Sabato 22 Febbraio 2025 - Anno XXIII

CioccolaTò 2025. La kermesse torinese torna in riva al Po

CioccolaTò 2025 Torino Piazza Vittorio

Nel salotto buono di Torino dal 27 febbraio al 2 marzo CioccolaTò 2025 ospiterà produttori e Maestri del gusto. La storia blasonata del cioccolato e il Museo Choco Story.

CioccolaTò 2025 Torino
Ziccat l’arte del cioccolato

Il cioccolato a Torino è una storia di eccellenza e passione. CioccolaTò 2025 quest’anno si celebra il Martedì Grasso, all’insegna del gusto e dell’eccellenza in una delle piazze più affascinanti della città. CioccolaTò, la kermesse torinese del cioccolato, si svolge dal 27 febbraio al 2 marzo a Piazza Vittorio Veneto. Questo salotto buono in riva al Po, ha una vista privilegiata che spazia dalla Mole alla Gran Madre, dal Monte dei Cappuccini a Superga.

CioccolaTò 2025, coinvolge anche altre prestigiose sedi museali e palazzi storici, come le Gallerie d’Italia, il Cinema Massimo (grazie alla collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema), il Circolo dei Lettori, e ulteriori realtà cittadine che ospiteranno eventi, workshop, incontri, dibattiti, guidati da nomi importanti del panorama culturale e dolciario italiano.

A CioccoloTò 2025 solo produttori e Maestri del gusto

CioccolaTò 2025 Torino pasticceria ChicchisaniQuali le novità di CioccolaTò 2025?  Innanzitutto la presenza solo di espositori che sono anche produttori – e non rivenditori- di cioccolato, poi dei Maestri del Gusto legati al cioccolato (che vengono selezionati ogni due anni dalla Camera di commercio di Torino, il Laboratorio Chimico Camerale e Slow Food), e dei caffè storici (www.caffestorici.eu).

CioccolaTò 2025 è un progetto di Camera di commercio di Torino e Città di Torino con il supporto di Regione Piemonte e delle associazioni di categoria, in partnership con Iren, organizzato da Turismo Torino e Provincia. Per info: www.turismotorino.org.

CiocccolaTò comincia da una storia blasonata
Torino CioccolaTò Museo Choco Story mani fave cacao
Fave cacao (credits Federico Gorgoglione)

Una diffusissima leggenda vuole che la prima tazza di cioccolata calda della storia d’Italia sia quella offerta ai torinesi dal duca Testa di Ferro, quell’ Emanuele Filiberto di Savoia che nel 1563 volle trasferire la capitale del Ducato da Chambery a Torino. Non esiste alcuna evidenza storica che questo fatto sia effettivamente accaduto. Eppure, è significativo che al cioccolato venga assegnato un ruolo così centrale nella mitologia di quella che, di lì a tre secoli, sarebbe diventata la Casa Reale italiana.

Insieme al rango di capitale, alla lingua italiana introdotta al posto del latino e, qualche anno dopo, alla Sindone, non poteva mancare il cioccolato, tra gli apporti attribuiti al capostipite dei duchi sabaudi. Ecco alcune tappe di questo lungo percorso, che verrà raccontata in occasione di CioccolaTò 2025 dal 27 febbraio al 2 marzo prossimi.

Giò Antonio Ari il primo cicôlatè

Risale al 1678 la prima licenza per la vendita del cioccolato mai accordata: è quella concessa dalla Madama Reale Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours a Giò Antonio Ari, il primo Maestro Cioccolatiere a essere legalmente riconosciuto come venditore al pubblico di cioccolato e vero iniziatore di questa tradizione a Torino.

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Torino e il ciccolato: il bicerin che conquistò Cavour

Torino CioccolaTò 2025 il bicerin

Nato nel Settecento nell’omonimo caffè di Piazza della Consolata come evoluzione della settecentesca bevanda bavareisa, allora di gran moda, il bicerin si compone di caffè espresso caldo, cioccolato e crema di latte (… ma le dosi sono segrete!).

