Chi era Maria di Magdala, detta Maddalena? E quali i suoi rapporti con Cristo? E che cosa ha rappresentato da sempre per la Chiesa e per l’arte? Una serie di domande a cui cerca di rispondere la straordinaria mostra “Maddalena. Il mistero e l’immagine”. Oltre 200 capolavori, dall’antico al Novecento, indagano sul mistero irrisolto, che ancora inquieta e affascina. La mostra è visitabile ai Musei San Domenico di Forlì fino al 10 luglio 2022. L’esposizione è stata possibile grazie alla speciale collaborazione di vari musei: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma; Gemäldegalerie Alte Meister, Dresda; Kunsthistorisches Museum, Vienna; Musée d’Orsay, Parigi; Musée National d’Art Moderne – Centre de Création Industrielle George Pompidou, Parigi; Musei Vaticani, Città del Vaticano; Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli; Neue Pinakothek, Monaco; Pinacoteca Nazionale, Bologna; Rijksmuseum, Amsterdam; The San Diego Museum of Art, San Diego.
Autonomia e devozione
Maria Maddalena è una figura femminile che rappresenta l’autonomia e la devozione, l’amore soprattutto nei confronti di un uomo/dio. Vissuta in un villaggio ai bordi del lago di Tiberiade vede Gesù e abbandona tutto per seguirlo. La sua famiglia pretendeva, come spesso accade tuttora, che sposasse un giovane prescelto sulla base di convenzioni tradizionali. Maddalena era una donna libera e volitiva, tale da incutere timore e da scatenare l’immaginario erotico, subito bollata come donna dai facili costumi.
Una donna forte che serviva all’immaginario cristiano, come lo erano state Antigone o Medea o Lisistrata per motivi diversi. Solo che queste donne non sono addomesticate, nel senso che mantengono come la prima Maddalena una natura selvaggia, ma non dopo il suo incontro con il Messia. Qui c’è la conversione, la dedizione totale, l’atto di umiltà con il lavaggio dei piedi e con l’assistenza ai piedi della croce, in qualche modo condividendo il dolore e la sofferenza. Di tutto questo Cristo terrà conto quando apparirà dapprima a lei dopo la Resurrezione.
Maddalena: il riscatto dell’umanità dal peccato
Maddalena rappresenta il riscatto dell’umanità dal peccato. Le immagini dell’esposizione sono create nel corso dei secoli dagli artisti di ogni epoca. Ritratta sulle tele o scolpita nel legno e nel marmo o su arazzi dove è rappresentata l’immagine del Crocefisso con Maddalena dolente o appartata; mentre in ambienti remoti si strugge nel pentimento. A tutt’oggi però Maddalena resta confinata a un’immagine che si duole ma non viene assunta tra i pastori della Chiesa, come meriterebbe. La mostra è esposta nella splendida cornice dei Musei San Domenico, monastero realizzato nei primi secoli dopo l’anno Mille e restaurato di recente.
Concepita in fasi, la mostra parte da lontano, dalla sensibilità ellenistico/romana che trova testimonianza nelle figure sui crateri o nei bassorilievi. Per arrivare al Rinascimento, al Seicento, all’Illuminismo, al Romanticismo e infine al Novecento. Ogni epoca trova il modo di esprimere nella figura di Maddalena ora la penitente, ora l’umile devota, ora la dolente compagna. Sempre mirrofora, con al fianco il vaso di balsamo per cospargere il corpo oltraggiato di Cristo.
Parallelismi con i maestri e con l’arte che cambia
Se si confrontano le prime opere d’arte con quelle ultime di uno Chagall o di un Guttuso, lì una Maddalena volante, qui una crocifissione che trova corrispondenza nelle scene della Vucciria, il mercato rionale palermitano, si può osservare con meraviglia il lungo percorso della sensibilità nell’arte che cambia con il mutare delle condizioni e degli sviluppi umani in ogni campo. Maddalena è sempre lì, a ricordare che c’è un tempo del peccato e uno della redenzione. Si susseguono le opere di numerosi e famosi artisti.
Per fare qualche nome: Masaccio, Tiziano, Veronese, Tintoretto, Guercino, Canova, Hayez, Delacroix, ecc. Di ogni epoca, di ogni latitudine per rendere omaggio a questa donna divenuta apostola e compagna di Cristo e perciò redenta.
Il Catalogo di Silvana Editoriale racchiude tutto questo. Forlì, Musei San Domenico, piazza Guido da Montefeltro. Orari di visita: dal lunedì al venerdì 9,30-19,00; sabato, domenica e giorni festivi 9,30-19,00.
Informazioni e prenotazioni: tel. 0543.36217, mostraforli@tosc.it, www.mostramaddalena.it
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