Mercoledì 24 Aprile 2024 - Anno XXII

Franceschini: riqualificare le periferie è la sfida del secolo

Periferie

Il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini, ha definito la riqualificazione delle periferie la sfida del nostro secolo. Per fare ciò, l’arte contemporanea è determinante

Dario-Franceschini
Dario Franceschini

Dario Franceschini, il Ministro dei beni e delle attività culturali, ha presenziato alla presentazione dei sei progetti vincitori del bando “Culturability – spazi d’innovazione sociale” promosso dalla Fondazione Unipolis e illustrati ieri mattina nella Sala ex Consiglio Nazionale del Collegio Romano nel corso dell’incontro “Cultura, creatività e rigenerazione urbana per promuovere sviluppo sostenibile”. Durante la presentazione, Franceschini è intervenuto su una questione molto attuale: la riqualificazione delle periferie urbane.

“Rivitalizzare le periferie attraverso l’azione dei giovani e del mondo dell’associazionismo è un’iniziativa positiva, che va proprio nella direzione dello sforzo che deve intraprendere il Paese per recuperare il forte ritardo nel sostegno e nella valorizzazione del contemporaneo. Un’azione che può e deve essere legata, come dimostrano i progetti presentati oggi, alla riqualificazione delle periferie delle nostre città. Per questo nel riformare il ministero ho fortemente voluto una nuova Direzione Generale per l’arte e l’architettura contemporanea e le periferie urbane, che a breve varerà un bando da 3 milioni di euro per cofinanziare progetti culturali promossi dai comuni nelle periferie. Allo stesso modo, nel decidere la destinazione delle risorse europee del Piano Obiettivo Nazionale si è deciso di prevedere una quota di 114 milioni di euro per il sostegno alle industrie creative del Mezzogiorno. Dopo aver vinto nel secolo scorso la grande sfida della preservazione dei centri storici delle nostre città, le periferie sono la grande sfida di questo secolo: siamo chiamati a riqualificare i luoghi in cui vive, lavora e sogna la gran parte della popolazione del Paese e in questo l’arte contemporanea può essere determinante”.

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