Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Distretto Turistico del Salento: firmato protocollo d’intesa

Emiliano_Prefettura_Lecce

Firmato il protocollo d’intesa per la delimitazione ed istituzione del distretto turistico del Salento. Aderiranno all’iniziativa 97 comuni pugliesi e 41 associazioni di categoria

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È stato firmato dal presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, presso la Prefettura di Lecce, alla presenza del sindaco di Lecce, Paolo Perrone, e del presidente della provincia, Antonio Gabellone, il protocollo d’intesa per la delimitazione ed istituzione del distretto turistico del Salento. Hanno già aderito all’iniziativa 97 Comuni e 41 associazioni di categoria. “La costituzione del distretto turistico – ha dichiarato il presidente Emiliano – è in una fase abbastanza avanzata: ci sono decine e decine di sindaci che sono pronti ad entrare in questo processo interessantissimo, non solo per la Puglia ma credo per tutto il Mezzogiorno d’Italia. Si tratta, finalmente, di cominciare a ragionare sul turismo per aree vaste, coinvolgendo i sindaci e tutti gli operatori del settore. È un lavoro non facile, ma secondo me, molto fruttuoso, perché il patrimonio straordinario che il Salento costituisce, non solo per se stesso, ma per la Puglia intera e per l’Italia, va salvaguardato con l’organizzazione”.

“Noi abbiamo bisogno di ordine, di legalità, di una gestione adeguata delle risorse idriche e del ciclo dei rifiuti, di strutture sanitarie che siano misurate sulle presenze turistiche e non solo sui residenti. – continua il presidente della regione Puglia – Un’infinità di elementi che trasformano una moda, sia pure bellissima e molto radicata nella nostra tradizione, in una permanente capacità di questa terra ad essere terra turistica a livello industriale. L’industria non è un fattore che si inventa, ma è un processo che tende a diventare permanente, ferme restando le nostre caratteristiche principali che sono l’umanità e l’accoglienza, che possono connotare in maniera diversa anche un sistema molto organizzato. Noi siamo convinti che, nei vari livelli di questa grande catena, i nostri giovani possano trovare buona occupazione e sviluppo. Ci sono un’infinità di figure professionali appassionanti che possono essere compatibili anche con mestieri tradizionali”.

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