Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Riaperta la Quadreria di Palazzo Ducale a Venezia

Giambattista Tiepolo, "Venezia riceve da Nettuno i doni"

Dopo un accurato progetto di restyling le sale della Quadreria di Palazzo Ducale sono riaperte al pubblico. Le opere esposte rimandano alla secolare tradizione della Serenissima. Le sale interessate: Quarantia Criminal, Sala dei Cuoi e Sala del Magistrato alle Leggi, propongono opere di Bellini, Tiepolo, Vecellio, Tintoretto, Artemisia Gentileschi…

Intervento di Valorizzazione

Quadreria presentazione alla stampa. da sx Chiara Squarcina, Maria Cristina Gribaudi, Luca Bombassei
Un momento della presentazione alla stampa: Chiara Squarcina, Maria Cristina Gribaudi, Luca Bombassei

Le sale della Quadreria di Palazzo Ducale a Venezia sono riaperte al pubblico dal 25 Marzo 2023. Le antiche sale ospitano opere di celebri artisti veneziani e fiamminghi. La Quadreria è stata oggetto di un progetto di restyling realizzato con il contributo di Venice International Foundation (VIF). La fondazione è nata nel 1996 per volontà di Franca Coin con l’obiettivo di promuovere iniziative finanziarie a salvaguardia di Venezia, splendida e fragile.
La mission di VIF è l’amore per l’arte e la passione per la cura e la protezione delle opere d’arte e dei monumenti. Ma è anche condivisione di idee e conoscenze attraverso progetti di interesse storico, artistico e scientifico in sinergia con altre Istituzioni, come il MUVE.

Il nuovo allestimento curato dal noto architetto e scenografo Pier Luigi Pizzi, è stato presentato alla stampa da Maria Cristina Gribaudi, Presidente del MUVE, da Chiara Squarcina, Responsabile della sede museale e dall’architetto Luca Bombassei, Presidente di VIF.

Opere permanenti esposte nella Quadreria

Quadreria Tiziano Vecellio - Ritratto di dama con la figlia
Tiziano Vecellio, “Ritratto di dama con la figlia”

Le opere esposte rimandano alla secolare tradizione della Serenissima nell’incamerare capolavori provenienti da collezioni private. Prima della caduta di Venezia, avvenuta nel 1797, Palazzo Ducale ospitava un ricco patrimonio.  Si trattava di dipinti su tela o tavola commissionati dai Dogi e pervenuti attraverso acquisti o donazioni.

Molte di queste opere, realizzate da Giovanni Bellini, Jacopo Tintoretto, Tiziano Vecellio, Hieronymus Bosh, nel tempo, sono andate disperse o cedute a Istituzioni statali.
Fortunatamente sono stati recuperati i dipinti che ora abbelliscono le tre sale della Quadreria, ovvero della Quarantia Criminal, Sala dei Cuoi e Sala del Magistrato alle Leggi.

Quadreria Visione apocalittica, seguace di Bosch
“Visione apocalittica” attribuito a un seguace di Bosch

Nella Sala dei Cuoi si può ammirare il dipinto “Visione apocalittica”, una sorta di visione di come potrebbe essere l’inferno, tematica cara agli imitatori di Hieronymus Bosh. Il dipinto è attribuito ad un anonimo artista seguace di Bosh ed è l’unico superstite fra quelli pubblicamente esposti a Palazzo Ducale dal 1615.

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Nelle altre sale troviamo la “Pietà” di Giovanni Bellini, di intenso impatto emotivo per la figura della Vergine Maria che sorregge il corpo di Cristo con grande sofferenza. “La Madonna con Bambino e due angeli” di Tiziano Vecellio. Di Giambattista Tiepolo il dipinto “Venezia riceve da Nettuno i doni del mare” dove la città è rappresentata da una bellissima figura femminile avvolta in vesti regali che punta l’indice verso un Nettuno vecchio nell’aspetto, colto nell’atto di offrire una cornucopia colma di tesori. L’artista celebra così la ricchezza e la potenza di Venezia. Altre

Prestiti a lungo termine da collezioni private

Quadreria Artemisia Gentileschi Maddalena in estasi
Quadreria Artemisia Gentileschi Maddalena in estasi

Le opere concesse in prestito a lungo termine da collezioni private sono: “Ritratto di dama con figlia” di Tiziano Vecellio; “L’angelo annuncia il martirio a Santa Caterina d’Alessandria” di Jacopo Tintoretto e la bellissima “Maria Maddalena in estasi” di Artemisia Gentileschi. Accanto ai pittori più noti vi sono dipinti di altri autori quali “Ritratto virile” di Giovanni Cariani, di Antony Van Dyck lo “studio per il ritratto di un alto funzionario” e l’olio su tela di Cariani “Cristo portacroce” del 1517.

Non manca il tema dell’allegoria col bel dipinto del pittore fiammingo Maerten de Vos intitolato “La calunnia di Apelle” in cui sono rappresentati i vari aspetti della calunnia: l’ignoranza, il sospetto, la maldicenza, il tradimento, l’inganno, l’invidia, l’ingenuità sotto le sembianze di leggiadre fanciulle o di brutti figuri.
Completa la rassegna il famoso “Leone marciano andante” di Vittore Carpaccio, attualmente visitabile presso l’Appartamento del Doge dove è esposta l’antologica dell’illustre pittore veneziano.

Informazioni: www.visitmuve.it

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