Il turismo sostenibile legato alla cosiddetta mobilità dolce coinvolge sempre più persone che lo praticano e realtà territoriali interessate a proporlo. Il cicloturismo è una forma di turismo che consente di destagionalizzare l’offerta con nuovi percorsi e itinerari.
Il progetto “In Bici a Pelo d’Acqua”, nato da uno studio di fattibilità bandito dalla Regione Piemonte nel 2016, fa parte del programma di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Svizzera, a cui partecipano soggetti pubblici e privati.
Si tratta di un itinerario di 270 km su 4 tracciati: Route du Rhône, Via del Mare, Pedemontana, Via del Ticino e Lago Maggiore, dove l’acqua è il tema dominante. Le tappe del progetto si snodano attraverso pittoresche vallate alpine, percorsi ciclabili e antiche strade che abbracciano la cultura del Vallese, del Verbano e del Novarese. I ciclisti pedalando a ritmo lento tra montagne, laghi, fiumi e pianure risicole fino a Novara.
Un’avventura per tutte le età
“In Bici a Pelo d’Acqua” è più di un viaggio cicloturistico. I bikers che non pedalano su piste ciclabili ma su ciclovie, si muovono a ritmo lento tra montagne, laghi, fiumi e pianure risicole. Un modo per esplorare in bici le bellezze naturali e culturali di una vasta area transfrontaliera. Pedalando senza fretta, ci si ferma lungo il tragitto per scoprire il territorio, attraverso le storie millenarie e le tradizioni di ogni località.
Un’avventura che possono sperimentare ciclisti di tutte le età, guidati dalla curiosità e dalla passione per la natura e la cultura. I più preparati e allenati possono usare la propria bici a pedalata muscolare, ma è molto divertente e comodo usare le e-bike che si possono noleggiare sul posto per i vari percorsi.
Tutto è pronto per la prossima primavera
Il progetto “In Bici a Pelo d’Acqua” sarà pienamente operativo dal 2024. Lo scopo dei promotori è potenziare gli elementi di attrattività dell’area per destagionalizzare i flussi turistici. Lungo il percorso è già pronta tutta la segnaletica e si stanno attrezzando ciclofficine, strutture bike-friendly e stazioni di ricarica per e-bike.
Il programma non si limita solo alle mappature delle strade, ma offre servizi pensati per i viaggiatori in sella alle due ruote.
Collegandosi al sito www.inbiciapelodacqua.it si troveranno tutte le informazioni necessarie: dai tracciati scaricabili alle strutture ricettive lungo i percorsi.
In Bici a Pelo d’Acqua: Pedemontana
Per conoscere la proposta dell’ATL Terre Alto Piemonte, a metà novembre, siamo stati invitati a testare un tratto degli itinerari della Provincia di Novara: Pedemontana e Via del Ticino. L’itinerario Pedemontana comincia da Romagnano Sesia e attraversa da ovest a est il novarese.
Si passa tra le colline vitivinicole nei territori del Boca DOC, dove abbiamo degustato un raffinato vino di nicchia delle tenute Guardasole, per proseguire verso paesi fortemente influenzati dall’impronta antonelliana. Consigliamo di fare una deviazione per andare ad ammirare il maestoso e imponente Santuario del Santissimo Crocefisso nel comune di Boca, progettato dall’architetto Alessandro Antonelli, più noto per la monumentale Mole Antonelliana di Torino alta 167,5 metri.
Romagnano Sesia è immerso tra i vigneti delle colline novaresi dove si produce il Ghemme DOCG. Fra i monumenti che il visitatore curioso può trovare c’è l’ottocentesca Villa Caccia, opera di Alessandro Antonelli; la Cantina dei Santi, dove si trovano affreschi del quattrocento che raffigurano la storia di re David. E ancora il Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia dove sono raccolti circa 4mila attrezzi di antichi mestieri legati alla civiltà contadina.
Il Museo ripropone anche ambientazioni di una classe degli anni ’50 del secolo scorso con i banchi in legno con incorporato calamaio per intingere il pennino per scrivere.
L’itinerario in bici prosegue per Prato Sesia, Cavallirio, incrocia Borgomanero e superato Gattico-Veruno, verso est, raggiunge Castelletto Ticino sul Lago Maggiore.
Borgomanero nasce in epoca altomedievale in posizione strategica tra importanti via di comunicazione tra la pianura il Cusio e il Sempione. Qui si trova la chiesetta romanica dedicata a San Leonardo (risalente al 1125-1150), usata come rifugio proprio dai viandanti e dai pellegrini che percorrevano la via Francigena. Al suo interno un ciclo di affreschi, non tutti ben conservati, che vanno dal XIII al XVI secolo.
