Il Salento è diventato celebre, nell’ultimo decennio, anche per i lussuosi matrimoni. In questi luoghi incantevoli hanno scelto di coronare il loro sogno d’amore facoltosi stranieri e star internazionali. Il Salento, infatti, offre quanto di meglio si possa desiderare. A cominciare da una vacanza all’insegna del relax in spiaggia o in barca, alle visite culturali dei luoghi più caratteristici della Puglia Meridionale.
La penisola salentina costituisce il tacco d’Italia ovvero la parte meridionale della Puglia delimitata a ovest dalla costa ionica e ad est dal Mar Adriatico. Le coste sono variegate per la presenza di spiaggette sabbiose, di insenature, baie, grotte, anfratti marini dalle rocce frastagliate a picco sul mare cristallino. L’acqua è talmente limpida da invogliare a tuffarsi.
Penisola Salentina: castelli, chiese, case bianche, architetture barocche
Le cittadine del Salento sono ricche di storia. Si rimane affascinati dalle meravigliose architetture in stile barocco o dalle tipiche case bianche di Ostuni. E ancora dai resti di castelli angioini e normanni, dalle alte cinte murarie poste a difesa degli agglomerati urbani bersaglio di tanti popoli invasori. La sua era una posizione strategica, centro di confluenza fra due importanti mari: Adriatico e Ionio. La penisola salentina è stata abitata dai Messapi originari dalla penisola balcanica; ma anche da Greci, Romani, Longobardi, Normanni, Turchi, Spagnoli. Non c’è, quindi, da meravigliarsi se i palazzi, le chiese, i monumenti delle città sono un mix di vari stili architettonici. L’impronta è quella delle varie etnie, succedutesi nei secoli, che hanno impresso nella costruzione degli edifici.
Penisola Salentina: Santa Maria di Leuca
Esploriamo i luoghi più caratteristici iniziando da Santa Maria di Leuca, situata sulla punta estrema del “tacco d’Italia”, dove dall’alto del Santuario del Finebus Terrae, si può ammirare la confluenza dei due mari che s’incontrano a Capo di S. Maria di Leuca, il promontorio che segna il punto più lontano d’Italia e porta verso l’Oriente. Degni di visita sono la Basilica dedicata alla Vergine, il bel Faro di Leuca, la Cascata Monumentale dotata di oltre 200 gradini per salire e scendere sul lungomare, le Ville ottocentesche, il porto.
Non si può rinunciare alla gita in barca per godere di un mare trasparente e osservare le rocce carsiche erose dai flutti marini dalle forme più disparate che gli abitanti del luogo hanno chiamato con nomi curiosi frutto di fervida fantasia: grotta del diavolo, del presepe, dei giganti, dei gabbiani, ect. La Cascata Monumentale, costruita nel 1906 ed ultimata nel 1939, rappresenta il punto terminale dell’Acquedotto Pugliese con la colonna romana.
Penisola Salentina: Otranto
Proseguendo verso Nord, incontriamo Otranto, città dalle origini antichissime dapprima messapiche, poi greche e romane. Ebbe maggiore importanza durante il periodo bizantino seguito dall’epoca normanna, angioina, aragonese fino alla completa distruzione avvenuta nel 1480 ad opera dei turchi che sterminarono la popolazione. Notevole la cinta muraria che si erge a protezione del borgo cittadino costituito da un dedalo di vicoli e vie caratterizzate dal bianco delle abitazioni. Centri d’interesse sono il Castello Aragonese a pianta pentagonale, la Chiesetta Bizantina di San Pietro, la Cattedrale romanica, famosa per il pavimento di mosaico, opera del monaco Pantaleone che volle narrare, attraverso l’albero della vita, episodi biblici e cavallereschi del secolo XII. Interessante la cripta costituita da colonne con capitelli polistili, sicuramente importati da altre chiese e monumenti di epoca precedente.
Penisola Salentina: Ostuni
Ostuni è la “città bianca” per il colore caratteristico delle sue abitazioni d’un bianco candido da abbagliare gli occhi nelle giornate molto soleggiate. Il borgo sorge a 218 metri s.l.m. sulla costa adriatica e vanta un labirinto di viuzze che si inerpicano attraverso numerosi gradini su cui s’affacciano le case rigorosamente bianche per effetto della calce. La tradizione popolare vuole che ancora oggi siano imbiancate dopo che la calce fu impiegata, nei secoli scorsi, come profilassi contro la peste. Luoghi d’interesse sono la Chiesa di San Vito, esempio del barocco ostunese, la Cattedrale dal bellissimo rosone a 24 raggi della facciata, la colonna di Sant’Oronzo riccamente decorata, l’Arco Scoppa che unisce due edifici nel centro storico dove s’affacciano bar, ristoranti e shop della tradizione pugliese.
Il Museo delle Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale, ospitato nell’ex convento delle Carmelitane, conserva il calco di Delia, una donna ventenne in procinto di partorire vissuta 25000 anni fa e ritrovata nella grotta di Santa Maria d’Agnano nel 1991. Il feto della sepoltura denominata Ostuni 1° è unico al mondo.