Questa bevanda viene servita in bicchieri o calici di vetro per poter ammirare i singoli strati.
Il segreto per assaporarlo al meglio, è non mescolarlo. In questo modo si lascia che le varie componenti si fondano tra loro direttamente sul palato, con le loro differenti densità, temperature e sapori.
Ne era ghiotto Camillo Benso Conte di Cavour.

Napoleone, il Carnevale e la nascita del gianduiotto

Torino CioccolaTò 2025Nel 1806 Torino era stata annessa alla Francia ormai da 4 anni e Napoleone istituì Blocco Continentale, ossia il divieto alle navi provenienti dalle colonie britanniche di approdare nei porti appartenenti all’Impero. E a Torino, come nel resto dell’Europa napoleonica, diventò sempre più difficile accedere al cacao.

Fu così che gli industriosi pasticceri torinesi ricorsero alla nocciola tonda gentile delle Langhe, che finì per prendere il posto del cacao nelle preparazioni dei cioccolatieri della città.
Per arrivare al gianduiotto con la forma di barchetta rovesciata incartata singolarmente occorrerà attendere il 1865, quando, in occasione del Carnevale, fu Gianduja, la maschera della città, a distribuirne ai passanti il cioccolatino che oggi è stato ufficialmente riconosciuto come prodotto IGP.

Choco Story Torino, un Museo dolcissimo
Torino CioccolaTò 2025 Choco Story
Choco Story (credits Federico Gorgoglione)

Qual è la storia del cioccolato? Quante volte lo gustiamo senza conoscerne davvero l’origine? Dalla collaborazione tra Francesco Ciocatto, proprietario della storica Pasticceria Pfatisch di Torino, e Eddy Van Belle, imprenditore e collezionista belga, nasce Choco Story Torino in via Paolo Sacchi 38, in quelli che erano i grandi laboratori sotterranei di Pfatisch.

Il Museo consente di esplorare le origini della coltivazione del cacao, le prime ricette dei Maya e degli Aztechi, l’importazione in Europa e la nascita della grande tradizione artigianale a Torino e in Piemonte. Oltre 700 oggetti della collezione testimoniano questo viaggio straordinario: molinillos, metate, strumenti per la lavorazione dello zucchero, tazze e cioccolatiere, confezioni delle grandi cioccolaterie piemontesi.

CioccolaTò 2025 Torino Laboratorio La Perla
Laboratorio La Perla (Ph. Domenico Grossi)

Al gianduiotto è dedicata un’intera sala, arricchita da un macchinario di fine ‘800 per la sgusciatura delle preziose nocciole del Piemonte e da un costume originale di Gianduja, simbolo del Carnevale Torinese.
Da ammirare anche le macchine in uso già nel 1921 e oggi ancora perfettamente funzionanti, che sono custodite all’interno di un Locale Storico d’Italia come Pfatisch. Si entra qui davvero in un angolo della storia dell’artigianalità che, come molti tesori torinesi, è rimasto a lungo nascosto. 

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Il museo offre numerose attività interattive, installazioni e giochi multimediali didattici che permettono di immergersi completamente nel racconto e che sono adatti a coinvolgere un pubblico di tutte le età. La sorpresa finale è l’uscita dal Museo: si approda dentro i locali di Pfatisch, per una full immersion in un mondo di dolcezze.

I Caffè storici e i locali speciali
CioccolaTò 2025 Torino Tramezzini
Tramezzini

CioccolaTò 2025 è anche il momento per scoprire oltre al cioccolato, gelati, tramezzini e piatti tipici: nel centro storico di Torino i caffè storici offrono in ambienti suggestivi un’ampia gamma di cioccolatini, praline, piccola pasticceria, torte, ma anche specialità salate come i tipici tramezzini, o piatti tipici per pranzi gustosi. Eccone alcuni da non perdere

Da Ziccat, l’arte del cioccolato dal 1958 (Via Pietro Micca 2h la tradizione viene portata avanti da giovani di cioccolatieri (sotto la quarantina). La cioccolata calda è speciale, come lo sono le tavolette di cioccolato di loro produzione