Altri luoghi da visitare la Collegiata di San Bartolomeo nelle sue forme barocche conserva pregevoli opere d’arte, l’Oratorio di San Leonardo del XII secolo, la seicentesca Villa Marazza, donata al comune nel 1966. Oggi sede della Fondazione Marazza e della Biblioteca Civica contenente un cospicuo patrimonio di libri, stampa, incunabili e pergamene.
In Bici a Pelo d’Acqua: Via del Ticino
L’itinerario della Via del Ticino percorre tutto il corso del fiume Azzurro da nord a sud, da Castelletto a Cerano, passando dagli ambienti sempre diversi del parco. La lunghezza del tracciato ciclabile è di 63 km e si muove in direzione parallela al fiume, utilizzando strade sterrate esistenti e altre asfaltate chiuse al traffico a motore. Il percorso è suddiviso in 5 tappe di lunghezza variabile.
Per il nostro test cicloturistico siamo partiti da Villa Picchetta a Cameri, sede storica dell’Ente Parco. Con i fondi del progetto interregionale è stato possibile restaurare un’ala della villa e adibirla a Bike Hotel. La struttura ricettiva, creata per i cicloturisti, è dotata di tutti i comfort utili a chi percorre il territorio in bici.
Nel cortile della villa ci siamo muniti delle nuovissime e-bike e iniziato il nostro minitour lungo il fiume. Dopo circa otto chilometri siamo giunti al Mulino Vecchio di Bellinzago, l’unico mulino ancora funzionante di tutto il parco adibito a centro di educazione ambientale.
Novara la città che non ti aspetti
Il nostro breve viaggio si conclude da dove siamo partiti: Novara. La città è uno di quei luoghi privi di orpelli, dove si respira a pieni polmoni la grandiosità del normale. Noi la percorriamo non in bici ma a piedi. Il monumento più celebre da visitare è la basilica di San Gaudenzio, Patrono dei novaresi, costruita tra fine Cinquecento e prima metà del Seicento, su progetto dell’architetto Pellegrino Tibaldi.
La caratteristica di questo monumento è l’imponente cupola neoclassica a pinnacolo (alta 121 metri). Questa opera imponente è dell’architetto e ingegnere Alessandro Antonelli, realizzata tra il 1840 e il 1888, e aggiunta al corpo della chiesa. La cupola da molti è considerata la più alta al mondo in mattoni e calce.
Si può visitarla fino ai 100 metri della guglia, in sicurezza con caschetti e imbragature forniti. La veduta dall’alto toglie il fiato. Dai grandi colonnati che abbracciano l’edificio si può ammirare lo splendido panorama sulla città e far correre lo sguardo dall’arco alpino fino ai grattacieli di Milano.
Tra i molti edifici di interesse che si trovano a Novara ricordiamo e suggeriamo ai visitatori il Complesso Monumentale del Broletto e il Duomo antonelliano di Santa Maria. Ma anche la Galleria d’Arte Moderna “P.A. Giannoni”, il Teatro Coccia, il Castello Visconteo-Sforzesco e il Museo di Storia Naturale Faraggiana Ferrandi.
Curiosità: dolci e cucina
Novara ha un primato. Dal 1852, in pieno centro, nella storica sede di Vicolo Monte Ariolo, si producono i famosi biscottini di Novara della famiglia Camporelli. Da cinque generazioni si continua a produrre in maniera artigianale dolci con materie prime di qualità. Camminando su Corso Cavour il profumo sprigionato dagli impasti e dalla cottura di questi prodotti dolciari si insinua nelle narici e non si può fare a meno di portarsi in negozio per acquistare queste semplici delizie.
I piatti tipici della cucina novarese sono diversi: dalla Paniscia ai risotti, ai gnocchi di pane e gorgonzola, al Tapulon. A Borgomanero abbiamo gustato proprio il Tapulon nella storica Trattoria del Ciclista aperta nel 1925. La città ha una gloriosa tradizione delle corse in bicicletta. Nel 1911 da lì è passato il terzo Giro d’Italia della storia. A gestire oggi la Trattoria è Tiziano Godio che con orgoglio ci mostra la bicicletta da corsa dello zio Giorgio tra gli eroi del Bondone nel Giro d’Italia del 1956. Tiziano, oltre al risotto al vino rosso ci ha proposto anche il piatto base della sua cucina, il Tapulone accompagnato dalla polenta. Si tratta di uno stracotto a base di carne tritata d’asino o di cavallo.
Info: www.turismonovara.it
PHOTO GALLERY IN BICI A PELO D’ACQUA
Leggi anche: