Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Bellezze filiformi. Si ma… Viva ciccia Power

Il peso delle curve e delle rotondità femminili stanno prendendo il posto delle bellezze filiformi. La nuova tendenza trova nuovi estimatori

La copertina di giugno di Vogue
La copertina di giugno di Vogue

Stop al mito delle bellezze filiformi, per le quali uno yogurt grasso significava “puro panico”. Oggi le donne si lasciano andare con simpatica dolcezza ad ammorbidire molte delle loro curve. E non mancano gli estimatori. Anzi…

Non si può parlare di rivoluzione, anche perché il loro “peso” nella società si è sempre fatto sentire, in tutti i sensi. Non solo il burka occidentale della taglia 42, come lo aveva definito Benedetta Barzini, è stato rimosso, ma mai come ora il popolo delle grasse è affiorato a nuova dignità, anzi a un palcoscenico d’élite. Sarà per una visione “politically correct”, sarà perché in Italia costituisce il 35% della popolazione femminile, percentuale più alta in altri stati europei e negli Usa, dando vita a un non trascurabile mercato. Si è andati, infatti, oltre a collezioni riconosciute dal sofisticato e “magromane” mondo della moda come Marina Rinaldi o Elena Mirò. O a passerelle prestigiose in cui la star per l’uscita finale era una rotonda o una “trop model”, come si dice con facile ironia. Addirittura Vogue Italia, la più glamour ma anche la più integralista Bibbia delle fashion victims, nel numero di giugno ha messo in copertina tre ragazze in carne.

C’è persino un libro sulle “rotondità”

Le giornaliste Daniela Fedi e Lucia Serlenga
Le giornaliste Daniela Fedi e Lucia Serlenga

E c’è di più, da oltre un anno ha un appendice on line “Curvy”, a cui il direttore guru Franca Sozzani tiene molto. Tanto da essere stata accusata di favorire l’obesità, proprio come prima era stata tacciata di spingere le adolescenti all’anoressia. L’ha rivelato lei, con il solito humour, convincente nonostante gli scarsi 45 chili, alla presentazione di “Curvy. Il lato glamour della rotondità” (Mondadori) scritto a quattro mani dalle giornaliste Daniela Fedi e Lucia Serlenga. Molto documentato, statisticamente aggiornatissimo, pieno di riferimenti dotti e gossipari di livello, è senz’altro di servizio e, se non gratificante, certo rassicurante per chi si sente sempre con due taglie in più. Ma può essere molto apprezzato per l’umorismo talvolta un po’ autoreferenziale ma gradevole, anche da chi ha il distacco della taglia 42. (23/06/2011)

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