Nonostante la crisi economica e sociale che non dà tregua all’Italia dal 2008, i mercati esteri vedono sempre con rispetto ed ammirazione i prodotti del Made in Italy, molti dei quali non perdono la loro attrattività ma necessitano di metodi di comunicazione per promuoverli più adeguati ai tempi e più concreti. Su questo tema si è svolto un interessante dibattito a Roma presso la sede dell’ASEI, Associazione della Stampa Estera in Italia, in occasione della presentazione dell’edizione 2017 dell’Annuario. Il confronto, che ha preso le mosse dai risultati di un sondaggio che ha coinvolto parte dei corrispondenti accreditati, ha evidenziato come i mass media internazionali abbiano interesse su notizie relative al Made in Italy nelle sue varie sfaccettature, siano esse turistiche, della moda, del design, dell’enogastronomia, della cultura e della creatività in genere ma come purtroppo le storie di successo spesso non abbiano la forza di valicare i confini nazionali per difficoltà di diffusione dell’informazione. Tuttavia, come ha precisato il presidente Tobias Piller, i 5.250 corrispondenti dell’Associazione stampa estera che, dal 1912 in poi hanno raccontato l’Italia al mondo, “hanno contribuito a creare il Mito Italia”.
Mito Italia: il ruolo della stampa estera
All’evento sono intervenuti Luca Cordero di Montezemolo, Presidente Alitalia, già Presidente della Ferrari, Diego Della Valle, Presidente Tod’s Group, Matteo Lunelli, Presidente Cantine Ferrari e Vice Presidente Altagamma, Andrea Cocchi, Amministratore delegato del Carpigiani Group, Giuliana Paoletti, Presidente, Agenzia di Comunicazione Image Building. Rappresentava il Governo, il sottosegretario al MISE, delegato al commercio estero, Ivan Scalfarotto.
Tutti gli imprenditori hanno sottolineato l’importanza del ruolo che i corrispondenti esteri hanno esercitato ed esercitano a beneficio dei prodotti che hanno creato il ‘Mito italiano’, contribuendo alla sua conoscenza e diffusione nel mondo. In particolare, Della Valle ha definito i giornalisti dell’ASEI catalizzatori in questo ruolo, proponendo il periodico intervento in ASEI di rappresentanti dell’industria e della produzione nazionale al fine di illustrare le proprie attività e progetti. A sua volta, Montezemolo ha ribadito la necessità di continuare ad assicurare ad ASEI una sede idonea come l’attuale che serva da base ottimale per il lavoro dei circa 450 giornalisti accreditati, di 54 paesi. Scalfarotto, dopo aver illustrato l’impegno del governo nella promozione del Made in Italy, ha dato assicurazioni in tal senso a nome del governo, anche a seguito del ventilato trasferimento dalla attuale sede.