Martedì 19 Marzo 2024 - Anno XXII

Citroën Mehari l’auto per ogni esigenza

Citroën Mehari presentazione a Duville nel 1968

Auto che hanno lasciato un segno nel mondo dei motori. L’iconica Citroën Mehari è sicuramente da annoverare tra quelle a cui riconoscere questo primato. Presentata durante le rivolte studentesche del maggio francese col nome di Dyane 6 Mehari. L’auto dai tanti impieghi e per tutte le stagioni, anche in versione 4×4.

Modelle alla presentazione a Duville nel 1968
Modelle alla presentazione a Deauville

Il 16 maggio 1968, 55 anni fa, nel pieno delle proteste del movimento studentesco francese, Citroën presentava il suo nuovo veicolo sul campo da golf di Deauville: la Mehari. Nei prati del golf club le prime otto vetture prototipo sono circondate da bellissime ragazze che inscenano delle rappresentazioni, Vi sono due modelle in tuta rossa antincendio e altre vestite da hippy decorano con fiori colorati il modello. Altre ancora in bikini pronte per la spiaggia con una tavola da surf.

Il modello sarebbe diventato un veicolo iconico di Citroën e del mondo dell’automobile, ma anche di settori diversi come l’esercito francese o il cinema. Un pick-up atipico che offriva da 28 a 32 CV, con una carrozzeria in plastica ABS. Progettato da Roland de La Poype e costruito sulla piattaforma della Dyane 6, al momento del lancio fu presentato con il nome Dyane 6 Mehari.

Mehari: la nascita
Citroën Mehari Presentazione sul campo da golf di Duville
Un altro momento della presentazione sul campo da golf di Deauville

La Citroën Mehari era una piccola autovettura per il tempo libero del tipo “spiaggina”. Durante gli anni cinquanta e sessanta vari costruttori europei proposero “spiaggine”.  Le prime costruite da parte di alcuni carrozzieri rimasero allo stadio di fuoriserie e si limitarono alla produzione di una manciata di esemplari. L’esempio della italiana Ghia è lampante: costruite sulla base delle normali Fiat 500 e 600, oggi spuntano valori di mercato molto elevati. La svolta arrivò dalla Gran Bretagna che nel 1964 lanciò la Mini Moke prodotta in serie sulla base della Mini Minor e che ebbe un bel successo di vendite. 
La Mehari nasceva sul telaio della Dyane, di cui conservò l’intero comparto meccanico, a partire dal motore bicilindrico da 602 cm³, le sospensioni e l’impianto frenante. Il pianale invece derivava direttamente da quello della 2CV, accorciato di 22 cm per risparmiare ulteriormente peso.

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Veicolo per ogni stagione e tutti i terreni
Citroën Mehari decapotabile rossa sulla spiaggia
Citroën Mehari decapotabile rossa sulla spiaggia

ll nome deriva dal maschile mehari, quello dato ai dromedari in Nord Africa e nel Sahara. Animali noti per le loro capacità di affrontare i sentieri insidiosi, per la loro resistenza e sobrietà. Il mehari è in grado di trasportare sia merci che passeggeri su lunghe distanze. Un nome quindi molto rappresentativo del modello Citroën Mehari, noto per le sue molte capacità.

Questo veicolo atipico, per tutti i terreni e per tutte le stagioni, ha sedotto un’intera generazione per la sua modularità, praticità e i vantaggi economici. A una prima vista dall’esterno, i non sembra adatta a tutte le stagioni perché assomiglia più a una piccola decappottabile utilizzata durante le vacanze estive. Invece, grazie a una copertura invernale, l’auto è completamente ermetica, il che la rende utilizzabile tutto l’anno.

Mehari: pratica, modulare, economica
Mehari con capote
Mehari con capote

Un grosso vantaggio della Mehari è la sua grande modularità. Parte del suo pavimento, infatti, si può trasformare in uno schienale. Questo permette di aggiungere due sedili posteriori e di ospitare così fino a 4 passeggeri. Può essere utilizzata in un’ampia gamma di situazioni, trasportando sia carichi diversi che passeggeri. La carrozzeria è dotata di soli 11 componenti facilmente riparabili e può essere pulita con un solo getto d’acqua sia all’interno che all’esterno. Questo rende la vettura facile da mantenere ed economica per i clienti.

