Martedì 23 Aprile 2024 - Anno XXII

La scultura del Novecento a Mamiano di Traversetolo

La Fondazione Magnani Rocca, nel parmense, affiancherà, alla bellissima raccolta d’arte moderna in collezione, le sculture di Giacomo Manzù e Marino Marini in esposizione temporanea. Dal 13 settembre

Giacomo Manzù, Bambina sulla sedia, 1955, fusione in bronzo, particolare
Giacomo Manzù, Bambina sulla sedia, 1955, fusione in bronzo, particolare

Giacomo Manzù e Marino Marini, due tra i più importanti scultori del Novecento italiano, saranno esposti alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo nell’autunno prossimo. La villa che custodisce, in collezione permanente, un’ampia e interessante raccolta di opere, da Gentile da Fabriano a Burri, e che già vanta, tra i marmi, opere di Antonio Canova e Lorenzo Bartolini, mostrerà in esposizione temporanea una scelta di lavori di due “classici” del XX secolo. Sarà un’altra, gradevole, occasione per tornare a visitare la villa di Luigi Magnani, il parco di ispirazione romantica che la circonda, dodici ettari di pace a pochi chilometri da Colorno e da Parma. Sarà, inoltre, un nuovo e mai troppo tardivo invito a tornare a parlare di arte plastica, spesso meno vista e apprezzata dal grande pubblico ma capace comunque di dare grandi emozioni.

I cavalieri di Marino Marini, i cardinali di Manzù

Marino Marini, Cavallo e Cavaliere, 1950
Marino Marini, Cavallo e Cavaliere, 1950

Laura D’Angelo e Stefano Roffi, curatori, hanno scelto il periodo compreso tra gli anni Cinquanta e Settanta per raccontare due autori che si sono distinti, negli anni, sulla scena nazionale e internazionale, per la forza espressiva delle loro opere e la personalità. Il linguaggio che hanno scelto entrambi è quello figurativo, la loro ricerca non ha dimenticato di interpretare il contemporaneo attraverso temi e soggetti in grado di evocare, al tempo stesso, continuità con il passato e insieme riflessioni nuove. Di Manzù si vedranno il “Grande ritratto di signora” del ’46, alcune opere della serie dei “Cardinali“, anche lavori grafici. La ricerca di Marino Marini sarà introdotta dal Cavaliere del ’45, dai ritratti e dai “Giocolieri”. Le opere in mostra vengono da Fondazione Marino Marini di Pistoia, Museo Marino Marini di Firenze, Fondazione Giacomo Manzù e Museo Manzù di Ardea e da raccolte private: si tratta, quindi, di lavori raramente visibili al pubblico. L’esposizione chiuderà il giorno 8 dicembre.

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Info: www.magnanirocca.it

(05/08/2014)

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