Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

Lecce, ritrovata antica statua romana

Un’antica statua risalente all’epoca romana è stata ritrovata durante gli scavi nel parco archeologico di Rudiae, a Lecce

La statua di marmo ritrovata
La statua di marmo ritrovata

Raffigurerebbe un imperatore la statua di marmo a grandezza naturale ritrovata durante gli scavi nel parco archeologico di Rudiae. La statua di marmo greco, togata con il capo velato (anche se la testa non è stata ancora ritrovata), era sepolta tra antichi cocci e detriti all’ingresso dell’anfiteatro ed è la prima importante scoperta nel sito dell’antica città romana, ad appena un mese dall’avvio degli scavi. Questa scoperta, realizzata con la cooperazione tra il comune di Lecce, la Soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia e l’Università del Salento, testimonia la ricchezza del sottosuolo di Rudiae e l’importanza dell’insediamento antico come attrattore culturale e paesaggistico su cui investire in termini di promozione turistica e fruizione.

“Parco Rudiae è un punto importante per la nostra amministrazione e rappresenta un punto nodale per un nuovo sviluppo sul territorio – ha dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici Gaetano Messuti – Potrà rappresentare la migliore offerta turistica sul territorio e intendiamo continuare su questa strada intercettando tutti i fondi possibili per rilanciare questo tipo di attività”.
Dal canto suo, il professore Francesco D’Andria, docente dell’Università del Salento e coordinatore dell’assistenza scientifica agli scavi archeologici, ha ribadito che: “L’ingresso principale dell’anfiteatro, largo 3 metri e mezzo, è chiuso da materiali accumulati a partire dal quarto secolo, quando i giochi furono interrotti per volere dell’imperatore. Nell’area ci sono i resti di ceramiche provenienti dall’Africa, monete in bronzo e non è escluso che potrebbero nascondersi altre opere d’arte”.

La riapertura degli scavi

L'estrazione della statua dagli scavi
L’estrazione della statua dagli scavi

Gli scavi nel parco di Rudiae sono ricominciati nel novembre scorso e le attività di ricerca sono riprese lì dove si erano interrotti i lavori già finanziati dal Comune di Lecce attraverso il Progetto PRUSST, che avevano consentito di mettere in luce quasi interamente l’anello perimetrale dell’anfiteatro, i corridoi radiali che dividevano la cavea in cunei ed uno degli ingressi principali: la faux meridionale. Erano stati inoltre identificati il balteo, che delimitava l’arena dove avevano luogo i giochi gladiatori, e i due aditus sormontati da arcate monolitiche, che permettevano di raggiungere il settore superiore e inferiore della cavea attraverso delle rampe di scale.  L’indagine stratigrafica ha portato alla rimozione dei blocchi in calcare di grandi dimensioni derivanti dal crollo della copertura dell’ingresso monumentale all’anfiteatro ed è proseguita con lo scavo dei livelli di scarico di età tardo romana che hanno chiuso l’edificio.

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I reperti  rinvenuti, dopo essere stati ulteriormente studiati e ripuliti saranno esposti al presso il Museo Storico di Lecce.

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