Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Grecia italiana nella penisola salentina

Prosegue il viaggio in Salento nei territori di cultura greca. In questa zona c’è di tutto: dalla sfrenatezza della Taranta alla calma serafica della filosofia

Melpignano, Piazza San Giorgio
Melpignano, Piazza San Giorgio

Prosegue il nostro viaggio nella penisola salentina. Conclusa la prima parte con la località di Castrignano continuiamo con Melpignano, paese assurto da diversi anni agli onori delle cronache dell’estate salentina per via della famosissima” Notte della Taranta” nata nel 1998, legata però a tradizioni salentine più che a quelle greche. Un “fenomeno” definito da uno studio dell’Università Bocconi “Il più grande attrattore turistico tra tutti quelli organizzati in Italia“, un evento che ha disegnato un nuovo futuro per il Salento che attrae migliaia di spettatori provenienti da ogni parte d’Italia e da vari paesi del mondo conquistati dal ritmo travolgente della pizzica, la musica che cadenzava l’antico rituale di cura dal morso immaginario della tarantola. Anche Melpignano fu abitato da greci e il rito greco si conservò fino al Cinquecento. Nel centro storico è da vedere la bella Piazza San Giorgio, dove convogliano la chiesetta parrocchiale, portici rinascimentali a tutto sesto e la Torre dell’Orologio costruita all’inizio del Novecento. Importante anche la Chiesa della Vergine del Carmelo, con un’imponente facciata realizzata a metà del Seicento e arricchita da particolari barocchi da Giuseppe Zimbalo. Infine, vale la pena fare un salto al Palazzo Marchesale, seicentesco. Il paese possiede una delle più interessanti piazze del Salento: si tratta di un raro esempio di struttura porticata creata appositamente per ospitare un rinomato e fiorente mercato settimanale della fine del ‘500 in cui convogliavano i ricchi mercanti provenienti da Lecce, da Bari e addirittura da Napoli. A Melpignano, è stato inaugurato quest’anno il primo centro di informazioni turistiche della zona.

Prendiamola con filosofia

Corigliano, Castello De Monti
Corigliano, Castello De Monti

A pochi chilometri da Melpignano ecco Corigliano d’Otranto con i suoi tre gioielli: la chiesa madre, l’arco Lucchetti con decorazioni e simbolismi religiosi e il castello de’ Monti del 1465. Davanti al castello definito ” il più bel monumento di architettura militare e feudale del principio del Cinquecento in Terra d’Otranto, l’impatto visivo è davvero maestoso e richiama alla mente il classico concetto di castello medievale: quattro torrioni circolari, uno per ciascun angolo, attorniato da un grande fossato cui si accedeva un tempo dal ponte levatoio. È a due piani e nel 1667 fu ampiamente arricchito di particolari barocchi tanto da renderlo uno dei più begli esempi di costruzioni barocche del Salento, grazie anche all’ottimo stato di conservazione che ne mantiene immutata l’eleganza originale. Da visitare anche il monastero Cenobio, risalente al IX secolo, che ospitava una scuola di lingua greca e di cultura bizantina. Lungo le vie del centro storico si leggono, sui portali delle case iscrizioni latine, pillole di saggezza che ammoniscono il passante tipo: “l’invidia danneggia prima di tutto chi la prova”. Da questa antica tradizione è stato realizzato il Parco di Sofia, un percorso divertente che inizia dalla Villa Comunale, appunto nel Parco di Sofia, dove si trovano alcune anfore (le capase salentine) perfettamente allineate in verticale sulle quali sono state scritte frasi di celebri filosofi che inducono alla riflessione sui grandi temidella vita: la tolleranza, l’amore, la morte, eccetera. Si va da Kant a Schopenanhauer, da Socrate a Giulio Cesare Vanini, che nacque proprio nel Salento, a Taurisano, nel 1585. Intorno a questi vasi sono già stati organizzati diversi eventi estivi, dando convegno per esempio a tutti gli appassionati di filosofia, che dopo aver preso spunto da un tema a loro scelta, passeggiavano e discutevano in gruppi nel centro storico e poi convergevano in piazza (nell’agorà) per trarne le conclusioni. È possibile prenotare una visita guidata del centro storico accompagnati da un filosofo.

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Leggende “noir”

Soleto, Chiesa Santa Maria Assunta
Soleto, Chiesa Santa Maria Assunta

Restando nella Grecìa Salentina altro paese da vedere assolutamente è Soleto. Antichissimo centro messapico, importante sede vescovile al tempo degli imperatori orientali, capoluogo di contea durante il periodo medioevale, Soleto presenta un borgo antico d’impianto medioevale, caratterizzato da vie strettissime disposte ortogonalmente. Sulle viuzze del paese si affacciano palazzi barocchi, impreziositi da imponenti portali decorati a motivi floreali e case gentilizie, elegantemente decorate che risalgono al periodo del Rinascimento. Entrando da Porta San Vito, nel cuore del borgo, si viene rapiti dalla bellezza dei balconi decorati e le viuzze lastricate di chianche, la pietra dura di Soleto. Il gioiello incastonato tra queste vie è la Chiesa di Santo Stefano, voluta da Raimondo del Balzo Orsini sul finire del ‘400. All’interno vi sono numerosi dipinti bizantini risalenti a vari epoche con un doppio strato di pitture che vanno dal XIV al XV secolo in piena epoca bizantina. Una guida eccezionale è il professore Luigi Manni che ha scritto numerosi libri sulla storia di Soleto. Vi affascinerà illustrandovi i particolari degli affreschi, raccontandovi vizi e virtù dei suoi autori. Accanto alla chiesa di Santa Maria Assunta si trova poi il monumento più importante di tutta Soleto: la Guglia di Raimondello. Si tratta di un grande campanile senza campana eretto esclusivamente per scopi ornamentali. Un esempio di arte gotica nel Salento. Da vedere anche i ricchi portali della Chiesa delle Anime e della Chiesa di San Nicola. La chiesa madre è dominata dal bellissimo campanile, un ricamo di pietra. La guglia dei Del Balzo Orsini, considerata una manifestazione di gloria e potere, è circondata da una leggenda: si racconta che per averla così bella, il principe fece un patto con il diavolo che la costruì in una notte sola. Una leggenda che ancora oggi avvolge Soleto di un’aura misteriosa, nota anche perché diede i natali al grande alchimista Tafuri. Imperdibile una tappa golosa da Zonzi, una delle prime trattorie tipiche del Salento, famosa per le sue crocchette di patate dalla forma allungata.

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Vedi la prima parte:  Grecìa italiana 

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