Ci sono città dove si potrebbe andare mille volte e mille volte scoprire qualcosa di nuovo e Parigi è certamente una di quelle. Ogni volta che, per piacere o per professione, ci capito mi imbatto in un qualche cosa per cui vale la pena di andarci. Il Louvre e la Tour Eifel vanno bene per la prima visita, alla scoperta della “Grandeur” francese. Tornando e ritornando più volte si va alla ricerca di qualche cosa d’altro, sempre più particolare, sempre più inaspettato. La cucina francese è riconosciuta come esempio di elaborazione e raffinatezza e un viaggio a Parigi in cerca di stelle Michelin si trasforma in un pellegrinaggio, forse solo i più golosi sanno che c’è una zona della Ville Lumière dove si trova un’alta concentrazione non di ristoranti celebri ma di maestri cioccolattai, i maitre-chocolatiers.
Sculture di cioccolato alla Rodin
Jean-Charles Rochoux (16, rue d’Assas) propone i suoi piccoli tartufi cubici spolverati di polvere di cacao che accompagnano i sanshio, cioccolatini al pepe giapponese e un bestiario esotico che fa assomigliare le vetrine del negozio a quelle di un museo. Patrick Roger (108, Boulevard Saint Germain) è stato paragonato allo scultore Rodin per l’abilità con la quale realizza delle vere statue con il cioccolato; crea dei cioccolatini con accostamenti di gusti ai limiti della temerarietà, quasi incredibili come il limone e il basilico. Pierre Marcolini (89, rue de Seine) è, a tutti gli effetti italo-belga ma ha aperto un suo negozio anche nella capitale francese già da dieci anni. Marcolini è stato campione del mondo nel 1995 e d’Europa nel 2000. La sua specialità è il Calin Fondant una mandorla ricoperta di cioccolato con vaniglia di Tahiti e caramello. Nonostante il nome: Un dimanche à Paris (4, Cour du Commerce St. André), il negozio è aperto anche negli altri giorni della settimana. Il suo motto è: “L’art de vivre autour du chocolat” e non credo abbia bisogno di traduzione… Qui si trovano anche altri prodotti come i macarons ma anche stampi e utensili per creare i dolci.