Penisola Salentina: Gallipoli
Sulla costa ionica del Salento incontriamo Gallipoli, ridente cittadina dall’antica tradizione marinara con spiagge libere o stabilimenti balneari attrezzati. Città di origine messapica, greca, per la sua posizione strategica fu contesa da molti conquistatori delle terre salentine. Chiamata la “città bella” (dal greco Kalé-polis) o anche “perla dello Ionio” sorge su un’antica isola di natura calcarea dove si trova il centro storico con un periplo di circa 1,5km mentre il borgo nuovo è collegato all’isola attraverso un ponte in muratura risalente al secolo XVII.
Come molte città e borghi pugliesi, fu un’importante centro della cristianità per cui sorgono chiese e monumenti mariani. Tra questi si ricordano il Santuario di Santa Maria del Canneto, la stupenda Cattedrale barocca dedicata a S. Agata ( 1630-1696), la Chiesa della Purità, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, la Chiesa delle Anime. Tra i palazzi di età barocca da ammirare palazzo Ravenna, Palazzo Tafuri, Palazzo Nardò sede dell’ex Prefettura, il Museo del Mare. Qui, accanto ai tradizionali ristoranti, si possono degustare le cozze crude e altre prelibatezze ittiche presso i chioschi dei pescatori.
Penisola Salentina: Lecce
Il nostro road trip prosegue lungo la costa orientale salentina tra innumerevoli coltivazioni di olivi colpiti, purtroppo, dalla Xylella qualche anno fa ed oramai irrecuperabili, verso Lecce capoluogo del Salento. È anche conosciuta come “Firenze del Sud” per la bellezza dei suoi palazzi in stile barocco costruiti con la pietra leccese, un materiale calcareo dai colori caldi e facilmente modellabile. La città è di origine messapica di cui emergono, di tanto in tanto, tombe, iscrizioni, corredi funebri conservati nel locale Museo Sigismondo Castromediano fondato dall’omonimo patriota, archeologo e letterato leccese del XIX secolo.
Dell’epoca romana a Lecce restano alcune epigrafi, qualche rudere, un anfiteatro e un teatro databili intorno al II secolo d.C. e la colonna che regge la statua di Sant’Oronzo, patrono della città. Lecce fu una delle sedi vescovili più antiche d’Italia poiché il cristianesimo giunse in terra leccese fin dal II secolo dopo Cristo. Lecce non ebbe pace e serenità nel corso dei secoli in quanto fu invasa dai bizantini, cui seguirono i longobardi, i saraceni, gli ungari e gli slavi per essere dominata poi dalla potente famiglia degli Aragona. Durante la dominazione spagnola, Lecce come altri borghi salentini, soffrì delle enormi tasse imposte dagli Aragonesi.
Lecce, museo a cielo aperto
Le vie del centro storico sono un museo a cielo aperto. Tra il Cinquecento ed il Seicento Lecce diventa un cantiere edile dove saranno edificati opere civili, religiose i cui committenti sono privati o congregazioni ecclesiastiche impegnati a costruire palazzi e chiese quasi in competizione nell’erigere costruzioni sempre più belle, imponenti, dove trionfa il barocco leccese. Ricordiamo l’Arco di Trionfo, la Porta di Carlo V, la Basilica di Santa Croce, il Duomo nell’omonima piazza dove s’affacciano l’Episcopio e il Seminario col ricco bugnato. Poco lontano, si trova la celebre Piazza Sant’Oronzo, la chiesetta di San Marco e il SEDILE, ovvero il Palazzo del Seggio d’epoca rinascimentale, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e il maestoso Anfiteatro romano.
Lecce è conosciuta per le sue chiese e i suoi palazzi in stile barocco, ma anche per un’altra particolarità che ha contribuito ad arricchire il prestigio cittadino. Si tratta dell’uso della cartapesta, già attiva nel XVII secolo, utilizzata da abili artisti nel riprodurre in Italia e nel mondo, santi e pastori di carta. Nel 1860 la città fu annessa al Regno d’Italia e più tardi, tra il 1895 e il 1915 si estese oltre le mura cinquecentesche, costruendo molte opere pubbliche.
Penisola Salentina: le spiagge
Le spiagge del Salento sono considerate le “Maldive d’Italia”.
Pescoluse, lunga circa 4 chilometri, è considerata la più bella della Puglia per la sabbia bianchissima, sottile e dai fondali bassi.
Punta della Suina è rinomata per la pineta che la circonda, i fondali bassi. È attrezzata ma vi è anche un’area libera.
Porto Selvaggio fa parte di un parco naturale circondato da una pineta. L’acqua è di un colore blu intenso e la spiaggia presenta sassolini e scogli.
Punta Prosciutto è circondata da dune e una ricca vegetazione.
Penisola Salentina: enogastronomia
La Penisola Salentina è terra di tradizioni contadine e culla della dieta mediterranea. Una volta qui non possono mancare degustazioni a base di pesce, pasta di grano duro condita con sughi dagli aromi che deliziano palato e vista.
A fine pranzo o solo per dissetarci ricordiamo di assaporare il caffè leccese o il caffè speciale. Tra le specialità vanno gustate: la focaccia farcita, il pasticciotto, il panzerotto di patate, le inimitabili orecchiette, i ciceri e tria, i taralli artigianali. Il tutto accompagnato dai vini tipici salentini: Primitivo, Negramaro, Aleatico di Puglia DOC, Ottavianello e Malvasia.
Info: www.viaggiareinpuglia.it
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