Non lontano, passato il ponticello sul fiume Vilnia (il minore dei corsi d’acqua che bagnano Vilnius – l’altro è il Neris – e quello che dà il nome alla città) ci si trova in uno dei luoghi più bizzarri della capitale lituana. La Repubblica di Uzupis, un distretto di circa 7.000 abitanti dei quali 1.000 sono artisti. Una vera mini-repubblica di poco più di mezzo chilometro quadrato, nata il 1° aprile 1997 (e quando se no?) con tanto di costituzione, istituzioni politiche, bandiera, inno e perfino un microesercito di circa 10 uomini. Questo distretto era la zona ebraica fino alla II Guerra Mondiale, poi nel periodo sovietico era il girone dei “reietti” della società: senzatetto, alcolizzati, malavitosi, prostitute e (ahimè!) artisti. Dall’indipendenza, nel 1990, è rinato come la zona “bohèmienne” grazie alla disponibilità di spazi gratis o a prezzo minimo e ora è completamente risanata tra gallerie d’arte e locali alternativi.
Info: www.lithuania.travel
Manifestazioni
Fino al 4 maggio si possono vedere i costumi e gli ornamenti tradizionali e le relative rielaborazioni moderne esposti al Museo Nazionale di Lituania. Fino al 18 maggio si tiene in diversi luoghi il Festival internazionale“Sugrizimai” [Tornare indietro] con musicisti da svariati Paesi europei che suonano musica di tutti i generi (info: www.vilnius-events.lt/en/events/international-music-festival-sugrimai-coming-back).
Per chi ama il design in tutte le sue forme la Settimana del Design si svolgerà dal 5 all’11 maggio (info: www.dizainoforumas.lt).
Il balletto e la danza trovano spazio dal 5 all‘8 maggio con il “New Baltic Dance“, il Festival internazionale di danza contemporanea, con compagnie da tutto il mondo che presentano le loro ultime produzioni (info: www.vilnius-events.lt/en/events/international-contemporary-dance-festival-new-baltic-dance).
(14/04/2014)
L’VIII Distretto era quello ebraico con la grande sinagoga e le belle case borghesi, la stessa architettura di fine ‘800 che si trova lungo i grandi viali e, sempre a proposito di architettura, come non parlare della lunga Andrássy út, una strada così ricca di palazzi, dal Teatro dell’Opera alle splendide ville da essere Patrimonio Unesco e che termina nella grandissima Hosok tere [Piazza degli Eroi], con gli importanti musei e il grande parco del Városliget,nel quale si trovano le terme più grandi della città: le Szécheny. Nel parco c’è anche il ristorante più famoso di Budapest, il Gundel, dove hanno pranzato tutte le personalità in visita in città e che, sorprendentemente, non è molto costoso in proporzione all’ambiente.
La cucina ungherese e i suoi vini valgono da soli il viaggio. I sapori riescono a essere decisi e delicati allo stesso momento e non suonano stonati al gusto italiano. Di ristoranti ce n’è a bizzeffe e mediamente la qualità è buona con prezzi ragionevoli.
Insomma Budapest è una destinazione per tutti i gusti e tutte le età, una città grande senza essere immensa e piacevole da vivere e girare.
Per Pasqua, dal 19 al 21 aprile, il Castello di Buda ospita un grande evento che celebra la festa “all’ungherese”. Tutte le tradizioni del Paese sono presentate: celebrazioni sacre, balli, cibi, usanze (compresa quella di innaffiare d’acqua le ragazze).
Info: www.budapest.com
La gente è cortese e molto ospitale con i turisti stranieri, a condizione però, che questi siano rispettosi delle persone con le quali hanno a che fare e delle loro usanze, tradizioni e modo di essere. Sembrerà banale ma per essere un ospite sempre gradito basta osservare le elementari norme della buona educazione.
Il tulipano è il fiore simbolo stesso della Turchia dove era coltivato da secoli, ben prima che (nel 1554) arrivasse in Olanda. Una curiosità:, la parola turca che designa il fiore, Tulben, significa “turbante”, perché il fiore gli assomiglia.
Fino a fine aprile è in corso l’International Istanbul Tulip Festival, l’occasione migliore per scoprire i parchi cittadini, come ad esempio il Parco di Emirgan, sul Bosforo, Gülhane Parki, Yildiz Parki, Soganli Bitkiler Parki, Beykoz Korusu, Göztepe Gül Bahcesi, Büyük Camlica Korusu, Kücük Camlica Korusu, Fethipasa Korusu e Hidiv Cubuklu Korusu che in questa stagione si trasformano in tavolozze multicolori: bianche, gialle, rosa, rosse, nere, porpora, arancio e anche bicolori. Il festival e le sue manifestazioni finiscono ma i fiori durano ancora per un certo periodo oltra la data stabilita per la chiusura. Dal 9 maggio al 5 giugno si svolge il Festival del Teatro; sette compagnie straniere e 35 turche metteranno in scena 100 rappresentazioni di teatro, danza in 13 luoghi differenti della città.
Info: www.turchia.it