Federalberghi Puglia
scende in campo per il sì al referendum di domenica prossima con il vessillo: “Il Sud non può più sprecare la sua bellezza”. Albergatori mobilitati, dunque, nella consapevolezza che “votare Sì vuol dire salvaguardare la bellezza delle coste della Puglia e la peculiarità del nostro mare, tutelare la qualità ambientale e la nostra salute. Vuol dire – dicono dalla Federazione – puntare sul turismo, sulla pesca e sull’agroalimentare quale volano economico definitivo per la ripresa e lo sviluppo dell’intera regione”. “Gli albergatori e gli imprenditori del turismo – dice Francesco Caizzi, presidente Federalberghi Puglia – sono al fianco della Regione, dei sindaci e della gente di Puglia nella mobilitazione per salvare le bellezze dei nostri territori”.
La vittoria del Sì contro le trivelle potrà evitare sciagure alla nostra terra e alle attività legate al turismo. “Voglio ricordare al governo centrale – ricorda Francesco Caizzi – che i territori devono necessariamente essere coinvolti nelle decisioni strategiche su materie, quali l’energia e l’ambiente, che impattano sulla pelle viva dei propri abitanti e sulle loro prospettive di benessere e di sviluppo”.
Aldo Bonomi ci rammenta sul Sole 24 Ore che per il turismo, ancor più che per il manifatturiero, non c’è competizione solo tra imprese ma tra sistemi territoriali, che si quotano nel mercato globale per accaparrarsi quote di moltitudini affluenti. Si deve, dunque, partire dai territori del sistema Paese con le sue eccellenze, il suo ambiente, il suo paesaggio, e la qualità della vita e del vivere. Parlare di turismo, trivellando il mare ed esponendolo a rischi di inquinamento, non è solo una stolta incongruenza ma anche un grave errore di comunicazione.