Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

Restauro Aperto: arte senza segreti

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Nella chiesa di Santa Marta del Collegio Romano è stato inaugurato il laboratorio di Restauro Aperto dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro. I restauratori spiegheranno ai visitatori che prenotano le visite la tematica del trattamento delle lacune su di un affresco

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È stato inaugurato, nei giorni scorsi a Roma, il laboratorio di Restauro Aperto dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro presso la chiesa di Santa Marta al Collegio Romano. Gli spazi della chiesa di Santa Marta al Collegio Romano e il retrostante Coro delle Monache sono stati allestiti come laboratorio di restauro e aperti alla libera visione del pubblico. “Con l’apertura di questo nuovo laboratorio dell’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro, visitatori, studenti di tutte le scuole e turisti, avranno l’opportunità di conoscere e apprezzare una delle più importanti eccellenze italiane riconosciute in tutto il mondo. I restauratori dell’ISCR interagiranno e informeranno i visitatori in tempo reale sulle varie fasi del restauro di questi splendidi affreschi”, ha detto il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, nel corso dell’inaugurazione. Sulla parete di fondo della Chiesa è possibile seguire il lavoro dei restauratori sui dipinti murali tardo cinquecenteschi appartenenti all’apparato decorativo originale dell’ex Coro delle monache. L’intervento dei restauratori si concentrerà in particolare sul trattamento delle lacune, per consentire una migliore leggibilità dell’opera in relazione alla sua storia conservativa e ridurre il disturbo visivo causato dall’interruzione della stesura pittorica originale. La parete della sala è decorata da tre lunette con scene della vita di Maria: l’Annunciazione, la Madonna del Latte e la Visitazione, realizzati probabilmente dopo l’acquisizione del convento da parte delle Agostiniane nel 1561, l’ambiente era usato come coro dell’attigua chiesa consacrata nel 1570. La Madonna del Latte è l’unica parte non coerente con il resto del ciclo. L’affresco staccato è databile intorno alla metà del XIV secolo e presenta vaste porzioni lacunose trattate in “tinta” in un precedente restauro. Su di esso interverranno i restauratori, che spiegheranno ai visitatori la tematica del trattamento delle lacune su di un affresco.

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Restauro Aperto: frammenti di affreschi e stucchi

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Dal complesso della cosiddetta Villa delle Terme degli stucchi dipinti presso Tor Vergata (I secolo d.C.) provengono i circa 7.000 frammenti di affreschi e stucchi che, dopo le operazioni di pulitura e consolidamento, verranno ricomposti mediante la ricerca degli attacchi fra le parti e il riconoscimento dei vari insiemi decorativi. Questo laboratorio sarà visibile anche salendo su una rampa che permetterà contemporaneamente di vedere lo spazio di lavoro dall’alto, e di osservare un altro gruppo di professionisti impegnato ad intervenire sugli affreschi ubicati nella parete di fondo della sala.
Dal Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia a Roma, proviene l’affresco staccato di Domenico Zampieri detto Domenichino raffigurante Narciso, parte della decorazione del cosiddetto Casino della morte, eseguito dal pittore tra il 1603 e il 1604 e ora conservato presso il Salone delle Firme, che insieme agli altri due – Venere e Adone e Giacinto e Apollo – furono realizzati per il cardinale Odoardo Farnese. Obiettivo dell’intervento è quello di effettuare un’operazione di conservazione e nello stesso tempo di valorizzazione di un’importante opera di Domenichino, oggi compromessa nella corretta lettura.
La durata della visita al laboratorio Restauro Aperto sarà di 1 ora per gruppi di massimo 25 persone.  Prenotazione almeno un giorno prima.
Info e prenotazioni su: www.iscr.beniculturali.it o su Eventbrite

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