Il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, fino a domenica 27 settembre,offre ospitalità a un robot con le sembianze di un anziano Leonardo da Vinci che arriva direttamente dal Giappone per animare la mostra “Vivere con i robot”. L’androide è un’occasione da non lasciarsi sfuggire per stringere la mano al genio rinascimentale e anche per riflettere sul ruolo che robot, intelligenze artificiali e macchine potranno avere nella nostra vita nel prossimo futuro.
Il robot con le fattezze di Leonardo da Vinci è stato progettato dal team di Minoru Asada, direttore Robotica di neuroscienze cognitive dell’Università di Osaka, che lavora allo sviluppo di macchine sempre più simili agli umani. Il volto è curato al millimetro, dalla pelle alla mimica facciale. Proprio quest’ultima lascia di stucco chi incontra l’androide che interagisce con i visitatori recitando frasi, massime e motti ricavati da autografi leonardeschi e, durante i fine settimana, sarà in grado di rispondere al pubblico grazie alla presenza di un operatore.
Alla base di tutto questo ci sono anni di lavoro e scoperte scientifiche, in particolare c’è una disciplina, la neuroscienza cognitiva, che da una trentina d’anni studia i fondamenti cerebrali dei nostri pensieri, prepara il terreno per la loro riproducibilità artificiale e saggia le nuove frontiere dell’interazione uomo-macchina.