Puntuale come ogni anno arriva in libreria I Cento Torino 2018, la guida ai ristoranti del capoluogo subalpino firmata da 9 edizioni da Stefano Cavallito, Alessandro Lamacchia e Luca Iaccarino. Le novità sono molte, a partire dalla più importante: da quest’anno si trovano in classifica soltanto i ristoranti all’interno della cerchia cittadina di Torino. Una scelta editoriale dettata dalla vivacità gastronomica torinese che ha portato ad un risultato per centi versi clamoroso: per la prima volta in nove edizioni il Combal.Zero di Davide Scabin non occupa il gradino più alto del podio della classifica essendo ubicato a Rivoli, quindi fuori Torino. E come Scabin, escono dalla classifica Giovanni Grasso & Igor Macchia chef stellati della Credenza a San Maurizio Canavese. E potremmo proseguire con altri esempi di ristoranti blasonati usciti di classifica. Ma niente paura: chi utilizza la guida I Cento Torino 2018 per scoprire il territorio torinese dal punto di vista gastronomico troverà tutti questi indirizzi in un’altra sezione che è stata battezzata “Imperdibili fuori“.
E veniamo alla classifica dei ristoranti top: il nuovo numero uno è il ristorante Del Cambio guidato da Matteo Baronetto. Un ritorno di gloria per il più storico dei ristoranti torinesi che da ben 260 anni è un sicuro approdo per torinesi e non solo. Con alti e bassi, come può capitare anche ad indirizzi con sacri lombi. Ma l’arrivo di Baronetto e delle stelle Michelin sembra aver dato nuovo splendore al ristorante di piazza Carignano. Sul podio sale meritatamente anche Casa Vicina, il ristorante gastronomico di Eataly Lingotto condotto con straordinaria professionalità dalla famiglia Vicina. Terzo posto, non del tutto scontato, per Spazio7, il ristorante all’interno della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Lo chef, il giovane Alessandro Mecca, prosegue il suo itinerario di crescita stimolato da Emilio Re Rebaudengo che ha voluto un ristorante in sintonia con gli spazi vocati all’arte che gli stanno tutt’intorno. Un insieme completato dal bistrot – cocktail bar a piano terra che arricchisce il polo culturale della Fondazione con una serie di piacevoli tentazioni gastronomiche.
Naturalmente sono recensite tutte le novità che hanno caratterizzato questo 2017 abbastanza pirotecnico per la ristorazione torinese. A partire dal Cannavacciuolo Bistrot (Premio UniCredit Novità 2018): il popolarissimo Antonino si posiziona, già alla prima uscita, al 5° posto. E ancora, l’Hafastorie, locale della deliziosa Galleria Umberto I appena a lato del popolare mercato di Porta Palazzo, dove si può provare un’originale cucina marocchino-piemontese. La parte etnica era già ben rodata da qualche anno, mentre a portare la tradizione nostrana ci ha pensato Christian Milone, chef stellato della Trattoria Zappatori a Pinerolo. Ma l’originalità de I Cento Torino 2018 sta nel fatto che non fotografa soltanto l’alta ristorazione, ma anche la cucina popolare che a Torino si declina in trattorie, piole, bistrot, locali etnici, pastifici-gastronomie, chioschi e via discorrendo. In questa sezione non c’è classifica ma soltanto un rigoroso ordine alfabetico, che parte da Adonis Creperie in San Salvario e arriva fino a Vale un Perù di Borgo San Paolo. Inoltre nella guida c’è una piccola sezione denominata “La dieci colonne” dove sono recensiti i dieci locali che sono un classico della cucina popolare a Torino e sono lì, consolidatissimi, da tanti anni. Fra i tanti citiamo la Trattoria Bar Coco’s anch’essa ubicata in San Salvario, che si è aggiudicata il Premio Sant’Anna “Miglior Piola 2018”. Posto tosto, vero ma, come scrive Luca Iaccarino nella scheda di recensione, “se siete mammole, non fa per voi.” E poi ancora, a chiudere la guida, tanti suggerimenti per i pranzi della domenica o per le gite fuori porta. Insomma, una guida imperdibile per i foodies torinesi e per chi viene da fuori in cerca dell’anima gastronomica della città.
In uscita anche le guide I Cento Milano (in libreria il 16 novembre) e I Cento Roma (23 novembre).