Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

Genio e stile italiano

Alla Reggia di Colorno il “fare italiano” è approfondito attraverso 150 opere: pittura, scultura, disegni, grafica pubblicitaria, progetti per l’industria svelano lo spirito italiano ai suoi massimi nei primi decenni del Novecento

Bel Paese Galbani (1932)
Bel Paese Galbani (1932)

La Reggia di Colorno, nel parmense, riapre i suoi ambienti alle mostre dopo aver risanato in parte i danni subiti dal recente terremoto. Il 2 marzo si ricomincia con “Stile Italiano: Arte e Società 1900 – 1930“. Oltre 150 opere celebrano il “fare italiano” o made in Italy offrendo al visitatore un punto di vista multidisciplinare sulla complessità artistica, creativa ed estetica della prima parte del Novecento.

I lavori provengono dal Massimo e Sonia Cirulli Archive che nasce a New York. All’estero vivono e lavorano in prestigiose università anche alcuni dei giovani professori italiani che sono stati chiamati nell’Advisory Board della mostra a contribuire, con le loro ricerche storico-scientifiche, a una riflessione su quanto abbiamo prodotto in Italia.

Grandi nomi da Prampolini a Depero e Munari

THAYAHT (Ernesto MICHAELLES): Compensazione di Temperamenti (1926)
THAYAHT (Ernesto MICHAELLES): Compensazione di Temperamenti (1926)

I dipinti di Balla, Sironi, Licini, Russolo, Previati, le fotografie di Luxardo, Ghergo e Ghitta Carell, le fotodinamiche di Masoero, Munari e Bragaglia, i manifesti pubblicitari firmati da Enrico Prampolini, Lucio Fontana, Marcello Dudovich, le sculture di Thayaht, i fotomontaggi di Bruno Munari, la collezione di libri e manoscritti futuristi, i disegni di architettura dei grandi razionalisti italiani per la grande sfida della costruzione di una “città utopica” a Roma, EUR o E 42, il progetto di Sant’Elia per una “stazione per treni e aerei” del 1913, in questa grande mostra, ci parlano della nostra presenza nel secolo appena concluso, descrivendo le sfaccettature di quello che è internazionalmente riconosciuto come lo stile italiano.

“La multidisciplinarità è uno dei grandi pregi di questa rassegna, la rende vissuta e nel contempo viva e piena di sorprese per i visitatori. A noi piace pensare alla mostra – afferma Massimo Cirulli – come a un racconto, una partitura, una sceneggiatura di un film, meglio ancora come una composizione d’autore, rivolta in particolar modo alle nuove generazioni, le più giovani, quelle che – come diceva Bruno Munari – rappresentano il futuro che è già presente qui, adesso, tra di noi”. La mostra allestita alla Reggia di Colorno resterà aperta sino al 15 giugno 2013.

LEGGI ANCHE  Nel Montana il National Folk festival americano

(28/02/2013)

 

Info: www.turismocolorno.it

Condividi sui social: