Da brutto anatroccolo a cigno reale. In occasione del 90esimo anniversario della nascita della celebre soprano (New York, 2 dicembre 1923 – Parigi, 16 settembre 1977), esce per Gramese Editore la storia di Maria Callas – sublime soprano specializzato sia nel canto di forza che nel canto acrobatico. Roberta Maresci racconta attraverso ventiquattro falove la vita di una donna che si è nutrita d’arte e d’amore, morta prematuramente e in grande solitudine. Adolescente grassa e complessata, colpevole di avere deluso una madre desiderosa di figli maschi, rivela ben presto quele eccezionali doti canore che lo apriranno la strada verso il successo. Insonne e miope, Maria è grafomane, saramantica, ambiziosa, perfezionista di grande carattere. Lo dimostra anche quando la sarta Biki le chiede di tornare in atelier con almeno trenta chili in meno. Così sarà: colpita nell’orgoglio, con determinazione feroce Maria si chiude nella sua camera, appende una foto di Audrey Hepburn e inizia una drastica dieta che la trasformerà fisicamente senza alterarne la voce prodigiosa. Ne vale la pena ma il sacrificio è immenso, perché Maria è una patita del cibo e da brava cuoca annota le ricette dei suoi piatti preferiti ovunque vada. Mito intramontabile, ha diviso in due ere la storia dell’opera, “a.C.” e “d.C.”, cioè prima della Callas e dopo la Callas, come lei stessa dice parlando di sé in terza persona. Ma la vita privata – segnata anche da una brevissima, tragica maternità – non è altrettanto luminosa. E la solitaria morte parigina evidenzierà un’ultima volta il divario tra la sicura potenza dell’artista e la complessa fragilità della persona.