Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Zagabria: una città a misura d’uomo

Terza puntata del nostro reportage ambientato in Croazia. Dopo avevo narrato la trasferta automobilistica da Milano a Zagabria tra le brume di dicembre, per ricevere un premio giornalistico, oggi torniamo nella capitale croata per scoprire i luoghi più belli di questa città

Il ristorante di Boban

Il ristorante di Boban, ex calciatore del Milan
Il ristorante di Boban, ex calciatore del Milan

Non per stolta frivolezza (ma semmai si recasse a Zagabria qualche turista con giovani figli rossoneri voglioso di fare bella figura di persona colta) di fronte alla cattedrale si può ammirare il ristorante di Boban (ex footballeur appunto del Milan, di cui già ho ricordato i fausti natali a Imotski, laddove i veneziani stavano in guardia dai Turchi). Ma si proceda nella visita. Intrigante il mercato Dolac e tanto medioevo (con venerata immagine della Madonna) alla Porta di Pietra e nella omonima via / ulica kamenita / Pietra ecco una chicca davvero curiosa: nella più antica (1355 e tuttora operante) farmacia di Zagabria, nel 1399 lavorò Nicolò Alighieri, pronipote del sommo Dante.

L’Hotel Esplanade

Zagabria, Hotel Esplanade
Zagabria, Hotel Esplanade

Ritorno in pianura  alias Città Bassa e torno ad ammirare l’hotel Esplanade, mica un albergo qualsiasi, basti segnalare che è presentato nella guida del turismo locale come uno dei tanti monumenti di Zagabria. L’Esplanade fu costruito (1925) per dare un alloggio luxury ai facoltosi turisti viaggianti sull’Orient Express (altro che Low Cost e una sola valigia a mano, bei tempi, quelli….). Roba da sciur / ricchi (e in subordine da businessmen, paga la ditta), laddove però non manca la frivolezza. Sempre nella sullodata guida, si narra infatti che nel 1926 all’Esplanade si svolse il primo concorso per Miss (nella da poco estinta Austria – Ungheria degli Strauss e di Musil!) e, tre anni dopo, apparve la mitica Josephine Baker (la cui sola presenza, precisa l’opuscolo, scatenò la negativa reazione delle signore bene di Zagabria  (ma forse, in ‘sto caso, il razzismo c’entra poco, ancorchè potrebbe aver aiutato, la muliebre gelosia si sa..). Ma una volta tanto sarò meno frivolo del solito e nell’’Esplanade preferisco veder aleggiare i personaggi di Agatha Christie, vittime e assassini dell’Orient Express.

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