Viaggio in Algeria: consigli e sconsigli
Più
– i berberi, i loro colori, le loro tradizioni, cerimonie, musiche
– immergersi nelle calde acque solforose dell’Hammam el Salihine, antichissima località termale nei pressi di Biskra
– in fuoristrada tra le dune del Tradart
– una settimana bianca in Algeria. Dove? Sull’Atlante, anzi gli Atlanti, quello di Teli e il Piccolo
– il trekking nel deserto
– perdersi e ritrovarsi nella casbah di Algeri
– le coloratissime ceramiche di El Kantara, tra i souvenir più belli che si possano riportare da un viaggio
Meno
– le regioni confinanti con Mali, Niger, Libia e Mauritania sono particolarmente insicure
– la spazzatura nel Tradart, lascito di un turismo in crescita
– le strade, non proprio agevoli. Fa parte del fascino del viaggio… fino alla decima volta che dovrete fermare l’auto, armarvi di pala e riempire la gigantesca buca che interrompe la strada
– i contrabbandieri, che come ombre transitano in pick up per il deserto
– la limitata libertà politica
– gli atti di terrorismo
– i fenomeni meteorologici, più rapidi e improvvisi di quanto ci si aspetti. In particolare le tempeste di sabbia nel deserto
Dipende
– i dolci, consigliabili solo a chi proprio non teme il diabete
– i monili d’oro. Sul momento vi sembreranno bellissimi, ma fuori contesto, ovvero a casa, sarà difficile trovare l’occasione per indossarli
– i frequenti controlli della polizia e i posti di blocco
– i datteri. Ottimi, ma sono ovunque