Le rondini di Solonghello

Verso il Sacro Monte di Crea

Poi ci sono i luoghi. Ogni paese del basso Monferrato ha davvero un castello che sembra uscito da un romanzo di Martin, alcuni sono rimasti integri, altri sono stati rimaneggiati, alcuni sono addirittura diventati ristoranti e cantine. Il circuito dei castelli aperti al pubblico permette di vederne abbastanza da trascorrere una settimana senza mai avere un vuoto da riempire nel calendario. C’è anche una costellazione di chiese e chiesette sopra le quali spicca il Sacro Monte di Crea. La collina è tutelata dal Parco Regionale e, sulla cima, la cappella del Paradiso rappresenta uno dei gruppi plastici più complessi del patrimonio artistico italiano, in grado di sorprendere perfino chi è scettico nei confronti del Barocco.

Nell’atelier del Ligabue nostrano

Poi prendiamo una locanda, l’unica dell’abitato. È una locanda strana, a dire il vero. Era un vecchio asilo ma prima ancora un convento. Però le stanze che erano delle suore sono state ristrutturate per diventare stanze a tema, quiete quanto basta per scordarsi del XXI secolo.

Le finestre sono affacciate sul chiostro nel cui sotterraneo c’è l’unico cedimento al vizio moderno, la piscina con la sauna. La proprietaria è anche una collezionista d’arte e non c’è periodo dell’anno che non proponga qualcosa di molto interessante. Con l’approssimarsi della Pasqua il tema è quello delle uova: una collezione direttamente ispirata alle uova degli zar è ospitata sotto le volte in mattoni dell’edificio principale. Via questa pare ci saranno sorprese da New York. Non basta: in quella che era una delle stanze dell’asilo c’è una selezione di autoritratti del pittore locale Pier Bosco. Non sforzatevi di ricordarlo o di cercarlo tra le gallerie perché non è tipo avvezzo a quegli ambienti. Anzi: dei suoi 800 autoritratti la maggioranza è conservata nel suo atelier poco distante. Piuttosto, lui è abituato invece ad ospitare chi gli chiede di visionare il suo lavoro. Io, lo confesso, non sono un intenditore d’arte ma non mi aspettavo di trovare un Ligabue nostrano con la dote di essersi dipinto una collezione di sguardi capace di inchiodarti mentre tu li fissi.