L’attività dell’attuale Caffè Mulassano – Piazza Castello 15- comincia nella seconda metà dell’800, con apertura di una bottiglieria in via Nizza 3, trasferito nel 1907 nell’attuale sede, dove si trasformò in Caffè. È di soli trentuno metri quadri ma di grande charme, e qui una targa recita: “Nel 1926, la signora Angela Demichelis Nebiolo, inventò il tramezzino”, infatti i coniugi Nebiolo, di ritorno dagli Stati Uniti, inventarono, prima in accompagnamento all’aperitivo poi come pranzo veloce, questo spuntino che Gabriele D’annunzio chiamò, alcuni anni dopo, “tramezzino”.

CioccolaTò 2025 Torino Caffé Baratti e Milano
Caffé Baratti & Milano

Il celebre Caffè Baratti & Milano (Piazza Castello, 27) deve il suo nome a due confettieri canavesani: Ferdinando Baratti e Edoardo Milano trasferiti a Torino nel 1858. Fu Ferdinando Baratti che creò il famoso cremino divenuto poi con il gianduiotto uno dei grandi classici fra i cioccolatini italiani.

Caffè Platti 1875 (Corso Vittorio Emanuele II 72) è arredato in stile liberty originale, era il caffè preferito da Cesare Pavese e Giulio Einaudi. Qui si trova tutta l’arte piemontese del cioccolato: dai cioccolatini fondenti a quelli al latte, a quelli con le nocciole, a praline e gianduiotti.

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Chicchisani (via Carlo Alberto 18G) non è un locale storico, ma nasce dalla passione per l’arte dolciaria e per la ricerca della fondatrice Mariella Droetto, che col suo staff nel 2010 ha diversificato la produzione creando una linea interamente gluten free, dolce e salata.

La cioccolateria artigianale Davide Appendino – Via Maria Vittoria 11- , specializzata nella lavorazione ‘bean to bar’, propone un percorso sensoriale completo, dalla fava alla tavoletta. All’interno del negozio, un’ampia selezione di prodotti artigianali, realizzati con materie prime di altissima qualità, soddisfa anche i palati più esigenti.

CioccolaTò Casa MarchettiCasa Marchetti (Piazza CLN 248) nasce dalla passione che il suo fondatore ha fin da bambino, quando aiutava suo padre nella gelateria di famiglia.
Al primo piano di Casa Marchetti trovate la gelateria con il laboratorio e il magazzino a vista, sotto uno spazio dedicato agli incontri con altri gelatieri e produttori. Attraverso degustazioni, incontri e visite si ha la possibilità di assaporare il gelato in tutte le sue declinazioni.

La Perla di Torino – Lungodora Piero Colletta 81- affonda le proprie radici nella terra che produce la Nocciola più pregiata del mondo, la Tonda Gentile Trilobata delle Langhe, alla base di prodotti di altissima qualità. Con un plus: è possibile, su prenotazione, visitare l’azienda, per entrare nei laboratori, assistendo ai processi di creazione, alla spiegazione delle lavorazioni fino alla degustazione finale, e anche preparare le “nostre” tavolette di cioccolato!

Dove cenare

Non si può lasciare Torino senza gustare i piatti della tradizione. Al Porto di Savona in piazza Vittorio Veneto (dove si svolgerà CioccolaTó 2025 sono da provare vitello tonnato e tajerin.
Il Pastificio Defilippis (via Lagrange, 39), del 1872, ha anche un ristorante dove si gustano gnocchi al castelmagno e capuinet, involtini di verza ripieni di carne.

Dove dormire

Per alloggiare, il Turin Palace Hotel, 4 stelle, davanti alla stazione di Torino Porta Nuova (via Paolo Sacchi, 8) è in uno storico palazzo del 1870 da poco ristrutturato. Ha ampie camere, suites e area wellness, il ristorante Les Petites Madeleines, eleganti spazi comuni, e un’ottima e varia prima colazione. E in 20 minuti a piedi si è in Piazza Castello, per godere il dolce percorso del cioccolato.

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