È stato ultimato il restauro della pavimentazione della chiesa di San Cataldo, chiesa del XII secolo e una delle migliori testimonianze della diversità culturale che si è avvicendata nei secoli a Palermo. L’intervento, durato un anno, costato circa 15 mila euro, è stato finanziato da una quota degli incassi derivanti dall’ingresso dei visitatori e resa possibile dalla collaborazione della Arcidiocesi, della Soprintendenza ai Beni Culturali, dell’Associazione Musei Siciliani e dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro.
“L’arte si paga da sé – dice il preside dell’Ordine Maurizio Russo – non ha bisogno di altro ed è nostro compito mantenerla e conservarla per le prossime generazioni”. Presenti alla cerimonia di consegna dei lavori l’Arcivescovo Paolo Romeo, la Soprintendente Maria Elena Volpes, Maurizio Russo, il cerimoniere laico Maurizio Mellia, l’architetto Lina Bellanca, Bernardo Tortorici dell’associazione degli amici dei musei siciliani che gestisce l’ingresso alla chiesa , Francesco Valenti e Cesare Tinì che ha illustrato i tratti salienti del cantiere, soprattutto quelli relativi all’ala destra fortemente danneggiata.
La pavimentazione cosmatesca con tarsie marmoree di porfido e serpentino è stata restaurata accuratamente. Centinaia le tessere ricreate e incastonate per restituire l’originario splendore del mosaico in porfido, serpentino e giallo di Castronovo, che compone la pavimentazione della chiesa di San Cataldo
(09/07/2014)