Avete mai pensato che la Romagna ha tanti piccoli tesori alle spalle delle spiagge e del mare? Tanti piccoli tesori da scoprire soprattutto nelle stagioni intermedie, primavera e autunno. Stagioni perfette per andare alla scoperta dei borghi, scollinando di valle in valle, tra panorami sempre nuovi.
Strade piacevoli, una natura splendida tra alberi da frutta e vigneti, cocuzzoli in lontananza, pievi isolate dove fermarsi, e piccoli musei. E proprio l’“insolito” il fil rouge che traccia il nostro itinerario in questa “Romagna autentica”.
Romagna autentica: insoliti musei

Chi sa, ad esempio, che proprio qui, in questa Romagna dell’entroterra, nella valle del Rubicone, a Sogliano si apre il Museo del Disco d’epoca?
Paradiso per tutti i melomani, che scoprono qui i sistemi di riproduzione della voce, da Edison ai sistemi digitali, le etichette delle più famose case discografiche, i primissimi jukebox, le cartoline musicali, le cover di famosi long playing, le statuine che riproducono i cantanti celebri.

E, sempre ad opera di Roberto Parenti, appassionato collezionista, accanto al Museo del disco, si apre il Museo dell’Arte povera. Altro paradiso che fa sognare a occhi aperti, tra vetrofanie, manifesti pubblicitari, almanacchi e calendarietti, figurine intagliate e cartapeste colorate.
Un altro museo insolito, sia per la sua storia sia per la sua collocazione, è il Museo Renzi di San Giovanni in Galilea, fondato nel 1885 da don Francesco Renzi, appassionato di antiche civiltà, ricercatore e collezionista di reperti archeologici. La sede, dal panorama amplissimo e suggestivo, fino a San Marino, è una delle rocche quattrocentesche dei Malatesta. Le sezioni, da quella naturalistica, alla pre-protostorica, alla romana, alla medievale, tracciano uno spaccato del territorio.
Infine, un piccolo museo da scoprire, una vera chicca per intenditori, è il Museo Ugonia di Brisighella, omaggio a un illustre litografo, Giuseppe Ugonia, che alla natura e alla storia di Brisighella ispirò molte delle sue opere migliori. Le sue opere, esposte in musei di prima grandezza quali gli Uffizi e il British Museum e conservate in numerose collezioni private, dimostrano la sua sapienza incisoria.
Il museo raccoglie circa quattrocento opere, donate dalla moglie Elena, e l’archivio delle memorie dell’artista.
Brisighella tra i Borghi più belli d’Italia

Dunque un piccolo tesoro nascosto dentro Brisighella, cittadina già molto famosa con i suoi must: tra i Borghi più belli d’Italia, bandiera arancione Touring Club, nello scenario del Parco della vena del Gesso Romagnola. Profili iconici del suo panorama sono la Rocca manfrediana e la Torre dell’Orologio con spettacolare vista sulla vallata.
Imperdibile poi la pittoresca Via degli Asini, che testimonia un’epoca di ricchi birocciai, che trasportavano il gesso delle cave con i carretti trainati dagli asini. Una via incredibile, sopraelevata, tra stalle ed abitazioni, fotografata a tutte le ore del giorno.
Siamo dunque nella Romagna dall’entroterra, tra colli e Appennino, attraversata dalle valli dei fiumi che scorrono paralleli, il Savio, il Rubicone, il Bidente, il Senio, il Lamone, il Montone, il Tramazzo, il Rabbi, creando paesaggi ridenti e rilassanti.
Su queste valli distribuite fra il Faentino, il Forlivese e il Cesenate, sorgono piccoli borghi segnati da torri merlate, campanili, ponti sui fiumi, case colorate, piazze porticate.
Sarsina: sacro e profano

Scopriamo Sarsina, cittadina deliziosa, raccolta intorno alla bella cattedrale, in cui catturano l’attenzione l’ambone del XII secolo, con i simboli dei quattro evangelisti e il bassorilievo marmoreo posto ai piedi dell’altare. Nella cappella dedicata al Santo si conserva il famoso collare di ferro, o cilicio, utilizzato per benedire gli infermi.
Nel Museo Diocesano ecco il quadro veneratissimo della Madonna con echi di Piero della Francesca e Giovanni Bellini.
Dal una delle vetrate del Museo Archeologico Nazionale, attualmente in restauro. si intravede il grandioso Monumento funerario di Rufo che, come quello di Obulacco, visibile sulla strada, testimonia la presenza di una ricchissima aristocrazia di epoca augustea.
Proprio in quei tempi Sarsina divenne un centro commerciale di grande importanza sulla via che collegava Roma al porto di Classe appena aperto. D’altronde Sarsina vive ancora nell’orgoglio del suo passato.

Il suo nume tutelare è Tito Maccio Plauto, nato qui verso il 250 a.C., autore di 21 commedie, creatore di quei famosi intrecci comici ripresi poi da tutte le commedie europee. A lui sono dedicati il Plautus Festival, il più importante festival teatrale sul dramma antico del Nord Italia e le tante formelle che decorano i portici e la piazza.
Porta anche il suo nome il ristorante La Taverna di Plauto, con i suoi ottimi menù all’insegna della tradizione.
Santa Sofia, scoperta e stupore

Come Sarsina inserita nei Percorsi della valle del Savio, altri piccoli centri meritano una sosta, che diventa spesso motivo di scoperta e di stupore. Ad esempio Santa Sofia, terra di quella famosa Romagna Toscana, che fino al 1923 apparteneva alla Regione Toscana e fu annessa alla Romagna in nome dell’importanza che aveva agli occhi del Fascismo.
A Santa Sofia negli anni si è sviluppato un importante percorso d’arte, grazie al Premio Campigna che attira qui artisti di fama internazionale per creare opere site specific che poi rimangono alla comunità. Le scopriamo lungo il fiume Bidente, nel Parco delle Sculture, arricchito ultimamente dal Cono Tronco di Arnaldo Pomodoro. Senza dimenticare la Galleria d’Arte Contemporanea Vero Stoppioni, con una sezione dedicata all’originalissimo Mattia Moreni, con i suoi enormi e inquietanti autoritratti.
Alto artigianato
A Santa Sofia merita una visita anche Peromatto, esempio eccellente di amore alla tradizione e volontà di conservare i vecchi mestieri. È una stamperia d’arte tessile che prosegue la tradizione unica e centenaria della stampa a mano romagnola, stampa a ruggine, una tecnica di stampa completamente manuale, dove il blocco di legno inciso viene intriso in un colore estratto dalla ruggine del ferro e battuto pian piano sul tessuto con l’ausilio di un mazzuolo.
Nella Romagna “autentica” è possibile trovarne personaggi ed esempi qua e là di alto artigianato anche in luoghi inaspettati. Ad esempio a Calbano, che sembra un paese in miniatura, c’è Elvis Moro, un liutaio specializzato nella costruzione delle rare chitarre classiche italiane, ricercatissimo da amatori italiani e internazionali, disponibile a dotte spiegazioni su questa arte (info: www.lachitarraitaliana.com).
Romagna autentica: il formaggio di fossa

Vogliamo definire alto artigianato anche una prelibatezza gastronomica? I formaggi sono una peculiarità che si produce a Sogliano sul Rubicone: inconfondibile gusto e aroma, effetto di un processo di affinazione, invecchiamento, trasformazione naturale, che avviene all’interno delle Fosse.
Le fosse sono antiche cavità sotterranee scavate nel tufo della collina Soglianese, dove l’usanza di “interrare” il formaggio viene tramandata da secoli; la sua origine è ignota, ma se ne trova traccia in documenti del XIV secolo. Il formaggio veniva raccolto e adagiato nelle fosse nel mese di Agosto, dove restava per circa tre mesi, per essere poi riscoperto ed estratto nel mese di Novembre.
Fosse Venturi, oggi, svolge l’attività di affinatura all’interno delle fosse tufacee di proprietà, mantenendo sia l’antico metodo tradizionale di infossatura, sia il proprio disciplinare interno in uso sin dal 1994. Inoltre seleziona accuratamente le materie prime e i formaggi da infossare, ricercandoli in tutta Italia; successivamente le forme vengono affinate e invecchiate dai mastri infossatori, con la tecnica storico tradizionale di infossatura. È proprio dall’unione di selezione, tecnica e antichi mestieri, storia e tradizioni che si è venuta a creare la “storica” ma sempre contemporanea selezione di formaggi Fosse Venturi.
Dove dormire
Santa Sofia: Piacevole e di atmosfera Il Vecchio Comune, appartamenti e camere ricavati nell’edificio storico del vecchio municipio di Santa Sofia.
Montepetra di Sogliano: Qui c’è Borgopetra un bel resort con ampi spazi esterni e piscina
Dove mangiare
A Santa Sofia, affacciata sul Bidente, la cucina sapiente e saporita di Trattoria La Casetta.
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