La Norvegia, chiamata Paese dei fiordi, riesce a catturare il turista per la varietà dei suoi paesaggi, per i colori della natura, per l’incanto dei suoi villaggi e delle sue città, per i contrasti culturali delle sue popolazioni e per l’abbondanza di acqua, sia dolce che salata. Da qualunque parte rivolgiamo lo sguardo saremo piacevolmente sorpresi dallo scrosciare d’acqua di una cascata che lambisce le rocce; dal vorticoso zampillo delle numerose fontane che abbelliscono le città e dall’acqua del mare che da millenni penetra nelle coste frastagliate di questa terra divenuta famosa per lo spettacolo offerto da una natura ancora incontaminata date le nordiche latitudini.
Fiordi, come si formano
Un’antica leggenda scandinava racconta che “ci fu un tempo in cui Dio separò le acque dalle terre ma una volta giunto in Scandinavia fu talmente stanco da sospendere il suo lavoro”, una spiegazione non scientifica per cercare di trovare una risposta alla singolare conformazione delle coste norvegesi. Il fiordo, con la sua caratteristica forma ad U, si è formato attraverso l’erosione dell’acqua che ha scalfito profondamente la superficie delle terre emerse dopo il ritiro dei ghiacciai artici attraverso una storia geologica lunga milioni di anni. I fiordi hanno una lunghezza variabile e sono sempre racchiusi tra due ali di alte montagne a tratti brulle, altre volte ricche di vegetazione tipicamente alpina con le vette ricoperte di neve. La corrente proveniente dal Golfo del Messico e che attraversa l’Oceano Atlantico, trasporta acque calde d’origine equatoriale rendendo più mite il clima di questi luoghi tradizionalmente freddi.
Cenni storici sui Vichinghi e le terre norvegesi
Le terre norvegesi, possono sembrare all’apparenza in gran parte inabitabili, inaccessibili a causa della loro posizione geografica; ma a queste latitudini sono riusciti ad insediarsi i Vichinghi, una popolazione passata alla storia più per i saccheggi e le loro scorrerie che non per le loro imprese di abili naviganti. I Vichinghi, infatti, avevano la passione dei viaggi ed erano un popolo costituito anche da mercanti e da artigiani esperti in grado di lavorare ogni sorta di materiale, dal legno ai metalli. Le poche tracce rimaste delle loro abitazioni, delle imbarcazioni e dei gioielli, sono la testimonianza di una popolazione evoluta che è stata in grado di sviluppare un metodo di commercio sia in Scandinavia che negli altri territori dell’Europa, dando inizio all’epoca vichinga, un periodo storico -tra l’VIII e XI secolo- che ha creato profondi cambiamenti culturali nei territori che videro il loro passaggio: dall’Islanda fino alla Sicilia.
Il nostro tour tra i fiordi. Primo scalo Geiranger
La nave da crociera dove siamo imbarcati fa scalo a Geiranger, un villaggio turistico situato sulla costa ovest della Norvegia, all’interno di una lunga e larga insenatura, tra Alesund e Storfjorden. Il paese è costituito da un agglomerato di case molto curate pur nella loro semplicità. Gli abitanti, solo 250, sono nella maggior parte specializzati nel turismo. Il flusso di navi da crociera che qui arriva da maggio a settembre è importante. Il fiordo, braccio di mare che si insinua nella costa, è uno dei siti più visitati e dal 2005 è inserito nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
La nostra escursione inizia con un viaggio in pullman lungo il fiordo per ammirare la bellezza della natura così variegata che cambia di continuo: montagne, ghiacciai, cascate. Possiamo cogliere tutte le sfumature della vegetazione che si specchia nelle limpide acque marine; possiamo sentire il suono della cascata e l’odore dei fiori appena sbocciati. Il pullman percorre una strada con 11 tornanti ed arriva all’ultima curva, la “Curva dell’aquila” dalla quale è possibile scorgere, in lontananza, le vecchie fattorie tradizionali arroccate sulle pendici del monte, dove per generazioni, intere famiglie sono sopravissute dedicandosi al pascolo di alpeggio. Lungo il percorso incontriamo altre fattorie che risalgono a oltre 200 anni fa. Attraversiamo il villaggio di Geirander passando accanto alla chiesa ottagonale in legno del 1842. Il 17 maggio è festa nazionale (si festeggia l’indipendenza della nazione avvenuta il 17 maggio 1814) e i paesani indossano il loro costume tradizionale. Il viaggio prosegue fino alla gola di Flydal da cui si apre una meravigliosa vista sulla cascata detta “Le sette sorelle” e una spettacolare panoramica del fiordo.