Una volta che sei alla Castagna Amara non senti la necessità di uscire per scoprire ciò che hai intorno, perché lo puoi abbracciare tutto da lì, prima con gli occhi e in seguito con la mente. Non è un’esagerazione, succede proprio così. Ma che posto è? Una villa in cima alla collina di Montevecchia, che Giuseppe Mascheroni, architetto appassionato di cucina ma soprattutto artista, ha trasformato in un bed and breakfast. Anzi, in una meraviglia di bed and breakfast. Entri e ti trovi in un maestoso salone dalle ampie vetrate, con enorme divano e camino e un’originale poltrona-libreria (progettata e costruita da Giuseppe) che fa subito venire voglia di accomodarsi e di non muoversi per minimo sei ore.
Tutto homemade, dalle confetture ai cuscini
Uno scalone porta alle stanze. Poche, perché qui la scelta (magari poco vantaggiosa dal punto di vista del lucro, ma ottimale sotto tutti gli altri punti di vista) è stata, oltre che dare spazio alle zone comuni, di avere meno stanze, ma comode. Ogni parte dell’arredamento, ogni dettaglio, ogni minuzia è stata curata personalmente da Giuseppe, che ha dipinto i mobili, realizzato i quadri appesi alle pareti, lampade, lampadari e anche il sito web, foto incluse (www.castagnaamara.it. Dategli un’occhiata perché merita). Ha addirittura cucito i cuscini d’arredo e le tende, dopo aver scelto i tessuti adatti, e fatto i portachiavi. La cucina, sempre opera sua, è un regno a parte. Lì Giuseppe realizza le sue celebri colazioni a base di muffin, crostate, torte salate, pancake, marmellate fatte in casa e quant’altro.
Castagna Amara, momento sabbatico per intenditori
Di fianco e sotto la casa, ai confini del prato curato che ricopre il crinale, ci sono due orti ordinati, il secondo dei quali è dedicato ai frutti di bosco, che Giuseppe coltiva e raccoglie per offrirli freschi agli ospiti oppure per realizzare dolci e confetture. Nelle belle serate limpide e timidamente ventose dal giardino si vedono tremolare le luci della Brianza fino a Bergamo e a Milano e oltre. Si vedono le stelle come non si ricordavano da tempo e, sulla collinetta di fronte, le luci del santuario della Beata Vergine del Carmelo.
In primavera a Castagna Amara c’è il verde brillante, in estate le siepi di more e lamponi, in autunno le foglie che cambiano colore e in inverno il freddo austero e la neve: vale la pena di andare a cadenza quadrimestrale per poter osservare i cambiamenti, per passare del tempo con gli amici ed eventualmente riprendere un minimo di confidenza con se stessi, se proprio si vuole. Sì, la Castagna Amara è una specie di momento sabbatico da concedersi in ogni stagione.
Riscoprire le gioie della lentezza
Sebbene non si percepisca poi così pressante l’esigenza di uscire da questo angolo felice, subito fuori c’è parecchio da fare: per esempio passeggiare nel parco del Curone, andare a mangiare i furmagitt, i tipici caprini di Montevecchia, accompagnandoli con un bicchiere di Nustranel, piacevole bianchino, o Pincianel, fresco rosso, altre tipicità autoctone, andare in pellegrinaggio al santuario di cui sopra. Certo, la Castagna Amara si presta bene a essere una base di partenza per gite alla scoperta dei tesori della Brianza.
Il luogo però suggerisce, con discrezione ma in modo chiaro, le gioie del non cercare di riempirsi il tempo di cose da fare, ma di bello da vedere e di aria da respirare. Castagna Amara promuove la lentezza come forma di riconciliazione con l’esistenza. Mica una roba da nulla, insomma. Perché non è una gioia da poco sedersi sotto l’accogliente portico o in alternativa sul divano o sulla poltrona del grande salone e leggere un libro o conversare con un amico o riflettere tanto per cambiare non sui problemi quotidiani, ma sui Massimi Sistemi, attività che male non può fare. O magari semplicemente guardare l’orizzonte e, circondati da un panorama straordinario, ispirati da questa geniale quanto accogliente casa d’artista e accuditi dal suo attento e affettuoso proprietario, sognare.
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