I magistrati di Napoli hanno aperto un fascicolo per incendio doloso. Il rogo della Città della Scienza ricavato nell’ex-area Italsider di Bagnoli, purtroppo, è sempre più probabile che sia stata un’azione frutto di una decisa volontà. Anche la scelta del giorno sembra confermare l’ipotesi dolosa. Secondo le prime ricostruzioni gli incendiari sarebbero entrati in azione lunedì notte (giorno di chiusura settimanale), provenienti dal mare e hanno agito rapidamente. Così come rapidamente si è esteso l’incendio, anche perché nel museo c’erano molto legno e altri materiali infiammabili. Restano solo i muri perimetrali, in pochi minuti è andata in fumo un’area stimata in circa 10mila metri quadrati, praticamente l’intero centro. Si è salvato solo il ”Teatro delle Nuvole” perché ospitato in un corpo separato.
Risorgere
Il museo era visitato annualmente da oltre 350mila persone, in gran parte ragazzi ed era nato da un’idea che risale agli anni Novanta di Vittorio Silvestrini, presidente della Fondazione Idis. L’inaugurazione effettiva era avvenuta poi nel 2001. La Città della Scienza non era solo un museo interattivo ma anche centro congressi, centro di alta formazione e incubatore di imprese. Sui moventi e sui mandanti, per ora solamente ipotesi anche se c’è già un orientamento preciso e, se non tutti, molti pensano istintivamente all’opera della camorra.
La reazione a Napoli è stata molto forte. La volontà generale è quella di ricostruire una struttura museale che dava lustro alla città. Su Facebook è stato creato il gruppo “Ricostruiamo la Città della Scienza” che ha raggiunto 13mila adesioni in meno di un’ora, e vuole essere un luogo di confronto sulle proposte e le iniziative possibili per ricostruire il parco scientifico di Bagnoli. Anche la Commissione Ue, per bocca del Commissario per le Politiche Regionali, Johannes Hahn si è dichiarata “pronta a valutare il cofinanziamento per la ricostruzione”.
Le dichiarazioni politiche
Lo sdegno di autorità politiche è stato unanime. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano due volte, per cognome e per nascita, ha dichiarato: “Un grande rammarico, una distruzione devastante. So bene, per averle conosciute e frequentate negli anni, quale valore avessero quella istituzione e quella moderna struttura. Al di là dell’accertamento delle cause e delle responsabilità del disastro – si pone ai poteri pubblici, anche sul piano nazionale, così come alla comunità scientifica e alla società civile napoletana, il problema di creare le condizioni per colmare un vuoto così grave”. Il sindaco Luigi De Magistris ha twittato: “Napoli è sotto attacco!” e si affida alla magistratura. Per il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso “le immagini dei lavoratori in lacrime davanti al rogo della Città della Scienza [il museo occupava tra dipendenti e indotto circa trecento persone, n.d.R.] testimoniano quanto il mondo del lavoro sia colpito dalla distruzione di un simbolo”. Il presidente di Italia Nostra, Marco Parini chiede al nuovo governo “una risposta immediata con il finanziamento della ricostruzione in tempi rapidi“.