La Russia affascina sempre. Per il vastissimo territorio, per la mitica storia delle vicende degli zar, per la rivoluzione bolscevica del 1917, per le opere letterarie di illustri romanzieri e per i suoi musei. Primo fra tutti, l’Ermitage a San Pietroburgo. Divenuto celebre per opera della grande Caterina II di Russia, fervida sostenitrice di opere d’arte e amante del bello. L’Ermitage, è oggi uno dei Musei più visitati al mondo per le innumerevoli opere d’arte di artisti famosi: Tiziano, Tintoretto, Giorgione, Botticelli, Leonardo da Vinci, Della Robbia, Caravaggio, Rubens, Picasso, Antonio Canova e tanti altri degni di nota.
L’Ermitage è uno dei cinque palazzi della residenza imperiale degli zar che si affaccia sul fiume Neva, costruiti tra il XVIII e il XIX secolo col contributo di vari architetti fra cui l’italiano Bartolomeo Rastrelli.
Il Maestro della prospettiva al Palazzo d’Inverno
Il Museo russo ospita, nella prestigiosa sala del Picchetto del Palazzo d’Inverno, la mostra dedicata a Piero della Francesca, uno dei Maestri della pittura e della prospettiva italiana. L’esposizione, intitolata “Piero della Francesca. Monarca della pittura” è visitabile fino al 10 Marzo 2019.
Il percorso espositivo si avvale di un allestimento insolito, inteso a rievocare le architetture prospettiche che si ritrovano nei dipinti di Piero della Francesca. Artista di notevole caratura e precursore di quella pittura precisa, ricca di dettagli, frutto di un puntiglioso quanto indefesso studio matematico.
Nell’esposizione russa, infatti, vi sono 11 dipinti dell’artista e i famosi trattati sugli studi della prospettiva.
Le opere esposte
Tra le opere più famose figurano esposte: la “Madonna di Senigallia” proveniente dalla Galleria delle Marche a Urbino; “l’Annunciazione” prestata dalla Galleria Nazionale Umbra a Perugia; “San Girolamo e un devoto” dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia; “San Nicola da Tolentino” del Museo Poldi Pezzoli di Milano; due affreschi intitolati “San Giuliano” e “San Ludovico” direttamente da Sansepolcro, città natale di Piero della Francesca.
Dal Louvre di Parigi proviene il famoso ritratto di “Sigismondo Malatesta”, dalla National Gallery di Londra il “San Michele”, dal Museo Thyssen-Bonemisza di Madrid il “Ritratto di giovane” ; dal Museo Nazionale d’Arte Antica di Lisbona il “Sant’Agostino” e da Newark (USA) la celebre “Madonna col Bambino”, un tempo collezione Contini Bonacossi.
La pittura e gli studi matematici
Il tributo all’artista italiano si completa con l’esposizione di ben 4 manoscritti autografi: il “Trattato d’Abaco”, opera giovanile dell’artista; “l’Archimede di spiralibus”, il “De prospectiva pingendi” presentato nella versione in lingua volgare e quello con le correzioni e le annotazioni olografe del Maestro toscano.
Piero della Francesca è considerato l’artista simbolo del primo Rinascimento, colui che è stato in grado di rivoluzionare la pittura con complessi studi matematici.
Questo attento studio dell’aritmetica e della matematica lo si deve alle attenzioni del padre che lo mandò, giovinetto, a studiare presso un “maestro d’abaco” con lo scopo di essere introdotto alla contabilità mercantile.
Ben presto, però, Piero manifesta interessi artistici e la sua presenza a Firenze è datata 12 settembre 1439. Tale data testimonia la sua collaborazione nella bottega di Domenico Veneziano per la realizzazione degli affreschi della cappella maggiore della Chiesa di Sant’Egidio raffiguranti le “Storie della Vergine”, oggi perduti come altre sue opere.
Linee armoniose nella pittura di Piero della Francesca
La vita dell’artista è costellata di frequenti viaggi a Urbino, a Roma, a Ferrara, a Rimini dove diventa pittore alle corti dell’epoca e dipinge famosi ritratti. E’ costretto a lasciare le terre dove lavora a causa dell’ondata di peste per riparare presso la corte degli Estensi a Ferrara. Instancabile artista, trova il tempo per affrescare pareti di chiese, per dipingere su tavola, per sperimentare le tecniche della pittura ad olio, per scrivere trattati di matematica e di prospettiva e per occupare incarichi pubblici.
La pittura di Piero della Francesca è permeata di linee armoniose, sospese tra arte, geometria dove confluiscono i sentimenti teologici e filosofici dell’artista. La posizione delle figure, soggetti religiosi o profani, è frontale come nel celebre dipinto “La Madonna col Bambino”, oppure di profilo come nel “Ritratto del Giovane Malatesta”.
In ogni caso il contrasto tra luci ed ombre è sapientemente dosato da complessi calcoli matematici e prospettici per contribuire a rendere più realistico possibile l’impianto scenico.
Gli ultimi anni dell’artista furono tristemente funestati dalla graduale perdita di vista fino alla cecità. Piero della Francesca, morì il 12 ottobre 1492, nello stesso giorno in cui Cristoforo Colombo scoprì l’America.
Alla mostra è possibile scoprire le “Terre di Piero” attraverso un video che consente di scoprire i capolavori dell’artista nei borghi dell’Aretino, in Toscana. La mostra si avvale della curatela di Tatiana Kustodieva, capo ricercatore del Dipartimento dell’Arte europea occidentale all’Ermitage, con la collaborazione del Direttore del Museo dell’Ermitage, Michail Piotrovsky che l’ha definita la “mostra del secolo”. Gli sforzi organizzativi si devono al lavoro in sinergia svolto tra il Museo statale Ermitage, Ermitage Italia, Villaggio Globale International; mentre le sponsorizzazioni sono di Rosneft, Intesa SanPaolo e del consorzio di Tutela del Prosecco DOC.
Informazioni: www.hermitagemuseum.org