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Non solo turisticamente parlando, in Spagna la Pasqua è più importante del Natale (e a conti fatti, ma non sono né filosofo né teologo, forse forse ‘vale di più’ una “resurrezione” di una nascita). Ecco perché a Pasqua il Paese, complice oltretutto il primaverile bel tempo (perché la Spagna, l’ho già affermato, stante l’altitudine media se non è “fredda” poco ci manca) esibisce un fervore religioso che, inalterato nei secoli è divenuto tradizione e folclore. E tanto per chiosare, a proposito di tradizioni più o meno radicate e osservate, a Natale metà degli spagnoli regala doni ai bimbi il 25 dicembre e l’altra metà il 6 gennaio.
I ricchi costumi delle Settimane Sante

Durante le Pasque spagnole sono pertanto molte le località teatro di manifestazioni di partecipazione popolare di varia durata, comunque superiore al fine settimana (mentre il Lunedì santo è considerato festivo solo in alcune delle 17 Comunidades).
Mi riferisco alle Semanas Santas, il più importante appuntamento annuale spagnolo, non solo turistico, dai vari contenuti e componenti: religione e tradizione per i credenti, folclore per chi viaggia alla ricerca di emozioni e conoscenza del mondo. Per assistervi il turista deve possedere un budget a volte oneroso (è il caso di Siviglia durante la Feria e la Semana Santa) però giustificato dalla bellezza e dalla quantità di ciò che ammira no stop, senza doversi spostare. E come una Feria taurina (corridas per più giorni) una Semana Santa è un contenitore di altre manifestazioni, festeggiamenti e spettacoli di contorno. Non si assiste pertanto alle sole processioni composte dai Pasos, gruppi di statue lignee portati a spalle dai costaleros preceduti dai membri delle Cofradias (confraternite, alcuni, in saio, indossano il capirote, curioso copricapo smisuratamente conico). Opere, destinate a scendere in strada solo una volta all’anno, che, in alcuni casi secoli fa, le Cofradias commissionarono ad affermati artisti o ottimi artigiani. Le processioni costituiscono pertanto i momenti più emozionanti di una Semana Santa.
Processioni e pellegrinaggi in competizione
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Ma come (giustamente) contempla la Storia, nulla è definitivo, tutto si evolve. E nel caso delle manifestazioni pasquali spagnole spuntano (chiamiamole New Entries, si usa tanto) nuove località che (se il verbo non è eccessivo) sfidano l’establishment di quelle più note. Nella regolamentazione turistica spagnola esiste infatti una sorta di ‘classifica’ registrante l’importanza di avvenimenti, ferias, romerias-pellegrinaggi e manifestazioni varie. Esistono, ad esempio, Fiestas de Interès Turistico Nacional (definiamola una ‘serie A’) e Fiestas de Interès Turistico Internacional. E quest’anno nell’areopago delle Fiestas di valore “internazionale” vogliono assurgere la gallega-galiziana Viveiro e la medioevale Avila. Il viaggiatore indeciso tra le due località vorrà tener presente le estreme differenze che le contraddistinguono.