
La Romagna in questo periodo vede le sue spiagge, e le sue città riempirsi di turisti italiani e stranieri. Ai tanti vacanzieri che si recano nella costa romagnola e ai Lidi ravennati suggeriamo di cogliere l’opportunità di andare alla scoperta, nella provincia di Ravenna, di borghi antichi e oasi naturali, oltre naturalmente a visitare Ravenna, capitale dell’Impero Romano d’Occidente e culla del mosaico bizantino.
Negli ultimi tempi, come dimostrano i dati dei rapporti (l’ultimo di Ismea-Aite), l’enoturismo coinvolge ormai circa 13,4 milioni di persone. In pratica il 64,5% dei viaggiatori. E la provincia di Ravenna si sta caratterizzando sempre più come meta attrattiva per chi è in cerca di esperienze enogastronomiche di qualità.
“Romagna a tu per tu”

Molto di questo successo lo si deve al progetto di turismo esperienziale “Romagna a tu per tu” promosso dall’Associazione Strada del Sangiovese. I responsabili del progetto ci fanno sapere che sono venticinque le esperienze speciali che si possono vivere durante tutto l’anno. Si incontrano vignaioli e artigiani del gusto pronti ad aprire le porte di cantine e agriturismi per ospitare degustazioni guidate, laboratori, trekking tra la natura.
Alle opportunità di “Romagna a tu per tu”, da tre anni si sono aggiunti gli appuntamenti della rassegna “Sulla buona Strada”, eventi che ogni mese uniscono vini e prodotti tipici del territorio ai tesori storici, culturali e paesaggistici della provincia di Ravenna.
“Sulla Buona Strada”

A questo proposito è stata realizzata una guida, in italiano e inglese, in formato rivista dal titolo “Sulla Buona Strada”, disponibile gratuitamente negli uffici turistici dei Comuni e presso gli hotel, gli agriturismi e le aziende agricole della Strada del Sangiovese, e consultabile online sul sito Strada del Sangiovese.
Al suo interno sono riportati dodici macro itinerari che portano a conoscere tesori artistici, naturalistici e culturali della provincia di Ravenna; dodici piatti tipici dove scoprire i sapori genuini e inconfondibili dei prodotti Dop e Igp; dodici calici con cui brindare all’ospitalità della Romagna. I percorsi di visita sono legati ai luoghi d’origine dei vini e dei prodotti agricoli e alimentari tipici del territorio.

Pensata per chi soggiorna nelle strutture ricettive della Romagna, la pubblicazione suggerisce spunti di viaggio nel segno di un turismo slow e consapevole. Si va dalle città d’arte di Ravenna e Faenza ai parchi naturali della Vena del Gesso e del Delta del Po, passando attraverso le rocche e i castelli, le pievi romaniche e i monasteri. Non mancano gli itinerari cicloturistici, i percorsi lungo i fiumi Senio e Lamone, i musei più particolari, i luoghi di Dante e degli altri scrittori e compositori legati al territorio.
Il presidente della Strada del Sangiovese Filiberto Mazzanti ha sottolineato che “I diversi itinerari presenti in guida si caratterizzano per la capacità di mettere in rete il vasto patrimonio ambientale, artistico, storico e artigianale della provincia di Ravenna con i cibi e i vini tipici del territorio”.
Mini tour in giornata a Bagnacavallo

Per sperimentare la bontà delle proposte di “Romagna a tu per tu” e “Sulla Buona Strada” ci siamo recati nel comune di Bagnacavallo, una delle mete turistiche più interessanti del ravennate. Il borgo conserva l’antico nucleo storico costruito su una originale pianta medievale, unica nel territorio romagnolo, lunghe vie porticate con palazzi nobiliari e edifici religiosi.
L’edificio più caratteristico, quasi unico nel suo genere per originalità ed eleganza è, senza dubbio, Piazza Nuova. La piazza risale al 1758 e ha un impianto ovale completamente porticata. Fu costruita con la funzione di piccolo mercato coperto per la vendita di carne, pesce, olio. Recentemente ristrutturata, ospita un’osteria tipica e alcune botteghe artigiane.

Ma il borgo di Bagnacavallo ha anche altre cose da mostrare a un turista curioso. Meritano certamente una visita il Giardino dei Semplici, il Vicolo degli amori e il Gabinetto delle Stampe al Museo Civico delle Cappuccine.
Poco istante dalla piazza c’è anche l’Antico Convento di San Francesco. Edificato nella metà del 1200, il complesso è stato oggetto di interventi nel corso dei secoli e alla fine del ‘700 fu in parte ricostruito. Il complesso comprende la chiesa e il grande convento che ospita: la Sala Oriani o “Refettorio nuovo”, il chiostro, lo scalone monumentale e le sale del primo piano utilizzate come spazi espositivi per mostre, convegni, seminari, eventi letterari ed enogastronomici.
Azienda Vinicola Celti Centurioni

Dopo la visita al borgo di Bagnacavallo abbiamo sperimentato “Romagna a tu per tu” incontrando Loris Tellarini, titolare dell’azienda vinicola Celti Centurioni, nata nel 1986. La prima domanda che rivolgiamo a Loris è: perché ha chiamato la sua azienda Celti Centurioni?
“Roma e i Celti potrebbero apparire cosa lontana e poco attinente alla regione Emilia Romagna, ma non è così. L’azienda sorge proprio nel territorio che fu teatro di aspre battaglie tra Celti e Romani”.
Mentre ci racconta le sue colture cogliamo in Loris Tellarini l’amore per le proprie radici storiche che si ritrova anche nei prodotti della cantina, ricca di vini di grande interesse enologico, che si sposano con la tipica cucina locale e con piatti elaborati di altre culture gastronomiche.
Vini e colture biologiche

L’azienda Celti Centurioni produce vini rigorosamente con metodi naturali, sulle terre locali e con le uve locali.
Spazia dai rossi fermi ai bianchi frizzanti, fino ai pregiati passiti. Il vino di punta è il Burson, il vino di Bagnacavallo, che ha un lungo affinamento in barrique di rovere per dare vita a un vino di grandissima tempra in grado di confrontarsi con i grandi rossi.
La scelta dell’agricoltura biologica si sposa con quella della biodiversità, della ricerca e dell’innovazione continua.
Ogni angolo del campo aziendale ospita produzioni tipiche o sperimentali, attraverso cui si portano avanti le colture migliori, più adatte al clima che cambia e più salubri per l’uomo.
Azienda agricola e caseificio Boschetto Vecchio

Lasciamo il vino e ci spostiamo a Conselice dove si trova l’azienda Agricola e caseificio Boschetto Vecchio. Visitiamo la stalla che è completamente meccanizzata per la mungitura, grazie a tecnologie che garantiscono il benessere degli animali.
Le circa 150 mucche di differenti razze sono alimentate con foraggi e cereali. Dal latte fresco lavorato prendono vita formaggi e latticini. Un’avventura che inizia nel 1998 nel cuore verde della campagna romagnola. La connessione con il territorio, l’uso delle migliori materie prime locali e l’impegno per una lavorazione artigianale hanno reso l’azienda Boschetto Vecchio un punto di riferimento nella produzione di formaggi nella Bassa Romagna.
Ogni prodotto, che abbiamo degustato, nasce da un controllo rigoroso della filiera, garantendo freschezza e autenticità. La produzione spazia dai formaggi freschi e stagionati alle mozzarelle fior di latte, compresi yogurt e altri latticini.
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