G Giornalista. Dovrebbe essere “chi scrive ‘sui’ giornali” (quotidiani, riviste, adesso c’è pure il web, poi ci sono quelli della tivù etc etc etc). Dopodiché se uno scrive compie un atto manuale derivato da una vicenda cerebrale (l’uso del cervello) eppertanto si suppone che chi scrive “possa pure essere pagato”. Il che (ormai) non avviene (quasi) più, salvo per chi lavora (si fa per dire, esiste infatti il detto “piuttosto che lavorare faccio il giornalista) nei “giornaloni” quotidiani (che però, per risparmiare – prima di tirar giù la clèr per via del web – da un po’ stanno usando carta viepiù leggera che si arrotola mentre leggi, o forse mi sbaglio) e in qualche tivù. Aahhh c’è, poi, ‘anche’ l’Ordine dei Giornalisti (che le malelingue dicono voluto dal cav. Benito Mussolini per “controllare” la categoria, nel senso che “se non scrivi quel che voglio” fai fagotto). L’Ordine, che ai matusa cucca 50 euro di iscrizione annuale, epperò, in cambio, dà loro pochino (qualche sconticino in qualche mostra, per il resto, nisba…). Roba che ti viene in mente la storiella delle cose più inutili al mondo (le balle del Papa e l’H di Rho) e ci aggiungeresti i 50 euro del giornalista matusa…
H Tipo l’“acca” (vedi sopra), di Rho. Evviva pertanto la contadinescamente risparmiosa (e a me cara) Ro Ferrarese (vabbè il Genius Loci di Sgarbi, ma, come ben si sa, Nessuno è Perfetto, nemmeno i paesi…).
I Italia … nel senso di “Povera, Italia” … nel senso che i giovani, invece di “stare sereni” qui vanno a cercare di “stare sereni” (meglio se trovando un lavoro) da altre parti … ad ogni buon conto la Boschi resta pur sempre una – gran – bella forosetta dal sorrisin furbetto … e come dicono a Torino, “neh che aiuta?” , o quantomeno rasserena i bancari… ).
L “Lui”, il Silvio, nel senso del Berlusca (dicunt che s’incazza se lo chiami così, e vabbè, siam gente di mondo), “Bi-auguri” da un suo ‘imberbe (è “più giovane” di Lui, di ben7 gg 7) coscritto qui scrivente: Uno, che continua a piacergli la gnocca (chissà che a un’altra Bilancia del ’36 …); Due, che quelle pupille non si restringano ulteriormente (ahò, paiono le capocchie di due spilli…).
M Madrid (ma vale anche per un’altra M, leggasi Milano…) tanti, tanti, deseos, auguri, di restare, almeno, com’è (meglio ancora semmai diventasse ancor più bella e accogliente). Anche prima delle Feste di Fine Anno (quindi senza tanti fronzoli e luminarie) la capitale spagnola è apparsa turisticamente in “gran forma”, vivace, ospitale e ben organizzata. Ci sono il metrò (che funziona) e la Nettezza Urbana (pure!!!) che mantiene linda la città (roba che altre capitali se la sognano…). PS Per saperne di più v. “Info madrileñas fotografiche (e non solo) prossimamente su mondointasca.org (e vai con un’altra M!).
N Nuovo, nel senso di Anno, nel senso del 2018. Previsioni, ipotesi, pronostici? Mah (solo che, “chi dice Ma cuor contento non ha”, e chi lo proclama non ha tutti i torti). Il fatto è, che, oltre alla “sfiga cronologica” (si invecchia di un anno eppertanto quelli dai 18 in su sono pienamente autorizzati a intristirsi) il 2018 porta al Belpaese la Sfiga Elettorale. Nel senso che i soliti ‘politici di professione’ (intrapresa da chi ha scoperto che non sarebbe capace di affrontarne altre più serie, impegnative, e stanchevoli) promettono agli sfigati elettori tutto l’oro del mondo (ma anche soltanto mancette elettorali, per non parlare del comandante Lauro che, a Napoli, tanti anni fa dava una scarpa prima delle elezioni, e l’altra scarpa dopo…) dopodiché “Passata la festa gabbato lo santo” (fino ai prossimi Ludi Cartacei). Modesto consiglio del qui scrivente (e sedicente) politologo non meno che bravo ed esperto globetrotter : invece di candidarvi e passare la giornata in tanti blablabla fatevi un bel viaggetto che fa bene alla salute (mentale) e al cervello (ad esempio una bella gita a Madrid, vedi M…).
O Al mare, O, in montagna? (nel senso di vacanze….). E, invece, cara gent, perché l’anno prossimo non vi fate un bel viaggetto (vabbè, non in – vedi P – Polinesia, sennò vi tocca impegnare i nonni e la vecchia zia)? Per info vedi M (Madrid, ma anche, per i terùn, beninteso amati sotto la Madunina fin dai tempi di Rabagliati, la bella e “istruttiva” Milano, anche perché è noto che “Chi volta el cu (collo, non il culo, quindi non occorrono i due puntini della U lombarda…) volta el cu al pan”
P Prezzi, nel senso di costo, dei viaggi. Perbacco, ma sarebbe meglio dire C…., come scrive, per, da me, incompresa pruderie il Corriere della Sera (perbenista sì eppertanto anche un tantino ipocrita, imperocché ormai tutti sanno che quella C ‘puntinata’ vuol dire Cazzo eppertanto tanto varrebbe …), ordunque: cazzo! ma quanto costano ‘sti viaggi!!! Tanto cari che, ad esempio, nelle proposte dei Tour Operators è praticamente scomparsa (ecco un’altra P) la Polinesia. Per andarvi (e star lì almeno un paio di gg) ti tocca, ormai, fare un mutuo.(A ‘sto punto, se, per motivi di danèe, da viaggio si passa a una gita, come nel Gioco dell’Oca si torni alla M … Madrid, o Milano… ma forse non Mosca… con quel freddo che fa…).