
La Pasqua, festa cristiana che commemora la resurrezione di Cristo, quest’anno cade il 20 di aprile. Manca solo poco più di un mese. È tempo di cominciare a preparare una breve vacanza o anche solo una gita fuori porta, come vuole la tradizione per Pasquetta.
Siamo in primavera, il risveglio della natura con l’esplosione di colori e profumi sono un forte stimolo a uscire per qualche giorno dalla routine quotidiana.
Ecco alcune proposte per Pasqua, ma anche per i ponti che seguono: 25 aprile e 1 maggio, in Alto Adige, Trentino, Piemonte e Toscana per scoprire il meglio della bellezza e delle antiche usanze, di questi territori che regalano momenti indimenticabili anche di sapori.
Pasqua in Alto Piemonte: esperienze ed emozioni

In primavera l’Alto Piemonte fiorisce in un mosaico di tradizioni ed emozioni. La Pasqua diventa un’esperienza tutta da scoprire, dal Novarese a Vercelli alla Valsesia, con processioni e rievocazioni che rimandano alla storia e alle tradizioni locali.
A Romagnano Sesia, negli anni dispari, il borgo diventa un teatro a cielo aperto per la sacra rappresentazione della Passione di Cristo. Nei tre giorni della Pasqua oltre 300 figuranti, interpretati dagli abitanti del paese, portano in scena le ultime ore di Gesù e la sua Resurrezione, muovendosi tra le vie e le piazze, in un’atmosfera carica di sentimento.

A Oleggio, invece, la Pasqua si anima con la storica Corsa della Torta, dove gli scapoli del borgo corrono lungo le vie del centro storico per contendersi il Palio delle Contrade e la Torta del Sindaco. A precedere la competizione, un corteo rinascimentale in costumi d’epoca si raduna sotto la Torre del Bagliotti, trasformando la città in uno scenario suggestivo.
Spostandoci a Vercelli, in occasione del Venerdì Santo, si assiste alla Processione delle Macchine: straordinari gruppi statuari, vere opere d’arte scolpite nel legno, vengono portati a spalla dagli incappucciati delle confraternite, dando vita ai momenti più intensi della Passione di Cristo.

Salendo verso la Valsesia, a Quarona dal 1982 il Venerdì Santo è dedicato alla rievocazione della Via Crucis.
Le scene rappresentate, un tempo itineranti, ora si svolgono tra Piazza Silvio Pellico e la chiesa di San Giovanni al Monte, richiamando ogni anno un pubblico sempre più numeroso e affascinato da questo momento di storia e pathos.
A Varallo, invece, la Domenica delle Palme si accende di emozione con la Processione delle Sette Marie. Le protagoniste, sette giovani donne che incarnano i Dolori di Maria, aprono un corteo che si snoda dalla Collegiata di San Gaudenzio fino al Sacro Monte, patrimonio UNESCO, attraversando la città, in un connubio di devozione e simbolismo. (Info dettagliate su: www.vivialtopiemonte.it)
Toscana: carri che scoppiano e fegatini di pollo

La Pasqua in Toscana è sinonimo di festa collettiva. A cominciare dal rito dello “Scoppio del Carro” in Piazza Duomo a Firenze nella domenica di Pasqua. Spettacolo unico la tradizione del carro pirotecnico trainato da buoi bianchi.
Nel corso dei secoli, la tradizione dello scoppio del carro, si è diffusa anche nei borghi vicini.
Come anche la vita e la passione di Cristo messa in scena dai figuranti la sera del Venerdì Santo con suggestive processioni.
Un altro aspetto della Pasqua in Toscana è immergersi in un viaggio gastronomico che celebra la ricca tradizione culinaria di questa regione. Il cibo diventa un’esperienza sensoriale che si svela attraverso sapori autentici. Per le festività pasquali è d’obbligo mettere in tavola i salumi locali, quali il delicato prosciutto crudo, l’aromatica finocchiona e il gustoso salame toscano.
E poi: i fegatini di pollo, un classico intramontabile della cucina toscana. E la torta pasqualina, una torta salata a base di pasta sfoglia, ripiena di un gustoso impasto di spinaci, ricotta, uova sode e formaggio grattugiato.
In Val d’Orcia per un soggiorno bucolico

