Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

Segantini ritorna a Milano

Una mostra a palazzo Reale ricorda l’artista che, prima di innamorarsi delle cime svizzere, trascorse la sua seconda infanzia e i primi anni della formazione nella città lombarda. Importante il corpus delle opere esposte

Segantini, Ritorno dal bosco, 1890. St. Moritz, Museo Segantini, deposito della Fondazione Otto Fischbacher - Giovanni Segantini
Segantini, Ritorno dal bosco, 1890. St. Moritz, Museo Segantini, deposito della Fondazione Otto Fischbacher – Giovanni Segantini

Giovanni Segantini, i paesaggi montani delle Alpi svizzere, il racconto silenzioso e indimenticabile degli affetti e del mondo della natura sono esposti a Milano a palazzo Reale fino al 18 gennaio prossimo. “Il divisionista che mette tutti d’accordo”, come recita uno dei claim del sito web, viene presentato da un corpus di centoventi opere, a cura da Annie-Paule Quinsac e Diana Segantini, pronipote dell’artista.
Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del comune di Milano, ha definito la mostra un “omaggio” al pittore che visse a Milano dall’età di sette anni sino ai ventitré e che a Milano intraprese gli studi e i primi anni di attività. E’ raro vedere raccolte insieme un numero così ampio di opere di Segantini: per il pubblico sarà un modo per andare oltre i suoi capolavori più noti, i paesaggi in grande formato che molti ricordano, e scoprire anche i ritratti, le nature morte, i disegni. 

Simbolismo e vita di montagna

Segantini, Costume grigionese (ritratto di Barbara Huffer), 1887.
St. Moritz, Museo Segantini, deposito della Fondazione Otto Fischbacher - Giovanni Segantini
Segantini, Costume grigionese (ritratto di Barbara Huffer), 1887.
St. Moritz, Museo Segantini, deposito della Fondazione Otto Fischbacher – Giovanni Segantini

Il percorso espositivo, di facile lettura grazie alle sezioni tematiche, inizia dalle tele dedicate agli ambienti milanesi per esplorare poi la rappresentazione della vita nei campi, di pastori e contadini delle valli svizzere, rigorosamente dipinte en plein air. Insofferente dello stile di vita metropolitano, Segantini andò a cercare a Savognino, nel Cantone Grigioni, la “dimora ideale” per dipingere la sua idea di uomo e natura. In parte costretto dalla necessità – per via di un intoppo burocratico, l’artista non ebbe mai un passaporto e non poteva quindi viaggiare – visse gran parte della sua vita lontano dagli ambienti più frequentati dalle avanguardie artistiche. Al tempo stesso, le sue tele che evocavano meraviglia ed emozioni venivano esposte in tutta Europa. I critici si sono divisi, negli anni, nel giudicare il valore della ricerca di Segantini, di recente oggetto di un rinnovato interesse. Al visitatore, del resto, basterà vedere il grande olio “Le due madri”, dove una mamma culla il bambino nella stalla, accanto alla mucca e al vitello, oppure “Ave Maria a trasbordo”, quasi un presepe vivente, o ancora “Petalo di rosa”, il volto della compagna Bice al risveglio, per dare la propria risposta.

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Info: www.mostrasegantini.it

(18/09/2014)

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