Chi dice Milano dice Duomo. O Navigli. Per non parlare della immancabile “Madunina” tanto cara agli abitanti della capitale meneghina. Questo però è solo uno dei mille volti della città. Una Milano alternativa è possibile: edifici misteriosi, avvolti da un’aura di esoterismo, convivono con gli eventi e le iniziative più disparate e singolari che possiate mai immaginare. Una sorta di mix fra “sacro e profano” che conferisce a questa località un suo peculiarissimo marchio di fabbrica, unico e inimitabile. Chissà, potreste trascorrere la mattina a stretto contatto con un gruppo di fashion victim in giro per le vie della moda più celebri e di tendenza, per poi ritrovarvi a esplorare, nel pomeriggio, luoghi dal fascino occulto. Vi promettiamo che non rimpiangerete neanche per un attimo luoghi noti per la loro atmosfera misteriosa come Volterra o Venezia.
Il lato misterioso di Milano
Nel suo capolavoro, Dr. Jekyll e Mr. Hyde, Robert Louis Stevenson afferma che “tutti gli esseri umani sono il risultato di una mescolanza tra bene e male”. Oscurità e luce si amalgamano fino a creare una creatura perfetta e unica. E Milano non è da meno. Da brava città italiana, anche la capitale lombarda non può sottrarsi all’influenza e all’importanza della religione. Non saremo al sud, ma finché non attraversiamo il confine dello stivale, a chiese, cattedrali e basiliche sarà riservato quasi sempre il primo posto sul podio. Tuttavia, la luce non potrebbe esistere senza il suo contrario: il buio, l’oscurità. E anche a questa faccia della “medaglia Milano” sono riservati luoghi e punti di estremo interesse.
Città dei misteri “pelle e ossa”
È una “verità universalmente accettata”, parafrasando la scrittrice Jane Austen, che Milano sia ritenuta fredda, grigia, ostile e, spesso, persino poco interessante. In quanti vi avranno detto e ripetuto: “basta un week-end, anzi, forse anche solo due giorni per visitare Milano”? Diffidate da questi consigli. Non siate frettolosi e soprattutto, non siate superficiali. Milano è una città ritrosa, timida, del nord. Come canta la Vanoni, “è un po’ una signora con la veletta”. Ci sono zone d’ombra che meritano tutta la vostra attenzione. Zone che potrebbero sembrare “minori”, di poco conto ma concedete loro il beneficio del dubbio e scoprirete dei veri e propri piccoli tesori. Per esempio, avete mai sentito parlare della chiesa di San Bernardino alle Ossa?
Se vi trovate dalle parti del Duomo, fate una piccola deviazione: vi suggeriamo caldamente di fare un salto a questo piccolo capolavoro di mistero. Ubicata in via Brolo, a pochi minuti da via Larga, a prima vista potrebbe sembrare una chiesetta come tante. Cattolica, in stile barocco, a pianta ottagonale. Tuttavia, esplorandola più a fondo, la chiesa di San Bernardino offre una sorpresa che vi lascerà a bocca aperta, ve lo garantiamo per esperienza diretta. Ad aspettarvi alla fine di uno stretto corridoio, troverete un piccolo ossario quadrato. La particolarità? Le pareti di questa stanza sono completamente tappezzate di ossa umane: tibie, teschi, femori e chi più ne ha più ne metta. Leggenda vuole che si tratti dei resti di martiri cristiani sacrificati da alcuni eretici ariani ai tempi di Sant’Ambrogio.
La realtà più forte della fantasia
Non preoccupatevi: a volte la realtà non delude la fantasia. Anche se questa tesi dal sapore esoterico non sembra reggere, secondo una pista più attendibile, si tratterebbe di resti appartenenti a pazienti dell’ospedale del Brolo e a prigionieri e condannati a morte del tempo. L’impatto di questo ambiente è talmente forte che persino il re del Portogallo, Giovanni V, nel 1738 decise di commissionarne una identica per la cittadina di Evora (vicino Lisbona).
Rimanendo in tema di “tessuti umani”, vi suggeriamo di dare un’occhiata a una statua molto particolare, che ha molto a che fare con la pelle. Tranquilli, non è stato scuoiato nessuno per ottenere quest’effigie! Tuttavia, il simulacro è estremamente particolare e d’impatto. Si tratta della statua di San Bartolomeo, ritratto scorticato e con la propria pelle appoggiata sulle spalle, che ricade a ricoprirgli le braccia. La dovizia di particolari e l’aspetto assolutamente veritiero del simulacro contribuiscono a farlo sembrare un vero martire scorticato… “dal vivo”. Inquietante, non trovate?