Un soggiorno diverso da trascorrere in relax, apprezzando il buon cibo è nei borghi medievali, ognuno con la sua storia e il suo fascino, sulle lievi colline della Val d’Orcia, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Pienza, Montalcino, Montepulciano, Radicofani e Castiglione d’Orcia, sono alcuni dei borghi più affascinanti che vale la pena visitare.
Per il soggiorno ci si può rivolgere a Locanda Tuscany, un Country Resort con 9 camere e suite con accesso alla piscina panoramica. Un lusso essenziale e un’offeta culinaria straordinaria. Il Resort collabora con i produttori locali nel progetto Amore Toscano.
Alto Adige: battaglia delle uova e pane a forma di lepre
In Alto Adige, la Pasqua è un momento magico in cui le vette innevate si sposano con le primule, i bucaneve e le viole che colorano i prati.
Qui, la tradizione si intreccia con la natura, e ogni paese offre la sua versione della festa.
Si inizia già la Domenica delle Palme, quando i bambini preparano colorati mazzi con rami di salici e fiori primaverili che vengono utilizzati sia per decorare la casa che per adornare le chiese, portando un messaggio di rinascita e vitalità.
Dal Giovedì Santo, poi, le famiglie colorano le uova utilizzando tecniche tradizionali tramandate di generazione in generazione, come l’uso di tinture naturali ricavate da cipolle, barbabietole, spinaci o zafferano.
Le uova vengono immerse nei colori e decorate con motivi floreali, simboli religiosi o motivi geometrici, espressione di una cultura legata alla terra e alla spiritualità.
Il Sabato Santo, invece, poiché la Quaresima è terminata, si riempiono i cestini con il pane di Pasqua (Fochaz), lo speck, le uova, il rafano e la focaccia dolce e si portano in chiesa per la benedizione, prima di consumarli il giorno dopo.

Una delle tradizioni più divertenti della Pasqua altoatesina è l’Eierpecken (o “battaglia delle uova”): consiste nel battere due uova sode una contro l’altra; vince chi riesce a mantenere intatto il proprio guscio.
Questo rito, che simboleggia forza e resistenza, è anche un momento di socialità e allegria che riunisce famiglie e amici.
Ma è soprattutto a tavola che questa terra dà il meglio di sé: la mattina di Pasqua inizia con una colazione ricca di significato simbolico.
Il protagonista è il prosciutto affumicato, servito con rafano fresco grattugiato. Questo si accompagna al pane pasquale, a forma di lepre o di colomba. A pranzo in tavola vengono serviti l’agnello al forno, i canederli e gli asparagi bianchi.
Trentino: lancio di monetine e carne salada
La Val di Non, circondata dalle maestose Dolomiti di Brenta e dal Gruppo montuoso delle Maddalene, è la base perfetta per una pausa primaverile nella quiete e nella bellezza della montagna.
Lo scontro tra uova sode, una sorta di combattimento rurale – ci si sfida a chi riesce a impugnare il “suo uovo” dopo tante cocciate -, è una tradizione anche in Trentino: qui la chiamano pekenàde, cioè bater a scocèt o a piz e cof, e va in scena nella Pasquetta, per rispettare la religiosità della Resurrezione.
Ma le uova diventano pure bersagli da centrare con il lancio di monetine, poiché sono considerate segno di benvenuto alla primavera e alla fecondità. Teatro della competizione: il sagrato della chiesa dei paesi trentini. Vince chi colpisce il bersaglio conficcando – però di taglio – la moneta nel guscio. Non si può però parlare di Pasqua senza menzionare le delizie culinarie tipiche del Trentino.
Uno dei piatti simbolo è la carne salada, una specialità di carne di manzo marinata in una miscela di sale, aglio, pepe e altre spezie, perfetta per arricchire i pranzi pasquali.
La carne salada viene servita cruda, tagliata a fette sottili, oppure cotta sulla griglia – accompagnata da una fumante polenta.
Non possono mancare neppure gli strangolapreti, gnocchi verdi a base di spinaci e pane raffermo conditi con burro fuso e salvia; lo strudel di mele della Val di Non, preparato con uvetta e un pizzico di cannella, e la focaccia pasquale, una variante della colomba tradizionale, arricchita con frutta secca e zucchero a velo.
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