Venerdì 20 Settembre 2024 - Anno XXII

L’uomo che morì come un salmone

L’uomo che morì come un salmone di Mikael Niemi, Iperborea edizioni, pagine 336, Euro 16,50. ” width=”151″ height=”270″>L’uomo che morì come un salmone di Mikael Niemi, Iperborea edizioni, pagine 336, Euro 16,50. Nel silenzio compatto della sua villetta di legno, il vecchio Martin Udde giace con la bocca e lo stomaco spalancati, infilzato da una fiocina per salmoni, mentre qualcosa si carbonizza sul fornello acceso. Chi ha turbato la pace della sperduta cittadina di Pajala, sospesa nel tempo e nelle foreste del selvaggio nord? Inviata da Stoccolma, la detective Therese Fossnes si ritrova straniera in un mondo arroccato sulle proprie … Leggi tutto

<span style=L’uomo che morì come un salmone
di Mikael Niemi, Iperborea edizioni, pagine 336, Euro 16,50.
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L’uomo che morì come un salmone
di Mikael Niemi, Iperborea edizioni, pagine 336, Euro 16,50.

Nel silenzio compatto della sua villetta di legno, il vecchio Martin Udde giace con la bocca e lo stomaco spalancati, infilzato da una fiocina per salmoni, mentre qualcosa si carbonizza sul fornello acceso. Chi ha turbato la pace della sperduta cittadina di Pajala, sospesa nel tempo e nelle foreste del selvaggio nord?

Inviata da Stoccolma, la detective Therese Fossnes si ritrova straniera in un mondo arroccato sulle proprie radici, che della Svezia rifiuta non solo il progresso, ma anche la lingua. Sotto il sole implacabile dell’estate artica, tra irriducibili attivisti politici, sadici rapinatori di anziani e lo strano fascino di un uomo dei boschi come Esaias, indiziato numero uno, Therese ha una sola certezza: l’omicidio ha a che fare con il meänkieli, il finlandese parlato da questa minoranza di confine in crisi d’identità, che da oltre un secolo ha l’amo svedese conficcato nella spina dorsale.

“La prima cosa che avveertì fu l’odore, agrodolce e come di ruggine. Le fece correre la mente a una qualche pietanza, ma quale? Involtini primavera mal cucinati. Si accorse del brivido involonatrio che le percorse la schiena: il mammifero che era in lei desiderava solo fuggire. Non era un posto in cui stare, zanne tra le ombre. Si costrinse a proseguire oltre l’ingresso e notò immediatamente le gocce sul pavimento, chiazze scure e rapprese. Erano state tutte cerchiate con il gesso e numerate”. Suspense nera e atmosfere alla fratelli Coen in un poliziesco crudo, lirico, irriverente, che si cala nel cuore ferito di un popolo con l’ironia e il potere visionario della grande scrittura.

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