Un panorama aspro e quasi montano che si getta in un mare caraibico punteggiato da spiagge bianche, questa è la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, che si stende tra Scopello e San Vito Lo Capo, nel Golfo di Castellammare. Bisogna andarci a maggio o giugno, oppure in pieno inverno. Fidatevi, è così. Il nome è dato dal fatto che lì c’è una caletta che si chiama Cala della Disa o Dello Zingaro.
Il paradiso a pochi chilometri da Palermo; questa è la definizione esatta del luogo. Paradiso non per modo di dire: piante e animali sono presenti in centinaia di specie, ma quando ci si arriva non si vede anima viva e il paesaggio pare quasi brullo. Niente di più lontano dalla realtà, perché affinando lo sguardo emerge la natura rigogliosa che popola la riserva.
Una vera vacanza “fai da te”
Al servizio del turista non c’è niente: non un bar non un locale non un negozio di souvenir. Ecco perché c’è tutto: che difetto sarebbe mai una mancanza di questo tipo?
È un pregio, semmai. Basta ricordare di portarsi da casa quanto serve, che corrisponde al minimo indispensabile. Questo è il luogo ideale per ricongiungersi con il concetto di essenzialità. Una bella essenzialità, quella di un’acqua limpida che si stende davanti a un’oasi di verde mediterraneo, che diventa un eccesso di bellezza.
La bellezza dello Zingaro ha ispirato la lotta che l’ha fatto diventare una riserva. Infatti qui nell’Ottanta doveva essere costruita una strada litoranea, ma l’idea di stendere l’asfalto su questa terra inorridì a tal punto i siciliani che, in seimila, marciarono per lei, per la sua libertà. Questa lunga marcia liberò per sempre lo Zingaro dallo spettro del cemento e lo consegnò selvaggio e seducente alla passionale Sicilia. (09/05/2011)
Info: www.riservazingaro.it