Mehari  prodotta dal 1968 al 1987
Mehari versione prodotta dal 1968 al 1987

Autentico ricordo d’infanzia per un’intera generazione. Un’auto concepita in maniera atipica, modulare ed economica. Ma non solo. Fu progettata con materiali moderni per l’epoca e con una carrozzeria dalla linea semplice e innovativa. Negli anni quest’auto è diventata una vera e propria icona automobilistica.

Venne prodotta per quasi 20 anni, dal 1968 al 1987.  Gli esemplari costruiti furono 144mila953 (di cui 1.213 4×4). Un successo sorprendente e inaspettato per un veicolo così originale.
La Mehari fu prodotta per la maggior parte nello stabilimento Citroën di Forest in Belgio. Ma anche in altre sette unità produttive dislocate in Francia, Spagna e Portogallo. L’ultima Méhari uscita dalle linee di montaggio è datata 30 giugno 1987.

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Versatilità e versioni speciali
Mehari versione militare 1979
Versione militare 1979

La sua versatilità ha reso la Mehari un veicolo di particolare interesse per le amministrazioni pubbliche, la polizia, le dogane, gli aeroporti, gli ippodromi. Ma anche per i negozianti, gli artigiani e i privati. Con il nome di Citroën Méhari Armée, ha avuto anche una lunga carriera con l’esercito francese, che ha ordinato in totale 11.457 i tra il 1972 e il 1987. Queste vetture erano modificate nell’impianto elettrico e utilizzavano due batterie da 12 V poste in serie.

Mehari Azur
Mehari Azur

Nei quasi 20 anni di produzione  ha avuto solo tre versioni, di cui due edizioni limitate. Nel 1983 vennero lanciate due edizioni speciali: Mehari Plage e Mehari Azur. La Plage, dal look vacanziero e dal colore giallo sgargiante con cerchi ruota bianchi, venduta in Spagna e Portogallo. Mehari Azur, invece fu lanciata sui mercati francese, italiano e portoghese in soli 700 esemplari. Integrata poi anche dalla gamma “normale”. Rispetto alla versione Plage si distingueva per la carrozzeria di color bianco con portiere, calandra e capote di color azzurro.  I sedili invece erano rivestiti in tessuto a righe bianche e azzurre.

Mehari a trazione integrale
Mehari 4x4
Citroën Mehari 4×4

Nel 1979, Citroën introdusse una nuova variante con la versione 4×4. Quest’ultima offriva una libertà ancora oggi quasi ineguagliata in quanto provvista di trazione integrale, in grado di affrontare anche pendenze del 60%. La 4×4 presentava numerose modifiche tecniche riguardanti il ponte posteriore, il cambio con le ridotte e l’impianto frenante.

Mehari 4×4 ha avuto anche una carriera nell’assistenza medica sulle strade di tutto il mondo. Ha partecipato al Rally Raid Parigi-Dakar nel 1980, in cui dieci auto 4×4 sono state noleggiate per fornire assistenza medica lungo il percorso. Un’avventura dal quale venne tratto il film “La piste des toubibs”.

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Auto con una carriera cinematografica
Citroën Méhari alla Parigi Dakar 1980
Citroën Mehari alla Parigi Dakar 1980

La Mehari ha avuto anche una carriera cinematografica, soprattutto grazie ai famosi film  della saga “Le gendarme de Saint Tropez” con Louis de Funès. Ha pure accompagnato i protagonisti di “Benedetta Follia”, film del 2018 firmato da Carlo Verdone. Altre brevi apparizioni nei film The Life Aquatic con Steve Zissou, Mees Kees al campo (2013) con una Méhari rosso e infine nella seconda serie di Q Q (arte e opera volante) con Nonno Quarles van Ispen.

Oggi la Mehari condivide l’atteggiamento di veicolo distintivo e orientato al tempo libero con la Citroën C3 Pluriel che tra poco festeggerà 20 anni e, più di recente, con My Ami Buggy di cui sarà presto commercializzata l’ultima edizione. 

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