
Nel cuore di Ravenna, famosa per i suoi mosaici che raccontano storie antiche, sorge Palazzo Guiccioli, oggi Museo-Byron e Risorgimento, un luogo capace di stupire anche il viaggiatore più esperto.
Nel varcare la soglia dello storico palazzo, sorprendono gli ambienti aristocratici perfettamente restaurati, che si integrano armoniosamente con una tecnologia immersiva in grado di condurre il pubblico in un viaggio sensoriale davvero innovativo e unico nel suo genere.
È un museo che non si limita a narrare, ma che coinvolge, stupisce e restituisce emozione.

Il palazzo è ubicato a breve distanza dalla cosiddetta Zona del Silenzio, che racchiude in poche decine di metri i principali monumenti legati alla memoria del sommo poeta Dante Alighieri.
Qui si incontrano la sua Tomba, il Quadrarco di Braccioforte, gli Antichi Chiostri Francescani, la Basilica di San Francesco, il Museo Dante e la Casa Dante, luoghi che rendono Ravenna una città di straordinaria ricchezza storica, culturale e spirituale.
Ravenna Lord Byron Palazzo Guiccioli

Dalla Zona del Silenzio, percorrendo la storica via Cavour, si incontrano altri palazzi di pregio, testimonianze dell’antico splendore cittadino. Tra insegne e facciate nobiliari spicca quella che introduce al Museo Byron–Risorgimento.
A questo punto sorge spontaneo chiedersi perché Ravenna abbia dedicato un museo a Lord Byron, il celebre poeta inglese e affascinante “tombeur de femmes”. La risposta si trova nelle sale a lui riservate, dove didascalie e materiali raccontano il suo straordinario vissuto. Byron soggiornò, infatti, a Ravenna tra il 1819 e il 1821, anni intensi in cui la sua vicenda personale ebbe un legame con quella politica della città, allora in fermento per le idee rivoluzionarie.
Palazzo Guiccioli fu la sua dimora, dove poté frequentare Teresa Gamba, donna bella e colta già sposata con l’anziano e ricco conte Guiccioli.
Non stupisce quindi che proprio questi ambienti siano stati scelti per raccontare non solo l’uomo e il poeta, ma anche il clima culturale e risorgimentale dell’epoca.
A Ravenna il poeta raggiunse uno dei momenti più alti della sua produzione, componendo opere fondamentali e maturando il suo impegno politico, alimentato da profondi ideali di libertà civile.
Una visita che diventa esperienza immersiva

Nelle sale di Palazzo Guiccioli il pubblico può riscoprire la sua vicenda attraverso i documenti, gli oggetti e le testimonianze raccolti da Teresa Gamba e restituiti oggi grazie a moderni apparati multimediali. Ciò che sorprende il visitatore contemporaneo è però il modo in cui questa storia viene restituita e narrata.
Il Museo-Byron e Risorgimento non è un semplice percorso espositivo: è un’esperienza immersiva dove la tecnologia diventa parte integrante del racconto.

Non ci si limita, infatti, a consultare un grande schermo touch screen. L’aspetto davvero sorprendente è la possibilità di attivare proiezioni e narrazioni multimediali attraverso gesti e movimenti nello spazio.
Muovendo determinati oggetti su una sorta di scacchiera, oppure semplicemente sedendosi sul divano storico perfettamente restaurato o sulla poltrona ottocentesca, si avvia un’intera sequenza filmica che prende vita sullo schermo integrato nella parete o si ascoltano i versi del poeta.
Un espediente museologico straordinario, capace di stupire ed emozionare, che trasforma il visitatore in protagonista attivo di un racconto in cui passato e innovazione dialogano in modo naturale.
Testimonianze del Risorgimento Italiano

Il Museo si completa con le sale riservate al Risorgimento Italiano, dove prende forma un’ampia raccolta proveniente da diverse donazioni, tra cui la Collezione Risorgimentale Classense, il lascito di Mario Guerrini e i materiali della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
Nel percorso espositivo si trovano dipinti, sculture, fotografie, armi, divise, documenti, corrispondenze e una ricca selezione di bandi, proclami e stampe d’epoca.
Organizzati secondo criteri cronologici e tematici, questi materiali permettono di cogliere l’evoluzione delle idee politiche europee e il loro riflesso nella realtà ravennate durante il Risorgimento.
La narrazione multimediale, già sperimentata nel Museo Byron, viene riproposta nelle sale del Risorgimento, offrendo al visitatore un’esperienza diretta e interattiva.
Un biglietto per due musei

Grazie a tecnologie immersive e contenuti digitali, chi visita il museo diventa protagonista del percorso storico, esplorando in prima persona fatti storici, biografie, confini geografici mutati nel corso di battaglie e guerre, ambienti e oggetti che raccontano vissuti personali.
Infine, con un unico biglietto del Museo, si può accedere al Museo delle Bambole che racchiude una collezione di bambole e altri balocchi databili dal 1850 alla metà del Novecento. Un vero tesoro nato da un’idea di Graziella Gardini Pasini.
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