
Il nostro walking tour prosegue all’interno di Sciacca per visitare altri importanti aspetti. Da Piazza Duomo, quindi, seguiamo l’itinerario di circa due chilometri creato precedentemente sul nostro cellulare e percorriamo così in tutta la sua lunghezza Piazza Scandagliato. L’ampia passeggiata affacciata sul Mediterraneo è ornata da imponenti e antichi Ficus e costeggia l’ex collegio dei Gesuiti, oggi Palazzo municipale.
Superiamo la chiesa di San Domenico e raggiungiamo quella del Carmine preannunciata dalla sua alta cupola maiolicata. Questo edificio religioso, eretto per volontà del conte Ruggero nel XI secolo, subì numerose rielaborazioni in epoche successive.
Tutte le modifiche architettoniche sono ancora leggibili in quest’opera rimasta tutt’ora incompiuta. Infatti, la facciata presenta alcuni elementi della primitiva costruzione; all’interno, degli affreschi sono relativi al secondo intervento mentre è di età gotica il bel rosone che sormonta il portale d’ingresso.
Porta San Lorenzo e le mura fortificate

Poco distante dal sagrato troviamo una delle testimonianze relativa all’antica presenza di mura fortificate: Porta San Salvatore, uno degli accessi al borgo così come Porta Palermo e Porta San Calogero, le ultime superstiti delle cinque esistenti.
Porta San Salvatore, che stiamo osservando, risale al XIV secolo e si presenta riccamente ornata con figure, scolpite nella pietra, di animali e stemmi. Pochi metri più in basso, all’interno di una torre di guardia, troviamo la sede della Cooperativa che gestisce il Museo Diffuso dei 5 Sensi: non può mancare la conoscenza di questi impegnati operatori anche per recepire qualche suggerimento particolare.
Abbiamo notato che la Porta è collegata alla Torre da un’alta muraglia, chiaramente d’epoca, che costeggia la strada; è molto curioso vedere come, all’interno di queste mura, siano stati costruiti alti e moderni palazzi come se fosse necessario difenderli da incursioni piratesche, ormai inesistenti.
Ci inoltriamo su Via Gerardi che, all’incrocio con Corso Vittorio Emanuele, presenta il cinquecentesco Palazzo Steripinto dalle facciate interamente rivestite da bugnato.
Il Circuito dei Murali

Dalla vicina Via Licata raggiungiamo Via San Leonardo da dove ha inizio un percorso artistico creato all’interno del quartiere arabo. Un progetto nato probabilmente più di dieci anni fa: la datazione delle opere ancora leggibili, infatti, risale al 2018-2019.
Oggi, un po’ scoloriti nei colori e nell’interesse generale, gli interventi di street art realizzati da artisti locali e internazionali, riuniti nell’associazione Rinnovarsi, dovevano servire a riqualificare quel dedalo di intricate stradine dell’antico quartiere con i loro colorati murali intrisi di messaggi sociali e politici.
Recentemente è sorto in città un movimento popolare che invita le autorità a ripristinare l’intero percorso e le opere affinché il quartiere divenga nuovamente un attrattore turistico nel recupero di uno spaccato d’arte.
Echi di Storie Antiche: il Caso di Sciacca

Riprendiamo via Licata fino all’incrocio col vicolo Bevilacqua dominato dal murale del Talamone dell’artista Ligama (2020).
Di fronte si apre una tra le più belle scalinate cittadine: tre lunghe rampe abbellite da una serie di colorati vasi del ceramista Toni Gurreri.
È la Salita Perollo, rivitalizza con Rigenera, un progetto dall’Ecomuseo dei 5 Sensi.
Percorse le rampe, continuiamo a salire per fermarci, dopo pochi metri, presso il maniero dei Perollo di origine normanna, e quello dei Luna, di origine aragonese.

Le due nobili famiglie si combatterono per oltre settant’anni!
I dissapori tra i due furono causati da un matrimonio.
Infatti il re Martino I impose le nozze tra Martale Luna con la giovane Margherita Peralta, già promessa a Giovanni Perollo.
Fu l’inizio di una faida mai sopita che ebbe il suo tragico epilogo il 6 aprile 1455 quando, durante una processione religiosa, il Luna insultò pubblicamente il Perollo che reagì ferendo il rivale.
Seguirono uccisioni reciproche di familiari e distruzioni di proprietà finché il re Giovanni II esiliò entrambi i contendenti, confiscandone i beni.
Oggi del Castello Perollo resta solo un portale sormontato dallo stemma nobiliare del casato mentre, la torre cilindrica dei Luna guarda ancora ciò che resta della cinta muraria con le evidenti tracce, al suo interno, delle fondamenta dei suoi ambienti.
Porta Calogero

Costeggiando esternamente la cinta muraria del castello, raggiungiamo la cinquecentesca Porta Calogero sulla via omonima; è l’accesso al quartiere Cadda, abitato un tempo dalla comunità ebraica.
Al di là della Porta si apre Piazza Noceto. Sulla sua sinistra è posta la Chiesa di Santa Maria dell’Itria o Badia Grande fondata nel 1380 dal conte Guglielmo Peralta, signore di Sciacca.
Superata la semplice facciata percorriamo l’unica navata contornata su entrambi i lati da cappelle tra le quali possiamo scorgere alcune tombe dei Peralta e dei Luna.

Lateralmente all’altare principale le pareti presentano delle piccole aperture, protette da grate, attraverso le quali le suore di clausura ricevevano la comunione. Una simile protezione, posta in alto lungo la navata, permetteva alle monache di assistere alla messa, non viste.
Diametralmente opposta alla Badia è la Chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. Di particolare interesse è l’ostensorio reliquario d’argento con due spine della corona di Cristo mentre la possibilità di salire sulla torre campanaria ci offre un ampio panorama sulla città. (2 – continua)
Info utili
- Sciacca 5 Sensi – Piazza Libertà 2 – 334 3220888 – info@sciacca5sensi.it
- Castello Luna – Via Castello – 339 2340174/320 8446278
PHOTO GALLERY SCIACCA 2 – PATRIMONIO ARTISTICO















Leggi anche:






