Fernando Botero, noto artista colombiano, ha impresso nel mondo dell’arte contemporanea, la sua cifra stilistica inconfondibile attraverso le forme opulenti delle figure umane e delle nature morte. L’esposizione veronese, denominata semplicemente BOTERO, aperta fino al 25 febbraio 2018, presso le sale di Palazzo Forti in centro storico a Verona, poco lontano da siti prestigiosi quali la Basilica di Sant’Anastasia e la Casa di Giulietta, ospita 50 grandi opere dell’artista, straordinario interprete della pittura e della scultura,
L’artista, oggi 85enne, ha avuto una vita intensa costellata d’esperienze culturali e di frequentazioni personali talmente propizie per la sua arte da arricchire il suo background artistico.
Botero non è stato insensibile al fascino delle “bellezze italiche” al punto d’aver soggiornato tanto tempo in Toscana, colpito dall’ammirazione per gli illustri pittori della scuola fiorentina ma al tempo stesso affascinato dalle potenzialità del marmo estratto dalle cave di Carrara. I suoi punti di riferimento sono stati Giotto, Piero della Francesca, Leonardo, Mantegna, Velázquez, Goya.
Botero un talento che ama le forme tondeggianti
Il talento dell’artista si manifestò già a sedici anni e la sua carriera artistica prese una strada in continua ascesa sino a diventare uno dei pittori più apprezzati e quotati nell’universo artistico internazionale. Del resto come rimanere indifferenti di fronte alla re-interpretazione della Gioconda o della Crocifissione di Cristo? Abbandonati gli stereotipi e i ricordi delle opere originali, i dipinti di Botero catturano l’osservatore per la forma tondeggiante dei corpi, dei volti, della frutta, degli oggetti, degli animali e dei paesaggi.
Per Botero, non esistono soggetti snelli e dipinti secondo i canoni della bellezza tradizionale, né soggetti interpretati in modo realistico, fotografico, ma autentici capolavori frutto di una personalissima quanto originale creatività, del tutto inimitabile.
Altro segno che contraddistingue l’arte di Botero, è il colore, ovvero una tavolozza di colori brillanti o tenui che riempiono le forme piatte ed uniformi, private dei chiaro scuri e delle ombreggiature.
I personaggi di Botero unici protagonisti della tela
I personaggi di Botero sono attori inseriti in un campo scenico neutro, come neutre sono le loro espressioni, prive di ogni stato d’animo: non sorridono, non piangono, non esprimono né gioia, né sofferenza, tuttavia sono i soli protagonisti della tela e non trasmettono mai volgarità nonostante la nudità dei loro giunonici corpi.
Il percorso espositivo, curato da Rudy Chiappini, è articolato in dieci sezioni a tema: Gli Esordi, Versioni da antichi Maestri, Nature morte, Il Circo, Vita latino-americana, Politica, Corrida, Religione, Sante, Nudi.
Tra le opere esposte si potranno ammirare “La Fornarina”, “I Coniugi Arnolfini”, “Cristo Crocifisso”, opere dell’età matura. Due sue citazioni: «Fintantochè dipingerò, ossia fino alla morte, non disegnerò mai persone magre» … «Quando dipingo una mela o un’arancia, so che si potrà riconoscere che è mia e che sono io che l’ho dipinta, perché quello che io cerco è dare a ogni elemento dipinto, anche al più semplice, una personalità che viene da una convinzione profonda».
La mostra è organizzata da AMO, Arena Opera Museo-Palazzo Forti con il patrocinio del Comune di Verona, ed è coprodotta dal Gruppo Arthemisia e MondoMostreSkira.
Informazioni: www.arenamuseopera.com