Il gusto Liberty, diffuso in tutta Europa tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, è volute floreali e sinuose, ispirazioni naturalistiche, utilizzo di materiali nuovi, ceramica, vetro, ottone, ferro battuto, smalti, colori pastello e oro. Uno stile perfetto per interpretare l’ottimismo della nuova borghesia industriale, con i suoi miti dell’elettricità e delle prime macchine. Era la “Belle Epoque”, breve e luccicante, destinata a concludersi con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Declinato nelle sue varianti, Art Nouveau, Sezession, Modern Style, il Liberty ha avuto i suoi momenti d’oro soprattutto nel centro Europa. Il nostro itinerario nella Repubblica Ceca segue proprio il trionfo del Liberty tra Praga e Brno, dai primi anni del Novecento, fino alla fine della Prima Guerra Mondiale, facevano parte dell’Impero austro-ungarico.
Praga: Obecni Dum simbolo del Liberty
A Praga, oggi una delle più fiabesche capitali europee, patrimonio storico dell’Unesco, il Liberty si manifesta in molte sfaccettature e testimonianze. Ma il monumento imprescindibile da cui partire è la Obecni Dum, o Casa municipale, che fu completata nel 1912 come luogo pubblico di riunione e di cultura per i cittadini. Una vera profusione di elementi decorativi in questo enorme edificio che ospita anche vari locali di ristorazione: tra mattonelle in maiolica, lampade in vetro colorato, volute in ferro battuto, mascheroni e affreschi, spicca il Salone dei sindaci, progettato e realizzato completamente dal famoso artista ceco Alfons Mucha.
Dopo aver visto la Obecni Dum, vera summa dello stile Liberty a Praga, l’itinerario si snoda nella cosiddetta Città Nuova, o Nove Mesto, che però ha più di 700 anni, essendo stata fondata nel 1348 da Carlo IV intorno alla piazza S. Venceslao. Hotel, palazzi di assicurazioni, la Posta Centrale, caffè, case private di ricchi industriali, una sinagoga esibiscono il fiorire colorato e gioioso di queste facciate che al sole brillano d’oro.
Balconi in ferro battuto dipinto di verde e colonnine in ghisa, mosaici, smalti, tessere di vetro colorato, mascheroni di personaggi leggendari o mitici o simbolici. La passeggiata nella Città Nuova ci porta oltre il Liberty, in un intrecciarsi e mescolarsi di stili sorprendenti, come il Déco, il Cubista e il Rondo Cubista che proprio qui ha avuto la sua unica espressione.
Brno, il Liberty diventa Stile Moderno
Brno, la seconda città della Repubblica Ceca, ricchissima città industriale durante l’Impero, offre anche lei un itinerario Liberty, che qui assume le forme tutte particolari del cosiddetto Stile Moderno. Ne sono esempio alcune ville costruite all’inizio del Novecento alla periferia della città, volutamente in posizione isolata.
Villa Reissig del 1902 dell’architetto Otto Bauer per l’importante avvocato Reissig fu giudicata la prima casa moderna di tutto l’Impero Austroungarico. Un nuovo senso dello spazio, delle aperture, dell’ariosità, della luce, con le ampie terrazze, il total white interrotto solo da decori in vetro blu, le grandi sale suddivise in aree funzionali la definiscono come una casa davvero all’avanguardia. Altrettanto moderna, ma in altre forme, è la villa Jurkovic costruita dall’architetto per la sua famiglia nel 1906. Qui il modernismo si manifesta con una ispirazione al British Cottage Style, mescolato con la ripresa dell’architettura popolare ceca. Quindi una villa dai tetti a spiovente, grandi sottolineature colorate sulla facciata, un loggiato in pietra rossa, mobili di artigianato popolare, ma anche sistemi avanzati di riscaldamento e di illuminazione.
Il trionfo del Liberty più riconoscibile invece è nel centro della città. Ad esempio nel complesso di palazzi Tivoli costruiti dall’architetto più famoso di Brno, Pawlù: imponenti, ricchi di decori in facciata, mascheroni, volute, ghirlande, stucchi, ferri battuti. Come nella chiesa della Madonna Immacolata del 1910, dalle bellissime vetrate, costruita per un quartiere operaio industriale.
Nuove tendenze gastronomiche
Brno, considerata da sempre una città industriale poco attraente, vive una nuova primavera all’insegna del design e della gastronomia e soprattutto in questo campo sorprende chi si aspetta ancora i menù a base di goulash e patate. Oggi si va a Brno in cerca di ristoranti gourmet. Merito di molti chef che sono emigrati all’estero e tornano qui a portare le loro esperienze importanti, tanto che il New York Times ha dedicato un articolo a questo fenomeno. Da qui una mescolanza di sapori e tradizioni davvero intrigante.
Due esempi imperdibili: Koishi fish & sushi Restaurant si propone, attraverso lo chef Petr Fučík e il sushimaster Noritada Saito, come ristorante di ricerca per la cucina di pesce; Palazzo Restaurant dell’Hotel Barcelò Brno Palace, in un bellissimo edificio storico, propone un menù che coniuga i sapori della cucina mediterranea e locale.
Info: www.czechtourism.com