e nei budget di spesa degli italiani. Perciò pianificare una vacanza a marzo può apparire troppo lontano anche per quella di Pasqua, che quest’anno cadrà il 31 marzo. Incertezza e paura hanno fatto scendere le prenotazione nell’intero trimestre del 28,6% rispetto all’anno precedente.
Le scelte degli italiani
Dove si indirizzano le scelte degli italiani? Sempre l’Isnart ci dice che le destinazioni italiane rispetto a quelle estere, come per le festività natalizie, sono la montagna (46,7%) e le città d’arte (28,4%), a seguire con l’11,8% la campagna e la collina.
In Italia si concentreranno nel nord est (39,8%) e nel sud e isole (24,8%), mentre all’estero il 73,1% si svolgerà in Europa, il 16,4% nelle mete africane, il 7,3% in nord America e solo l’1,6% in Asia e in America latina.
Più in dettaglio le regioni del Belpaese coinvolte sono il Trentino Alto Adige (26,5%), Valle d’Aosta (8,7%), Sicilia ed Emilia Romagna (7,6%); mentre i paesi esteri sono Francia (21,4%), Spagna (14,5%) e Regno Unito (14%), Egitto (6,8%) e Marocco (3,2%).
Gli italiani che si recano oltre confine per il 70,3% va a visitare le città d’arte; mentre il 19,6 sceglie il mare.
La ricerca segnala anche che il peso delle destinazioni italiane subisce un ridimensionamento a favore dell’estero. La quota italiana passa dal 64,9% al 56,6%, facendo crescere al 43,4% la quota dell’estero.
Ma quando spendono gli italiani? Per le vacanze invernali del 2013 gli italiani spenderanno 441 euro in Italia e 591 euro all’estero. La spesa turistica complessiva è di 3,3 miliardi di euro (1,6 miliardi resterà in Italia e 1,7 miliardi di euro andranno oltre confine).
(09/01/2013)